04 Maggio 2024 - 04:41

Padova. Cadoneghe e Vigodarzere intervengono contro il gioco patologico coinvolgendo attivamente i gestori

Sia Vigodarzere che Cadoneghe sono intervenuti in queste settimane sull’offerta del gioco d’azzardo nel territorio. Lo ha fatto l’amministrazione Zordan predisponendo un’ordinanza per introdurre limiti orari agli esercizi pubblici con

29 Agosto 2016

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Sia Vigodarzere che Cadoneghe sono intervenuti in queste settimane sull’offerta del gioco d’azzardo nel territorio. Lo ha fatto l’amministrazione Zordan predisponendo un’ordinanza per introdurre limiti orari agli esercizi pubblici con slot machine, mentre Codoneghe ha avviato un progetto di prevenzione con il coinvolgimento degli esercenti del settore e la Usl locale.

 

A Vigodarzere, infatti, è pronta sul tavolo del primo cittadino, Adolfo Zordan, la bozza di un’ordinanza che impone agli esercizi pubblici la limitazione del funzionamento di questi congegni in alcune fasce orarie, restringendone così il possibile accesso a particolari categorie sensibili, come pensionati e giovani, che magari si fermano a giocare prima di andare a scuola o prima di rincasare per pranzo.

L’ordinanza coinvolgerà slot e videolottery terminal e le altre attività di scommesse presenti in negozi, ristoranti e sale, imponendo come orario massimo di funzionamento quello dalle 10 alle 13 e dalle 18 alle 22 di tutti i giorni, festivi compresi.

«Difficile nascondere», dice Zordan, «che una delle maggiori preoccupazioni espresse da territorio riguarda proprio il diffondersi della ludopatia anche nell’ambito di famiglie inizialmente non gravate da problemi economici. I rischi e le conseguenze anche di problematiche finanziarie legate al gioco cominciano ad essere rilevanti anche a Vigodarzere».

Gli obblighi per gli esercenti diventeranno molto stringenti e dovranno affiggere avvertimenti del rischio di dipendenza da giochi che diano vincite in denaro e l’orario di funzionamento degli apparecchi. Oltre che applicare il provvedimento: le sanzioni per i trasgressori andranno da un minimo di 75 euro a un massimo di 500.

«L’imminente apertura delle scuole» sottolinea il sindaco «è un’altra delle ragioni che rendono tempestivo questo intervento, data la possibile attrattiva che questi giochi esercitano sui giovanissimi ».

 

 

Anche il vicino Comune di Cadoneghe non è rimasto a guardare e ha avviato un progetto di prevenzione della ludopatia in collaborazione con il Dipartimento delle dipendenze dell’Usl 16, che ha coinvolto alunni e insegnanti, cittadini e gestori di locali pubblici.

«Nel nostro territorio ci sono 21 esercizi», aveva elencato l’assessore al Sociale Augusta Parizzi, illustrando il progetto, «dotati di apparecchi per il gioco d’azzardo lecito, cioè uno ogni 774 abitanti. Siamo sotto la media nazionale, ma il problema sussiste: il progetto va quindi nella direzione di prevenire la dipendenza e aiutare chi si trovi in condizioni patologiche».

Il progetto ha avuto come fulcro un incontro tra gli psicologi del Sert e i commercianti, cui hanno partecipato anche quelli delle sale slot. Sono state fornite informazioni sulla ludopatia e su come riconoscerla, invitando a indicare al Sert i casi patologici.

«Casi gravissimi non ne sono stati segnalati», dice l’assessore Parizzi, «tranne una minorenne, di passaggio, trovata a giocare dalla polizia a maggio. Per l’autunno stiamo pensando a iniziative come un convegno e uno spettacolo o un flash mob».

 

PressGiochi