04 Maggio 2024 - 13:46

Stefanini (Unipol): “Sul gioco, scelte politiche contraddittorie e ambigue”

Il Gruppo Unipol ha deciso di sostenere un progetto come questo per tre ragioni: 1) avendo oltre 15milioni di clienti abbiamo un osservatorio sociale particolarmente ampio e significativo. Ci è

24 Gennaio 2019

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Il Gruppo Unipol ha deciso di sostenere un progetto come questo per tre ragioni: 1) avendo oltre 15milioni di clienti abbiamo un osservatorio sociale particolarmente ampio e significativo. Ci è purtroppo capitato di gestire situazioni e sofferenze derivanti da ludopatia”.

2) “L’azzardo è antitetico all’assicurazione che ha il compito di prevenire e proteggere il futuro”.

3) “Non ci vogliamo accontentare di quello che facciamo ma vogliamo contribuire a creare dibattito, sensibilizzazione sul tema e favorire la cooperazione tra le istituzioni”.

Sono questi i motivi che hanno portato il Gruppo Unipol, a detta del suo presidente Pierluigi Stefanini, a sostenere l’Osservatorio Gioco e Giovani Nomisma, che oggi ha presentato i dati della sua ultima indagine.

“Dentro al fenomeno gioco- spiega Stefanini – purtroppo si accentuano gli elementi di disuguaglianza del Paese. Da questo osservatorio cogliamo come le difficoltà si sommano a difficoltà. Bisogna costruire una politica globale che poi sappia agire per cogliere le specificità dei territori. Troverei deludente un approccio che per cogliere la complessità tenderebbe poi a semplificare”.

“Nel nostro Paese il fenomeno dell’azzardo è più accentuato. Le stesse scelte politiche e pubbliche in questi anni non sono chiare nel dire che occorre un’azione netta di contrasto al fenomeno. Ci auguriamo che questo invece possa avvenire”.

 

“Riteniamo ancora oggi, – conclude il presidente Unipol – essendo noi un soggetto economico finanziario importante in questo Paese, fosse necessario cercare di misurarci con un fenomeno che può creare oltre alla dipendenza anche l’aggravamento delle condizioni sociologiche, materiali, umane di tante persone che cadono in questa dinamica negativa del gioco. La ricerca che oggi presentiamo è interessante perché si concentra sui giovani. Cerchiamo di capire, partendo dalle scuole, quale può essere l’elemento critico che induce i giovani a continuare a comportarsi in un modo che non è consono alle loro aspettative, al loro futuro. Stiamo cercando di stimolare l’attenzione anche da parte di coloro che hanno responsabilità in tal senso: istituzioni e altre forze economiche, sociali e culturali. Cerchiamo dunque di creare una mobilitazione nel Paese che sia adeguata a contrastare e ridurre questo grave fenomeno. L’Italia peraltro ha un primato negativo in Europa. Nel nostro Paese il fenomeno del gioco d’azzardo è più accentuato. Le stesse scelte politiche e pubbliche in questi anni sono contradditorie, ambigue, non sono chiare nel dire che occorre un’azione netta di contrasto al gioco d’azzardo. Noi ci auguriamo che questo invece possa avvenire”.

 

PressGiochi