02 Maggio 2024 - 00:28

Osservatorio sul gioco al lavoro. Malferrari (CNCA): “No alle entrate dei giochi agli enti locali; meglio ampliare il Fondo contro il Gap”

Con Decreto del Ministero della salute, lo scorso gennaio, è stato ricostituito l’Osservatorio per il contrasto per la diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave, avente le

06 Ottobre 2023

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Con Decreto del Ministero della salute, lo scorso gennaio, è stato ricostituito l’Osservatorio per il contrasto per la diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave, avente le finalità di monitorare la dipendenza del gioco d’azzardo, nonché l’efficacia delle azioni di cura e di prevenzione intraprese; aggiornare le linee di azione per garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette da dipendenza dal gioco d’azzardo patologico; valutare le misure più efficaci al fine di contrastare la diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza.

Ora che il tavolo sta per essere ricostituito, il Ministero sta lavorando alla selezione dei partecipanti. Oltre ai vari rappresentanti del Ministero della salute, del Mef, del Mise, dell’ISS e della Presidenza del Consiglio, sono invitati a partecipare anche cinque rappresentanti delle Associazioni maggiormente rappresentative in materia di disturbo da gioco d’azzardo. Proprio in queste settimane, sono quindi state selezionate a partecipare l’associazione scientifica ALEA, l’associazione del terzo settore CNCA e l’associazione rappresentativa delle famiglie, FICT.

Per il CNCA, Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza, parteciperà Enrico Malferrari, Presidente del Conagga (Coordinamento Nazionale Gruppi per Giocatori d’Azzardo) di cui fa parte il “Centro Sociale Papa Giovanni XXIII SCS Onlus”, guidato in passato da Matteo Iori.

“In questa fase il Ministero della Salute sta raccogliendo le adesioni di tutte le sigle chiamate a far parte dell’Osservatorio con i relativi rappresentanti ed entro un paio di mesi ci aspettiamo di ricevere l’invito per il primo incontro” spiega Malferrari a PressGiochi MAG.

Dopo tre anni di attività, a novembre 2022 si è concluso il primo mandato dell’Osservatorio, le cui conclusioni tuttavia non erano state divulgate. Temendo che il documento diventasse lettera morta, una delle associazioni che ne aveva fatto parte aveva deciso di renderlo pubblico. Tuttavia il lavoro realizzato non sembra sia stato tenuto finora in considerazione dalla politica che sarà chiamata a breve ad intervenire sul tema del gioco pubblico con l’attuazione della delega fiscale.

Quale sarà il suo personale contributo nei prossimi anni di lavoro?

“I temi da trattare saranno tanti. Negli ultimi anni sono stati ridotti i fondi che arrivavano alle Regioni dallo Stato per la lotta alla ludopatia. 50 mln di euro non sono molti se ripartiti tra tutte le regioni. Ora siamo arrivati a 44 mln di euro e questo non è certo un bel segnale.

Questa sarà proprio una delle lotte che vorrò portare avanti come CNCA. Servono i giusti fondi per poter fronteggiare un fenomeno così allarmante.

Altro tema da affrontare sarà quello di come devono essere trattati i dati sul gioco d’azzardo, per poterne permettere un uso attento per la realizzazione di ricerche ben costruite e non influenzate da considerazioni generali costruite ad hoc dalle lobby del gioco d’azzardo. Dobbiamo dare più spazio ad istituti come il CNR e l’Istituto superiore di sanità, lavorando insieme. Poi dobbiamo stimolare il lavoro delle singole Regioni legate a sistemi ferraginosi; gli osservatori regionali che non funzionano; monitorare meglio la distribuzione dei fondi che devono essere utilizzati in modo corretto, visto che esistono realtà che ancora non li usano del tutto”.

Una delle critiche che vengono sollevate sul tema è proprio quella legata al fatto che si dovrebbe meglio censire e controllare l’uso che viene fatto dei 50 mln di euro destinati alla lotta del gioco patologico.

“Ad esempio nella Regione nella quale opero, l’Emilia Romagna, ci sono dei monitoraggi a livello regionale sui fondi erogati, ma questo non accade in tutte le regioni proprio perché questo è proprio un lavoro che compete all’Osservatorio regionale”.

Nella discussione politica è presente anche la proposta di coinvolgere gli enti locali nelle entrate dai giochi come forma di sostegno alle attività di contrasto al gioco patologico. Potrebbe essere una strada percorribile?

“Sono totalmente contrario! Non è tanto una scelta moralistica, quanto credo che si metterebbero molto in difficoltà gli amministratori locali che sono sempre alla ricerca di nuovi fondi per poter finanziare le proprie attività e potrebbero così arrivare a chiudere un occhio su un tema importante che coinvolge tutti i cittadini, come il gioco d’azzardo, in cambio di qualche soldo. Lo riterrei una sorta di ricatto morale. Mentre è molto diverso se i soldi per la cura e la prevenzione dal gioco d’azzardo li distribuisce lo Stato, come fatto con il fondo da 50 mln di euro che nessuno di noi rifiuta, anzi è il benvenuto e non comporta quel coinvolgimento della politica che porta a prendere decisioni di compromesso”.

 

Leggi l’intervista integrale su PressGiochi MAG

 

Cristina Doganini – PressGiochi