“La regolamentazione del settore dei giochi – contenuta all’articolo 13 della delega fiscale – assume un ruolo strategico e di grande responsabilità. Certamente convinti che i tempi siano ormai maturi
“La regolamentazione del settore dei giochi – contenuta all’articolo 13 della delega fiscale – assume un ruolo strategico e di grande responsabilità. Certamente convinti che i tempi siano ormai maturi per addivenire finalmente a una riorganizzazione del settore, per troppi anni rimandata, auspichiamo che i decreti legislativi prospettati all’art. 13 con cui il Governo dovrebbe attuare la delega, tutelino la pluralità delle reti di gioco, riconoscendo i differenti gradi di qualità e professionalità che le stesse attualmente presentano”.
A scriverlo in una memoria presentata al Senato è la Federazione Italiana Tabaccai che associa circa 45.000 rivenditori di generi di monopolio.
La produzione normativa di Regioni ed enti locali degli ultimi dieci anni e oltre – si legge nella memoria – ha creato un corto circuito delle competenze di materia. Con il pur nobile intento di tutelare la salute dei cittadini, enti territoriali e locali hanno superato di fatto la riserva statale in materia, determinando un irragionevole frazionamento del territorio in innumerevoli regolamentazioni, diversi a volte anche a distanza di pochi chilometri (a seconda del comune). Si auspica che, tramite la prossima legge di riordino, venga recuperata la riserva statale anche a livello sostanziale, e non solo formale.
In tal senso, la previsione di norme di concertazione tra Stato, Regioni ed enti locali, in ordine alla dislocazione territoriale dei luoghi fisici di offerta di gioco, di cui si parla nell’art. 13, non deve di fatto vanificare l’uniformità delle regole sull’intero territorio nazionale. Allo stesso modo, la possibilità di introdurre regole differenti da parte di Regioni e comuni deve essere ancorata esclusivamente ad evidenti e comprovate problematiche del loro territorio, se relazionato alla realtà nazionale. Diversamente, il lavoro di riordino del settore rischia di naufragare inesorabilmente ancor prima di nascere.
Razionalizzazione delle reti di offerta: exploit del gioco on line e inutilità delle limitazioni del canale fisico – L’exploit del canale di raccolta on line, che nel 2021 ha superato quello terrestre, impone importanti considerazioni sulla razionalizzazione territoriale e numerica dei luoghi della rete fisica, che è uno dei punti strategici della bozza di riordino. Negli ultimi dieci anni, la produzione normativa di regioni ed enti locali si è concentrata sull’utilizzo costante e indiscriminato di due strumenti: le distanze minime dai luoghi sensibili e le fasce orarie di interdizione della raccolta del gioco; di contro, per ragioni intrinseche, non è stata prevista alcuna limitazione al gioco on line.
Eppure, la possibilità di giocare on line in ogni momento e in ogni luogo ha reso di fatto completamente inutile la previsione di distanziometri e fasce orarie: è sufficiente uno smartphone per giocare indisturbati e senza limiti, al limite anche all’interno dei luoghi sensibili stessi. Peraltro, visti appunto i suoi volumi, l’on line non è più un segmento circoscritto e settoriale, ma rappresenta ormai il canale di raccolta di gioco principale. Insistere con distanziometri e fasce orarie, non ha alcun effetto se non quello di danneggiare gli esercizi commerciali fisici, senza alcun vantaggio per la salute dei cittadini.
In aggiunta a ciò, risulta evidente che, rispetto al gioco a distanza, la rete di raccolta fisica presenta un maggior grado di controllo, specie in ordine al contrasto al gioco minorile e alle derive ludopatiche.
Il personale della rete fisica, infatti, se debitamente formato, costituisce un naturale fattore di controllo e argine ai DGA che nell’ambiente on line è intrinsecamente escluso.
Tutela della rete fisica: salvaguardia dei generalisti – Appurato che, visto il punto precedente, la rete terrestre deve essere tutelata, si auspica che il legislatore disciplini la sua organizzazione tenendo conto delle differenze tra gli esercizi commerciali che la compongono. La specializzazione e la progressiva concentrazione in ambienti sicuri e controllati di cui si parla nella legge di delega, non deve determinare una predilezione di sale giochi e dedicate a danno degli esercizi generalisti (bar, tabaccherie, etc.).
L’ambiente di una sala, infatti, è differente e per nulla assimilabile a quello di un esercizio generalista, il che si traduce in differenti tipologie di gioco e, ancor di più, di giocatori. Presso bar e tabacchi, per esempio, si trovano giochi da ricevitoria, con un grado di “aggressività” e conseguente propensione ai DGA, indubbiamente minore a quelli di una sala giochi. Prediligere le seconde a danno dei generalisti, significa penalizzare proprio i luoghi deputati al gioco “sociale” e “ricreativo”, il che, con tutta evidenza, è irrazionale e dannoso.
La tutela dei tabaccai all’interno della categoria dei generalisti – All’interno della categoria dei generalisti, per quanto ci interessa maggiormente, non possiamo non ricordare che i tabaccai ricevitori sono concessionari dello Stato, rete di vendita esclusiva del servizio di vendita dei tabacchi lavorati per conto dello Stato e della raccolta del Gioco del Lotto. L’ottenimento della licenza tabacchi è subordinato a specifici requisiti soggettivi e oggettivi, sia in termini di professionalità e onorabilità, che già di per sé garantiscono un impareggiabile livello di affidabilità.
Non a caso, come anticipato, l’esercizio della tabaccheria è subordinato al superamento di un corso obbligatorio a carattere abilitativo a cura dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, il cui programma prevede anche la materia dell’offerta del gioco pubblico sia in termini giuridici che di prevenzione del gioco d’azzardo patologico. Il mantenimento della predetta concessione, del resto, è costantemente soggetto al controllo dell’Agenzia che può revocarla in qualsiasi momento, a fronte di una riscontrata irregolarità nella sua gestione, specialmente in materia di gioco.
Alla luce di quanto sopra, prescindere dal valore della rete dei generalisti, e all’interno degli stessi prescindere dalla professionalità e dall’affidabilità della rete dei tabaccai, già rete dello Stato, sarebbe irragionevole e controproducente. Per tale motivo, auspichiamo che nel testo di riordino sia garantita la loro presenza tra le reti di raccolta a cui affidare l’offerta del gioco.
Concessioni di gioco – Nell’ambito del riordino del settore, la tutela della rete fisica appare imprescindibile anche in funzione delle gare per l’affidamento delle concessioni. Senza la risoluzione della questione territoriale, è infatti impossibile anche solo ipotizzare i bandi di gara di giochi come apparecchi da intrattenimento e scommesse, ossia i giochi che sono stati bersagliati dal proibizionismo di regioni ed enti locali. Non è pensabile che un concessionario acquisti dei diritti che poi, per previsioni locali, è impossibilitato a posizionare sul territorio. A proposito delle concessioni, è altresì auspicabile per il futuro che le gare vengano espletate prevedendo un meccanismo di aggiudicazione esclusivamente legato all’offerta economicamente più alta e non secondo criteri che consentano ai partecipanti di avanzare proposte anche con aggio al ribasso. Tale ultimo meccanismo, infatti, utilizzato in passato per alcune tipologie di gare ad evidenza pubblica in materia di gioco pubblico, rischiano di condurre gli aggiudicatari a compensare la quota parte di aggio persa ribaltando parte dei costi sulla rete di vendita magari con dei contratti di servizio aggiuntivi al contratto di gioco che spesso aggiungono poco in termini di maggior valore, ma molto in termini di costi per il ricevitore.
A tal fine sarebbe auspicabile un maggior controllo sulle reti di raccolta da parte dell’ente regolatore al fine di evitare che l’autorizzazione di un punto di raccolta sia subordinata a interessi diversi da quelli dello Stato.
PressGiochi
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