15 Ottobre 2024 - 10:49

Piemonte: il Consiglio respinge le due pdl sul gioco d’azzardo

Nella seduta di oggi il consiglio regionale del Piemonte ha respinto le due pdl sul gioco: la numero 227 recante la “Proposta di legge di iniziativa popolare: ‘Norme per la

26 Settembre 2023

Nella seduta di oggi il consiglio regionale del Piemonte ha respinto le due pdl sul gioco: la numero 227 recante la “Proposta di legge di iniziativa popolare: ‘Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico’” e la n. 228 sulle “Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico” presentata dai Comuni di Grugliasco, Baveno, Cureggio, Mongrando, Nichelino, Torino. Entrambe le proposte avevano ricevuto voto negativo a maggioranza dalla III e IV Commissione lo scorso 29 giugno.

Il relatore di maggioranza della prima proposta, Claudio Leone (Lega), ha illustrato i punti salienti del testo e ricordato la contrarietà del Cal, mentre il relatore della seconda, Andrea Cane (Lega) ha contestato le statistiche che darebbero in aumento il gioco, “che mi chiedo se tengano conto del lockdown. L’opposizione su questo tema sta facendo campagna elettorale. Da marzo la Regione ha avviato una campagna di sensibilizzazione e ha promosso diverse iniziative per il contrasto del gioco”.
Il relatore di minoranza, Giorgio Bertola (Ev) ha ricordato che “la precedente legge del 2016 era una legge di tutti, approvata all’unanimità. Un ‘faro’ in materia, ripresa da altre regioni, che aveva portato una considerevole riduzione dei volumi di gioco. Invece la maggioranza ha voluto cambiarla”.
Sulla stessa linea l’altro relatore di minoranza, Diego Sarno (Pd): “Abbiamo dati attendibili che ci dicono che i i volumi di gioco sono notevolmente aumentati. Spesso i soggetti in difficoltà vanno a giocare prima e dopo aver accompagnato i figli a scuola, mentre le slot sono diventate il primo elemento di incasso della criminalità organizzata”.
Il capogruppo della Lega, Alberto Preioni, è intervenuto a sostegno della scelta di respingere le proposte.
Critici verso la maggioranza i consiglieri Monica Canalis, Domenico Ravetti, Domenico Rossi (Pd), Ivano Martinetti, Sean Sacco (M5s), Silvana Accossato (Luv) e Francesca Frediani (M4o – Up).

La proposta di legge di iniziativa popolare contro il gioco d’azzardo patologico – commenta chi non ha condiviso la scelta della maggioranza –   era supportata da più di 12.000 firme raccolte fra la gente, le associazioni e il personale dei servizi sanitari e assistenziali.

Non è d’accordo con la decisione della maggioranza il consigliere di M4O Giorgio Bertola che afferma: “Una proposta di legge di iniziativa popolare e una proposta di legge degli enti locali liquidate frettolosamente dal centrodestra, una chiara mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini che hanno posto la propria firma e anche nei confronti dei soggetti che l’hanno presentata. Associazioni del terzo settore, ma anche sindaci, figure istituzionali, che quotidianamente hanno a che fare con persone e famiglie afflitte dalla dipendenza patologica dal gioco d’azzardo.

Allo stesso modo questa maggioranza, sotto la pressione della lobby delle sale slot, ha affossato senza pensarci due volte una legge votata all’unanimità, la legge 9 del 2016, una legge di tutti e un esempio per le altre regioni italiane nella lotta contro il gioco d’azzardo patologico, perché partiva dall’esigenza di risolvere questo problema, una legge che aveva restituito ottimi risultati, documentati dallo stesso Ires Piemonte.

La Legge 9 del 2016 aveva avuto un impatto considerevole sui volumi di gioco e sulle perdite dei piemontesi e un impatto prossimo allo zero, secondo l’Istituto del Lavoro, nei confronti dei posti di lavoro a rischio.

C’erano tutte le ragioni quindi per mantenere questa legge come oggi ci sono tutte le ragioni per accogliere la proposta di iniziativa popolare e per riprendere la discussione su un dramma che coinvolge migliaia di cittadini piemontesi. Per la maggioranza di Cirio, tuttavia, le pressioni fatte in campagna elettorale dalle lobby del gioco d’azzardo valgono più della salute dei piemontesi”.

 

“Una proposta sostenuta anche dal nostro gruppo regionale del M5S, impegnatosi ad appoggiare la proposta di legge e dando la disponibilità ad autenticare e raccogliere le firme – commenta Ivano Martinetti, Consigliere regionale M5S Piemonte.
“Oggi in aula è arrivato il “No” di Lega, Fdi e Fratelli d’Italia ad una proposta di legge di buonsenso, per ripristinare alcune regole nel settore dopo il far west delle slot machine voluto proprio dal centrodestra, con l’eliminazione della buona legge regionale 9/2016 (approvata con importanti proposte del Movimento 5 Stelle).

Una nuova norma iè urgente, tutti gli studi hanno dimostrato una crescita dei volumi di gioco dopo lo sciagurato intervento legislativo del centrodestra in Piemonte. Forze dell’ordine e associazioni inoltre continuano ad evidenziare gli interessi della malavita organizzata anche e soprattutto nel gioco legale.

Il Centrodestra, dal canto suo, voleva creare occupazione, ma l’ha creata solo per gli assistenti sociali e per i centri di sostegno alle vittime di ludopatia e azzardopatia.

La maggioranza di Cirio ha tutelato e continua a tutelare solo gli interessi della lobby del gioco, ignorando completamente migliaia di famiglie che devono fare i conti tutti i giorni con questa vera e propria piaga sociale. Purtroppo, con il voto di oggi, Lega, Fdi e Forza Italia continuano ad andare nella stessa direzione”.

 

“Dodicimila piemontesi avevano raccolto le firme, iniziativa a cui ha partecipato la Cgil Piemonte, per limitare la ludopatia e il gioco d’azzardo. La maggioranza di centrodestra della Regione Piemonte ha liquidato questa proposta in pochi minuti nel consiglio regionale. Ha schiaffeggiato dei cittadini che volevano migliorare la vita di persone fragili”. Lo afferma Giorgio Airaudo, segretario generale della Cgil Piemonte. “Non si ascoltano i cittadini neanche su una patologia grave che rovina la vita di molte famiglie, spesso già indebolite dalla crisi e dai problemi sociali e occupazionali. Nelle prossime ore valuteremo con il comitato promotore di quella proposta di legge come proseguire l’iniziativa” aggiunge Airaudo.

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