01 Maggio 2024 - 22:17

Bianca: “A Treviso, la Sapar lavora per educare il gestore alla tutela del giocatore”

“Lunedì siamo stati ricevuti da Paolo Camolei, Assessore al territorio e alle attività produttive del Comune di Treviso. Nel corso della riunione – fa sapere il segretario nazionale Sapar Corrado

15 Aprile 2016

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“Lunedì siamo stati ricevuti da Paolo Camolei, Assessore al territorio e alle attività produttive del Comune di Treviso. Nel corso della riunione – fa sapere il segretario nazionale Sapar Corrado Luca Bianca – l’assessore trevigiano ha ribadito che sono in attesa di proposte e progetti volti al contenimento delle patologie, che potrebbero essere utilizzate, una volta superato il vaglio delle Asl territoriali, come strumento per la formazione degli operatori.

 

A riguardo la Sapar ha anticipato le linee guida della campagna “Affinché il gioco resti gioco” volta a tutelare sia il giocatore che gli operatori stessi della filiera e che potrebbe porsi come mezzo idoneo proprio per la prevenzione della ludopatia. Ci siamo già attivati per richiedere un primo incontro interlocutorio con la Ulss 9 e la prefettura di Treviso, affinché possa essere la Sapar stessa a realizzare il progetto da utilizzare come viatico per quelle deroghe ammesse nel regolamento del Comune di Treviso in materia di giochi, in quanto attesterebbe la frequenza degli addetti del settore a corsi preposti per l’educazione alla difesa e tutela del giocatore.

 

Continuano le azioni legali al fine di contrastate le legge di stabilità 2016 ed i suoi decreti attuativi. Ci siamo interfacciati con gli studi legali per fare il punto della situazione e pianificare le strategie per il futuro immediato.

Mercoledì – conclude Bianca – abbiamo incontrato l’avv. Benelli per discutere del progetto di rilancio del settore del puro intrattenimento, di cui la Sapar si sta occupando in maniera decisa e costante sia attraverso una relazione preparata dallo stesso Benelli, volta a verificare la compatibilità della normativa italiana in materia di giochi con quella dell’Unione europea, che è già stata inviata a tutti gli organi e amministrazioni competenti, sia attraverso il dialogo con i rappresentanti della politica. Credo che la strada intrapresa sia quella giusta perché abbiamo riscontrato un certo interesse e disponibilità a risollevare le sorti degli apparecchi senza vincita in denaro; ed inoltre iniziano ad essere considerevoli le sentenze dei Tar che sposano le nostre tesi! Sarà un po’ anche merito nostro? “Ai posteri l’ardua sentenza””.

PressGiochi