27 Luglio 2024 - 04:21

Barazza (Comuni Marca Trevigiana): “Il nostro manifesto contro la ludopatia per agire insieme, ma il grosso è l’online”

Soliera (MO). Il sindaco Solomita: “Con i soldi della regione vogliamo promuovere la consapevolezza sui rischi del GAP”   Mariarosa Barazza, sindaco di Cappella Maggiore e presidente dell’Associazione comuni della

03 Marzo 2017

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Soliera (MO). Il sindaco Solomita: “Con i soldi della regione vogliamo promuovere la consapevolezza sui rischi del GAP”

 

Mariarosa Barazza, sindaco di Cappella Maggiore e presidente dell’Associazione comuni della Marca Trevigiana l’importanza del “manifesto dei sindaci trevigiani per l’attuazione di azioni di prevenzione del fenomeno del gioco d’azzardo e della ludodipendenza”.

“Fin da quando sono stata eletta presidente dell’Associazione comuni della Marca Trevigiana mi sono occupata di questo tema, raccogliendo la preoccupazione di molti sindaci per le varie forme di gioco d’azzardo- commenta- Per venire incontro ai sindaci  entro un mese invieremo una bozza di regolamento da personalizzare ed adottare nei singoli Comuni, per regolamentare il fenomeno, che tutti avvertiamo forte, pericoloso e in aumento, soprattutto sul versante delle distanze dai luoghi sensibili e degli orari di apertura. Qualche Comune in realtà si è già mosso: penso, di recente, a San Fior, che ha adottato un’ordinanza per limitare l’orario di apertura (inizialmente H24), contro la quale è stato promosso ricorso al Tar. Pochi giorni fa il Tar del Veneto lo ha respinto, adducendo tra le motivazioni anche il fatto che il Sindaco può agire per la tutela della salute pubblica”.
“Oltre all’approvazione di questo manifesto- ha proseguito la Barazza- discusso ed approvato dall’Associazione e proposto a tutti i Comuni trevigiani, e alla citata bozza di regolamento, entro breve ci riuniremo con tutti i soggetti coinvolti in questa materia: Comuni, Ulss e Prefettura. Lo scopo è di agire assieme per fare sensibilizzazione, fare transitare il concetto che il gioco diventa una malattia, specialmente nelle categorie più fragili. Si organizzeranno incontri pubblici (già avviati anche con uno specifico progetto dell’Ulss) per informare e formare, anche gli stessi gestori dei locali pubblici, per permettere loro di individuare i soggetti ‘malati’ e contenerli”.
“Il fenomeno è in crescita- conclude la Barazza- Lo dicono i numeri. Nei centri più grossi con le sale giochi (scientificamente lasciate buie per mettere il giocatore nella condizione di massima fragilità), in quelli più piccoli con le slot machine nei bar. Succede anche che persone seguite dai servizi sociali per le loro difficoltà anche economiche, appena hanno qualche soldo se lo vadano a giocare. Purtroppo tra slot machine nei locali pubblici e sale giochi le occasioni non mancano: ma il grosso è online, con la possibilità di giocare da casa propria attraverso il computer o il telefonino”.

 

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