02 Maggio 2024 - 00:05

Veneto: il Consiglio regionale approva nuova legge sul gioco d’azzardo patologico

Nella seduta odierna, il Consiglio regionale del Veneto ha approvato a maggioranza, con 31 voti favorevoli, 5 contrari, 7 astenuti, il Progetto di Legge della Giunta n. 395 “Norme sulla

03 Settembre 2019

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Nella seduta odierna, il Consiglio regionale del Veneto ha approvato a maggioranza, con 31 voti favorevoli, 5 contrari, 7 astenuti, il Progetto di Legge della Giunta n. 395 “Norme sulla prevenzione e cura del disturbo da gioco d’azzardo patologico”, già licenziato a maggioranza dalla Quinta Commissione consiliare permanente e assunto quale testo di riferimento dopo la sintesi di tre Progetti di Legge analoghi, di iniziativa consiliare, con primi firmatari Antonio Guadagnini (Siamo Veneto), Riccardo Barbisan (Lega Nord) e Giovanna Negro (Veneto Cuore Autonomo).

 

Così il Relatore, Riccardo Barbisan (LN), in apertura della discussione generale: “L’impatto sociale e sanitario dei problemi azzardo-correlati è di rilevante entità e ampiezza. Uno studio condotto nel 2008 riportava che lo 0.8% della popolazione generale tra i 15 e i 64 anni era da considerarsi giocatore patologico, mentre il 2,2% mostrava un profilo di rischio moderato. In Veneto, una ricerca del 2013 aveva segnalato un livello dì problematicità superiore rispetto alle altre regioni del Nord Italia. Pur mantenendo un atteggiamento prudenziale e proiettando sulla popolazione veneta il dato medio nazionale più conservativo, ovvero lo 0.8% di prevalenza sulla popolazione generale, si può stimare la presenza di circa 32.500 giocatori ad alto livello di problematicità sul territorio regionale. Va tuttavia ricordato come la letteratura scientifica riporta che circa l’85-90% dei giocatori problematici non si rivolge ai servizi e pertanto l’utenza attesa stimata a livello regionale è di almeno 3.200-3.700 utenti afflitti da tale patologia. Una rilevazione recente, che ha interessato tutti i Dipartimenti per le Dipendenze del Veneto, mostra che nel 2015 sono stati visti 1.761 giocatori d’azzardo, ovvero circa il 50% dell’utenza attesa. Il dato è incoraggiante in quanto dimostra che l’impegno dei Servizi, in carenza di risorse specifiche e di una organica normativa sia nazionale che regionale, ha garantito livelli di assistenza minimamente significativi. Ciò tuttavia dovrebbe essere il punto di partenza per un ulteriore sviluppo in grado di portare i Servizi a rispondere a questo bisogno di salute in modo adeguato. Questo Progetto di Legge, vuole porre i Dipartimenti per le Dipendenze nelle idonee condizioni implementando alcuni interventi prioritari: garantire una adeguata formazione del personale; supportare lo sviluppo, nei dipartimenti, di équipe multi professionali in grado di erogare prestazioni basate su prove di efficacia; promuovere lo sviluppo e l’adozione di linee guida e percorsi diagnostico terapeutici assistenziali, capaci peraltro di garantire la necessaria flessibilità per adeguarli ai diversi contesti ambientali e sociali; individuare specifici percorsi residenziali e semiresidenziali intensivi e i criteri per l’indicazione all’inserimento; sostenere lo sviluppo di reti locali di auto-aiuto sia supportando quelle esistenti, sia favorendone la nascita laddove assenti; adottare soluzioni normative ed economiche atte a favorire l’integrazione tra gli interventi sociosanitari e quelli socioassistenziali; promuovere lo sviluppo di reti locali in grado di dare opportune risposte e sostegno alle famiglie in difficoltà; sostenere progetti innovativi e la ricerca clinica in materia. E importante considerare che nella nostra Regione si sono sviluppate professionalità di alta levatura ed è stato accumulato un know-how rilevante la cui diffusione dovrebbe essere favorita e sostenuta.

La Regione del Veneto vuole così intervenire nella prevenzione, contrasto e riduzione del gioco d’azzardo e nelle problematiche azzardo correlate, mettendo in campo azioni a carattere sanitario e sociale, ma anche nell’ambito della sicurezza, del decoro urbano, della viabilità, della quiete pubblica e dell’inquinamento acustico. Viene altresì istituito un Tavolo Tecnico sul gioco d’azzardo patologico presso la Giunta regionale. Grazie alla clausola valutativa, fra un anno monitoreremo gli effetti prodotti e, eventualmente, miglioreremo la norma”.

Il Correlatore, Claudio Sinigaglia (PD): “Presenteremo una serie di emendamenti per modificare la disciplina delle distanze minime per l’installazione degli apparecchi per il gioco nei locali rispetto ai luoghi di aggregazione, che non possono valere solo per le sale gioco di nuova istituzione. I proventi delle sanzioni legate a diverse fattispecie di infrazioni commesse in ordine al gioco d’azzardo, andrebbero utilizzati per finanziare i Piani di Zona per contrastare le ludopatie, quindi con finalità di prevenzione. Il contrasto al gioco d’azzardo patologico dovrebbe essere monitorato periodicamente con la presentazione di una relazione annuale alla competente Commissione consiliare”.

Nel corso della discussione generale, sono intervenuti, esprimendo contrarietà alla proposta normativa, i consiglieri regionali Guarda (CpV), Pigozzo e Azzalin (PD), Baldin (M5S), Ruzzante (LeU), Bartelle (IIC), in quanto “la legge, con gli emendamenti della Giunta, presenta ora finalità diverse rispetto a quelle individuate nel testo originario, frutto del dibattito in seno alla competente Commissione consiliare. La proposta normativa ora tutela troppo le Lobby delle macchinette, è eccessivamente  permissiva in ordine agli orari e non fissa limiti forti e stringenti per contrastare le ludopatie, non investe sufficientemente nella prevenzione. Le distanze minime delle macchinette dai luoghi di aggregazione varranno solo per le sale gioco di nuova istituzione, mentre per quelle già esistenti sono previste deroghe che creano disparità di trattamento”. Giovanna Negro (VCA): “Dovremo approfondire in Quinta Commissione gli aspetti della formazione e della prevenzione. Andrebbe piuttosto limitata la pubblicità che si fa al gioco d’azzardo, dove il Governo lucra, altro che prevenzione. Ricordo poi che ci sono dei diritti acquisiti che vanno comunque rispettati”.

Questa la replica dell’Assessore al Sociale, Manuela Lanzarin: “Questa Legge è partita dalla Giunta, è molto restrittiva, alza l’aliquota IRAP al massimo possibile, è la prima normativa che a livello nazionale fissa distanze e limiti temporali per il gioco d’azzardo, che aumenta la tassazione. La Legge fa chiarezza, mette dei paletti stringenti, sostiene i Comuni che con Ordinanze proprie si sono dotati di Regolamenti su distanze e orari, mette ordine e collaziona assieme aspetti diversi. Ci sono dei Fondi nazionali sanitari su cui abbiamo costruito un programma e un piano, destinati ai Sert, ai bracci operativi regionali che si occupano delle dipendenze”.

Al termine della discussione generale, è stato esaminato l’articolato e la relativa parte emendativa.

Tra le dichiarazioni di voto finali, Cristina Guarda (CpV): “Per noi è prioritario tutelare le giovani generazioni rispetto al grave rischio rappresentato dalle ludopatie, questa è una priorità sociale da difendere; l’impianto originario della Legge andava in tal senso, ma poi la proposta normativa è stata svilita per la mancanza di coraggio di incidere sull’esistente e si è persa così una preziosa occasione”.

Claudio Sinigaglia (PD): “Il nostro giudizio sulla legge è complessivamente positivo, con riferimento all’innalzamento della aliquota IRAP per i locali che ospitano le macchinette, alle sanzioni e alle distanze dai luoghi sensibili. Ci sono tuttavia due punti critici, su cui il Consiglio regionale avrebbe dovuto mostrare più coraggio: la disciplina dell’esistente e la norma finanziaria; la Regione non mette nulla di proprio ma utilizza solo risorse statali”.

Patrizia Bartelle (IIC): “Ribadisco la mia contrarietà rispetto al provvedimento. Si doveva avere più coraggio, tentando di cambiare l’esistente anche mutuando norme vigenti in altre Regioni. Non c’è stato l’auspicato salto di qualità per tutelare veramente la salute delle persone. Soprattutto nella provincia di Rovigo il gioco d’azzardo patologico ha raggiunto numeri critici e si doveva intervenire con più decisione”.

Giudizio positivo da parte dei consiglieri Ferrari (CvP) e Dalla Libera (Veneti Uniti), per i quali “la legge segna un passo in avanti importante nel contrasto alla ludopatia, difende la salute dei cittadini veneti”.

 

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