02 Maggio 2024 - 06:02

Stabilità: nell’emendamento del Governo nuovi nodi per gli operatori dei giochi

Non porta buone sorprese per gli operatori del gioco, l’emendamento presentato dal Governo alla Stabilità in discussione presso la Commissione Bilancio del Senato. Gli interventi del Governo: Aumento al 17,5%

11 Dicembre 2015

Print Friendly, PDF & Email

Non porta buone sorprese per gli operatori del gioco, l’emendamento presentato dal Governo alla Stabilità in discussione presso la Commissione Bilancio del Senato.

Gli interventi del Governo:

Aumento al 17,5% (dal 15%) del prelievo erariale unico sugli apparecchi con vincite in denaro e calo al 70% (dal 74%) del payout, la restituzione in vincita. A prevederlo è un emendamento del Governo alla legge di stabilità depositato oggi in commissione Bilancio alla Camera, che vale un maggior gettito di 645 milioni di euro, in gran parte destinati a cancellare la supertassa da 500 milioni introdotta con la stabilità 2005 per l’intera filiera degli apparecchi da intrattenimento. In pista inoltre un nuovo giro di vite sulla pubblicità dei giochi, con il divieto di spot in radio e Tv dalle 7 alle 22.

La proposta di modifica alla manovra prevede inoltre che dal prossimo anno il nulla osta per gli apparecchi “awp” sarà rilasciato solo in sostituzione di quelli già esistenti, escludendo di fatto la possibilità che vengano installati apparecchi aggiuntivi. Sono previste infine una sanzione amministrativa di 20mila euro per il titolare dell’esercizio e il proprietario dell’apparecchio e ulteriori misure per il contrasto al gioco illegale, in particolare per quanto riguarda gli apparecchi totem.

 

Stop alla pubblicità secondo le regole di Bruxelles – Fermo restando i divieti esistenti, l’emendamento propone una stretta sulla pubblicità dei giochi, in base ai principi previsti dalla raccomandazione di Bruxelles 2014/478/Ue, da emanarsi entro 60 giorni dall’entrata in vigore della stabilità attraverso un altro decreto del ministro dell’Economia, di concerto con la Salute, sentita l’Autorità per le comunicazioni. In particolare, sarà vietata la pubblicità che incoraggi il gioco eccessivo o incontrollato, che neghi che il gioco possa comportare rischi, che non renda esplicite modalità e condizioni per fruire di incentivi o bonus, che suggerisce che il gioco possa risolvere problemi finanziari o personali o porsi come alternativa al lavoro, che si rivolga anche indirettamente ai minori, che usi disegni e personaggi primariamente o direttamente legati agli under 18, che induca a ritenere che il gioco accresca successo e autostima, che rappresenti l’astensione dal gioco come un valore negativo, che induca a confondere la facilità del gioco con quella della vincita, che contenga dichiarazioni infondate sulla possibilità di vincita.

 

50 milioni al Fondo per il contrasto al Gioco d’azzardo patologico – Le maggiori entrate previste dalle misure sui giochi serviranno per 50 milioni ad aumentare il Fondo sanitario nazionale e per altri 50 milioni all’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con handicap fisici o sensoriali.

 

Enti locali – Rimane irrisolta la questione con gli enti locali che vogliono intervenire sulla regolamentazione delle sale giochi. Proprio questo tema, che probabilmente è stato la causa del fallimento della delega fiscale, viene di nuovo rinviato dal Governo che promette di intervenire nei prossimi mesi.

Il Governo stabilisce che entro il 30 aprile 2016 in Conferenza Unificata siano definite le caratteristiche dei punti vendita dove si raccoglie gioco pubblico, nonché i criteri per la loro distribuzione e concentrazione territoriale «al fine di garantire i migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute, dell’ordine pubblico, della pubblica fede dei giocatori e dei soggetti economici e prevenire il rischio di accesso dei minori». Le intese raggiunte dovranno essere recepito con un decreto del ministro dell’Economia, sentite le commissioni parlamentari competenti.

PressGiochi