01 Maggio 2024 - 16:41

Asteriti: “I dati sul gioco giovanile sono sconfortanti”

L’avvocato Osvaldo Asteriti torna a parlare di azzardo, analizzando alcuni dati del gioco giovanile. “Nel corso di una indagine elaborata dall’Istituto Superiore di Sanità- commenta- i cui risultati sono stati

26 Gennaio 2017

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L’avvocato Osvaldo Asteriti torna a parlare di azzardo, analizzando alcuni dati del gioco giovanile.

“Nel corso di una indagine elaborata dall’Istituto Superiore di Sanità- commenta- i cui risultati sono stati presentati al Parlamento, agli intervistati è stata mostrata una lista di giochi e per ognuno è stato chiesto di indicare quali potessero essere definiti giochi d’azzardo: più della metà degli intervistati ha risposto di non ritenere gratta e vinci, lotto e win for life giochi d’azzardo. La strategia di disinformazione perseguita dai monopoli, per cui “gioco d’azzardo” si coniuga solo con “illegale” e “patologico”, da i suoi frutti, così che un giocatore su due gioca d’azzardo, non solo senza essere avvertito dei rischi che corre, ma addirittura senza neanche saperlo.Secondo un altra recente indagine, condotta dall’Osservatorio Nomisma, insieme all’Università di Bologna, risulta che nel 2016 hanno giocato d’azzardo 1.240.000 studenti di età compresa tra 14 e 18 anni e che il gioco d’azzardo preferito risulta essere proprio il grata & vinci”.

“Il successo- prosegue l’avvocato- delle lotterie istantanee, anche tra i giovanissimi, si spiega con l’enorme volume di  offerta messa a disposizione da parte dei monopoli, ben 55 attive, di cui 15 indette solo nel 2016.Un mare di biglietti, diversi tra loro nella forma nel colore, nel prezzo, da 1 a 20 euro, ma con una caratteristica comune: la struttura premi. La stragrande maggioranza dei premi in palio, si arriva anche al 99% vale pochi euro e serve esclusivamente ad alimentare il rigioco, impedendo a qualsiasi risorsa che venga immessa nel circuito del gioco d’azzardo di uscirne”.

“Dai dati rilevati dal sito aams- continua- emerge che nelle lotterie indette nell’ultimo anno, in media, i premi pari al prezzo del tagliando costituiscono il 62% dell’intero montepremi, per cui due premi su tre riconsegnano al giocatore il prezzo della giocata, senza fargli vincere nulla, inducendolo a rigiocare, con l’illusione di aver vinto.  Ovviamente, la probabilità di vincita “reale” riconosciuta ai giocatori non viene indicata sui biglietti, come pure sarebbe obbligatorio per legge, utilizzando lo stratagemma della indicazione “per fascia di premio”, che indica una probabilità di vincita maggiore di quella effettiva. Gli effetti di questo meccanismo sulla comparsa della dipendenza, pur essendo  sono noti, vengono cinicamente trascurati, tenendo conto esclusivamente degli effetti positivi che esso  comporta sul business, per i monopoli e il concessionario”.

“Dai dati esposti nelle più recenti indagini in tema di azzardo- conclude Asteriti-  emerge un quadro sconfortante: risulta che un giocatore su due gioca d’azzardo senza saperlo e che un numero elevatissimo  di giovanissimi, a cui il gioco d’azzardo sarebbe vietato,  pratica un tipo di gioco d’azzardo tra i più insidiosi e i più pericolosi per la salute tra quelli “offerti” dai monopoli”.

PressGiochi