05 Maggio 2024 - 17:28

ISS: Gioco d’azzardo e Internet, dipendenze strettamente connesse

L’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato nelle scorse settimane il Rapporto sulle dipendenze da Internet che affronta anche il tema del gioco d’azzardo online facendo una panoramica delle dipendenze senza

18 Marzo 2022

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L’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato nelle scorse settimane il Rapporto sulle dipendenze da Internet che affronta anche il tema del gioco d’azzardo online facendo una panoramica delle dipendenze senza sostanza, comportamentali, che possono essere legate all’uso della rete.

La comunità scientifica ha dedicato, – si legge – negli ultimi anni, molti studi ai fenomeni delle dipendenze comportamentali. Le ricerche sul comportamento di gioco d’azzardo si sono moltiplicate portando in breve tempo al riconoscimento del Disturbo da gioco d’azzardo così come descritto nel DSM-5 (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fifth Edition). Allo stesso tempo molta attenzione stanno ricevendo quelle che vengono definite dipendenze tecnologiche, come per esempio la dipendenza da Internet anche se non c’è ancora chiarezza sulla definizione del costrutto e sui criteri diagnostici di riferimento.

Tra le dipendenze legate all’uso di Internet, il Gaming è stato incluso nell’ICD-11 (International Classification of Disease, 11th revision) come Gaming Disorder ed è riconosciuto come meritevole di futuri studi anche dal DSM-5. Altre forme di dipendenza da Internet che attualmente sono all’attenzione della comunità scientifica sono per esempio la dipendenza da relazioni virtuali, la dipendenza da eccessive informazioni, dai social network, e il cybersesso. Un altro costrutto di recente interesse è il ritiro sociale e i suoi legami con le dipendenze da Internet.

Fin dalla sua comparsa nella letteratura scientifica, questo fenomeno è stato accompagnato da vivaci dibattiti sulla sua definizione e concettualizzazione. Si discute molto sul fatto che le persone siano dipendenti da Internet stessa o dalle attività realizzate nell’ambiente Internet, e se utilizzare il termine dipendenza da Internet o dipendenze da attività online specifiche come il gioco online o la dipendenza dal sesso virtuale. Il gruppo di lavoro del DSM-5 (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fifth Edition) ha esaminato più di 240 articoli trovando similitudini comportamentali tra gioco su Internet, disturbo da gioco d’azzardo e disturbo da uso di sostanze (APA, 2013), ciò ha consentito di inserire, per la prima volta, nella Sezione III “Condizioni che necessitano di ulteriori studi” i criteri diagnostici per il disturbo da gioco su Internet (APA, 2013), anche se viene sottolineato che non esistono evidenze sufficienti per giustificare la sua inclusione nella categoria diagnostica dei disturbi da addiction.

La dipendenza da Internet comprende aspetti differenti a seconda del tipo di attività svolta in Rete: sesso virtuale, relazioni virtuali, gioco online (d’azzardo e non), ed è diffusa non solo tra le nuove generazioni, ma in grande misura anche tra adulti e anziani. Il rischio è quello di affrontare tutte le relazioni interpersonali in modo surreale e che il suo sovra-utilizzo per la gestione delle relazioni e delle proprie emozioni, si tramuti in una vera e propria dipendenza.

Cyberbullismo e gaming

Una relazione sulla quale gli esperti si stanno focalizzando è la relazione tra il cyberbullismo e i giochi online, che sono diventati una delle attività ricreative più popolari tra i giovani. Diversi studi (Pisarska et al., 2021; Richard et al., 2021; Cagirkan et al., 2021; Huang et al., 2021) hanno identificato un’associazione tra l’aumento del tempo trascorso a giocare ai videogiochi e la vittimizzazione scolastica/cyberbullismo tra i giovani. Questi studi hanno ipotizzato che i videogiochi possano essere usati come una forma di regolazione delle emozioni e di fuga per alcuni giovani che sperimentano più frequentemente la vittimizzazione del bullismo. Inoltre, altre ricerche (Huang et al., 2021) hanno scoperto un’associazione tra l’uso frequente di videogiochi e un aumento della perpetrazione del cyberbullismo (o dell’essere sia vittima che perpetratore di bullismo), all’interno e all’esterno degli ambienti di gioco online. Nello specifico, alcuni studi hanno dimostrato la relazione positiva tra il comportamento di videogioco problematico e la vittimizzazione del bullismo.

È possibile che la relazione tra vittimizzazione del bullismo e il comportamento problematico di videogioco sia mediata dalla presenza di difficoltà psicologiche, poiché è stato riscontrato che problemi di esternalizzazione e interiorizzazione mediano pienamente la relazione tra la vittimizzazione del bullismo e una serie di altri comportamenti di dipendenza, tra cui l’alcol, cannabis, uso di sigarette e gioco d’azzardo.

Nel 2020 l’American Psychological Association ha pubblicato un report nel quale parlava degli effetti negativi sui ragazzi dei videogiochi violenti (APA, 2020) e alcune metanalisi multiple (Anderson et al., 2010) suggeriscono una connessione abbastanza chiara tra videogiochi violenti e comportamenti aggressivi. Le posizioni critiche di alcuni ricercatori hanno messo in dubbio le metodologie utilizzate e le interpretazioni statistiche, sottolineando che gli effetti osservati sono stati relativamente piccoli (Ferguson, 2007; Ferguson & Kilburn, 2009; Hilgard et al., 2017). Alla luce dei fatti ci sono state alcune ricerche che hanno mostrato che coloro che giocano a videogiochi violenti hanno maggiori probabilità di essere coinvolti nel bullismo (Hamer et al., 2013), mentre altre analisi non trovano tale effetto.

Disturbo da gioco su Internet

Il disturbo da gioco su Internet (Gaming Disorder, GD) è stato incluso nella Sezione III “Condizioni che necessitano di ulteriori studi” del DSM-5 (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fifth Edition) e viene descritto come l’uso persistente e ricorrente di Internet per partecipare a giochi, spesso con altri giocatori, che porta a compromissione o disagio clinicamente significativi per un periodo di 12 mesi (APA, 2013). I criteri proposti riguardano la preoccupazione circa i giochi su Internet, sintomi di astinenza, tolleranza, tentativi infruttuosi di limitare le attività, perdita di interesse verso le altre attività, uso continuativo ed eccessivo dei giochi su Internet, aver ingannato gli altri circa la quantità di tempo passato a giocare in Internet, l’uso di questa attività per eludere o mitigare stati d’animo avvertiti come spiacevoli, aver messo a repentaglio le sfere significative della vita (lavoro, affetti, studio) a causa della partecipazione ai giochi su Internet (APA, 2013). È, inoltre, specificato che sono inclusi solo i giochi svolti su Internet ma non legati al gioco d’azzardo, poiché il gioco d’azzardo online è incluso nella categoria Disturbo da gioco d’azzardo. Viene anche escluso l’uso di Internet per l’esecuzione di attività ricreative o utili allo svolgimento di un’attività economica o di una professione, sono esclusi anche i siti a contenuto sessuale. Infine, viene specificato che il disturbo da gioco su Internet può essere lieve, moderato o grave in relazione al disturbo delle normali attività (APA, 2013).

Regione Sicilia: il centro dipendenze a Palermo

Il Centro Dipendenze Senza Sostanze (CeDiSS) della Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Palermo, inizialmente denominato Progetto GAP (da Gioco d’Azzardo Patologico, GAP), nasce ufficialmente nel 2006 (Delibera N.0453 del Direttore Generale dell’AUSL n. 6) come progetto del Dipartimento delle Dipendenze Patologiche, con la costituzione all’interno di un Servizio per le Tossicodipendenze (Ser.T) della città di Palermo, dell’Ambulatorio Specialistico Interdistrettuale per il Gioco d’Azzardo Patologico, avvalendosi di una équipe interdisciplinare già operante con successo da diversi anni presso lo stesso servizio. Con il diffondersi di nuove forme di dipendenza, è sembrato necessario potenziare l’offerta terapeutica e le conoscenze scientifiche in merito ad un fenomeno, quello del gioco d’azzardo patologico, che ancora oggi appare in gran parte sommerso, anche per il timore e il senso di vergogna nei confronti di un comportamento che abitualmente è considerato un vizio e non una malattia che richiede cure specialistiche e che però via via, più di recente si è esteso per rispondere alle richieste riguardanti tutte le nuove dipendenze, in particolare quelle relative a comportamenti di abuso/dipendenza tecnologica. In questa cornice, venne individuata successivamente nel 2012, una sede autonoma a Palermo, in grado di garantire adeguate condizioni di privacy e un contesto funzionale alla necessaria complessità e integrazione degli interventi. D’altra parte, l’ambulatorio rappresenta ormai un punto di riferimento per il trattamento del GAP nella Sicilia Occidentale e l’esperienza clinica dell’équipe, suffragata da una casistica ormai significativa anche a livello nazionale, riportata anche dagli organi di informazione, ha ricevuto importanti riconoscimenti, attraverso le pubblicazioni sulle riviste scientifiche del settore e la partecipazione a varie ricerche scientifiche e convegni specialistici. L’interesse suscitato per le attività dell’ambulatorio ha così permesso la realizzazione della giornata di studi Il Gioco patologico: tra passione e dipendenza, svoltosi a Palermo il 4 ottobre 2008, con la partecipazione di numerosi e importanti studiosi e ricercatori nazionali. Successivamente, nei mesi di maggio-giugno 2010, è stato anche attivato il 1° Corso di Formazione per amministratori ed esercenti, come intervento sperimentale per la promozione del gioco responsabile, nell’ambito del progetto nazionale Il Gioco è una cosa seria. Da qui, nel corso degli anni, sono partite numerose iniziative territoriali, in linea con i dettami dei Decreti Assessoriali sull’argomento e che a poco a poco si sono estese sempre più all’ambito delle dipendenze tecnologiche.

Regione Umbria: un servizio aziendale per il trattamento del disturbo da gioco d’azzardo a Perugia

Il Servizio Aziendale per il trattamento del disturbo da gioco d’azzardo di Perugia è stato inaugurato il 27 settembre 2018, con DGR n. 1246 del 29 ottobre 2015 Piano operativo per la prevenzione, il contrasto e la cura del gioco d’azzardo patologico, grazie al quale sono stati stabiliti gli orientamenti fondamentali per la costruzione di un sistema di Servizi Sanitari specificamente dedicati all’accoglienza e alla presa in carico degli utenti con dipendenza da gioco d’azzardo e delle loro famiglie, a partire dalle esperienze già attive presso le Aziende Unità Sanitarie Locali (USL), ma dandogli una connotazione in termine di spazi e in termini di équipe multidisciplinare. Il servizio di Perugia attualmente si occupa anche di dipendenze comportamentali, quali dipendenze tecnologiche, shopping compulsivo, dipendenze da gaming e altre.

Al nostro servizio – si legge ancora nel rapporto dell’ISS – giungono sempre di più giovani che riferiscono problemi e risultano iperconnessi ai social, ipersensibili al giudizio degli atri, sempre con lo smartphone in mano. Queste peculiarità di comportamento, che sembrano caratteristiche prevalenti per alcune fasce di età anagrafica e per questo momento storico richiedono un trattamento specifico, ponendo la priorità di una riflessione rispetto a nuove modalità di accoglienza e di trattamento. Attualmente il percorso diagnostico terapeutico prevede la fase dell’accoglienza, la fase di assessment e la definizione del Programma Terapeutico Individuale (PTI).

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