02 Maggio 2024 - 12:20

Relazione Dia 2016: scommesse e giochi online tra i settori di interesse dell’imprenditoria mafiosa

“I settori sui quali si potrebbero continuare a rivolgere le attenzioni dell’imprenditoria mafiosa sono quelli delle costruzioni e del mercato immobiliare, della logistica e del trasporto su gomma, della filiera

26 Luglio 2017

Print Friendly, PDF & Email

“I settori sui quali si potrebbero continuare a rivolgere le attenzioni dell’imprenditoria mafiosa sono quelli delle costruzioni e del mercato immobiliare, della logistica e del trasporto su gomma, della filiera alimentare e della grande distribuzione, del turismo, della gestione del ciclo dei rifiuti nonché, di particolare attualità, quello delle scommesse e dei giochi on line”.

 

Lo denuncia il rapporto relativo al secondo semestre 2016 della Direzione Investigativa Antimafia.

Come spiega la relazione, le investigazioni hanno fatto emergere il forte interesse delle cosche per settori “strategici” quali il movimento terra, l’edilizia, l’import-export di prodotti alimentari, la gestione di sale giochi e di piattaforme di scommesse on line, la lavorazione dei marmi, gli autotrasporti e lo smaltimento e trasporto di rifiuti speciali.

 

 

In Puglia, segnatamente a Bari, sul versante dei giochi elettronici e delle scommesse on-line, ambito che registra gli interessi di tutte le consorterie criminali, segnali sul territorio portano a non escludere potenziali contatti e sinergie tra la criminalità garganica, lucerina, sanseverese e cerignolana con le ‘ndrine calabresi.

 

 

A Napoli i Moccia sembrano aver ceduto a gruppi satellite la gestione diretta di reati quali estorsioni, contrabbando di sigarette, gioco clandestino, traffico e spaccio di stupefacenti, preferendo orientare le loro attività nel reinvestimento di capitali, per evitare il coinvolgimento in faide che potrebbero incidere sulla coesione del sodalizio, mentre a Caserta tra gli effetti di questa indiscussa potestà criminale si annoverano l’assenza di qualsiasi iniziativa da parte di soggetti estranei alle storiche compagini camorristiche di costituire nuovi gruppi e la durevole propensione a riciclare denaro, ad infiltrarsi negli appalti pubblici, a gestire il gioco d’azzardo, l’usura e le estorsioni.

 

Come accennato, le attività illecite spaziano dalle estorsioni al gioco d’azzardo, all’infiltrazione nel settore agroalimentare, attraverso l’imposizione di beni o merci, quale ulteriore modalità estorsiva e di controllo del territorio. In particolare, il clan Zagaria sembra conservare una forte struttura imprenditoriale, la capacità di controllo del territorio e saldi rapporti con le pubbliche amministrazioni. Di rilievo, nel semestre, il sequestro di beni per oltre 2 milioni di euro, eseguito nel mese di luglio dall’Arma dei Carabinieri nell’ambito dell’operazione “Zenit”, che ha significativamente inciso sull’attività di controllo del gioco d’azzardo e delle scommesse sportive che il clan in parola aveva esercitato nell’agro aversano.

 

 

In Liguria si conferma la presenza di pregiudicati napoletani nella Regione, con il gruppo criminale camorrista Tagliamento (collegato al clan Zaza) che, spostatosi in Costa Azzurra, risulta tuttora punto di riferimento oltre che della criminalità marsigliese anche di quella partenopea operante nel comprensorio di Sanremo ed attiva nel traffico internazionale di sostanze stupefacenti, nell’usura, nelle estorsioni, nelle scommesse clandestine e nell’esercizio abusivo del gioco.

 

 

 

In Friuli Venezia Giulia da richiamare, con riferimento ai fatti del semestre e perché sintomatica dei collegamenti, ancorché indiretti, con contesti criminali campani, l’operazione conclusa nel mese di novembre dall’Arma dei Carabinieri in collaborazione con la Polizia Criminale di Nova Gorica (Slovenia), che ha colpito tre cittadini di nazionalità cinese, ritenuti responsabili di detenzione e spendita di monete false. L’attività è nata da una richiesta di collaborazione internazionale da parte della Slovenia, dopo il sequestro nelle case da gioco di quel Paese di banconote false.

 

Nel Lazio, una menzione particolare merita il settore dei giochi e delle scommesse, anche questo di primario interesse del clan dei CASALESI. Al riguardo, si richiama l’esecuzione nei primi giorni di agosto, da parte della Guardia di Finanza, di una misura di prevenzione patrimoniale emessa dal Tribunale di Frosinone nei confronti di un imprenditore casertano, già destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare393 in quanto parte integrante di un’organizzazione criminale campano-laziale, espressione anch’essa degli interessi dei CASALESI e attiva nel settore delle scommesse illegali online. Tra i beni sequestrati figurano alcune unità immobiliari dislocate a Formia e quote di società aventi sede a Latina Stesse forme di collaborazione potrebbero essere perpetuate anche in relazione al gioco illecito, dove i CASALESI, ad esempio nelle periferie di Roma, sembrano aver acquisito un particolare know how nella gestione condivisa con altre consorterie di questo fruttuoso settore.

Alleanze trasversali che potrebbero, non di meno, estendersi ai più svariati settori, compreso quello della ricettazione di opere d’arte, del quale si è già trattato. A Roma, nello specifico, insieme a quest’ultimo risultano coabitare infatti altre forme di criminalità, organizzata e comune, dedite al narcotraffico, ma anche alle estorsioni, all’usura, alle truffe e al gioco illegale.

Si segnala, ancora, il rinnovato interesse di ex militanti della c.d. “Banda della Magliana” verso il settore degli stupefacenti, delle sale scommesse, del gioco d’azzardo e degli investimenti immobiliari.

 

Tra Puglia e Lucania, – conclude la Relazione – le attività criminali più diffuse risultano essere l’usura, le estorsioni e lo spaccio di sostanze stupefacenti, cui va progressivamente assommandosi la gestione del gioco illecito, anche attraverso l’imposizione ai commercianti di apparecchiature manomesse.

 

PressGiochi