06 Maggio 2024 - 08:11

Fioroni (Legautonomie): “Serve una legge nazionale sull’azzardo che non spazzi via i regolamenti esistenti in comuni e regioni”

Angela Fioroni, ex sindaco di Pero, segretaria di Legautonomie e autrice di alcuni libri sul gioco, è intervenuta al convegno “No Slot. Lotta al gioco d’azzardo” all’interno della Festa dell’Unità

31 Agosto 2016

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Angela Fioroni, ex sindaco di Pero, segretaria di Legautonomie e autrice di alcuni libri sul gioco, è intervenuta al convegno “No Slot. Lotta al gioco d’azzardo” all’interno della Festa dell’Unità organizzata dal Partito Democratico di Milano.

 

“In questi anni di crisi, l’azzardo non va in crisi- ha dichiarato- ha una complessità intorno a se e una capacità di rapire le persone e di farle diventare dipendenti che noi non possiamo immaginare nemmeno. C’è un’industria capace di prendere le persone e mandarle andare a dormire e farle svegliare la mattina successiva con l’idea di giocare.  Secondo una ricerca americana le misure inserite nelle slot tendono ad aumentare il gioco, quindi non vanno poste delle misure interne alle macchinette, ma diminuita l’offerta, in particolare appunto delle slot e del Gratta e Vinci che sono le cose che maggiormente sviluppano dipendenza. Prima del 2000 esisteva l’azzardo legalizzato, ma non c’era una simile diffusione, dobbiamo lavorare su questo, diminuire l’offerta soprattutto dai luoghi di aggregazione”.

 

“Le slot modificano il tempo- ha proseguito la Fioroni- l’approccio all’uso dei soldi e l’attitudine verso se stessi. Se parliamo di questione morale, dobbiamo pensare che noi siamo diventati quello che siamo perché abbiamo imparato a governare i nostri istinti, l’azzardo è pericoloso in quanto elimina la nostra capacità di controllare questi istinti, un percorso ancora più deleterio se colpisce i ragazzi che non hanno ancora le funzioni celebrali completamente formate il rischio è incredibile. Stesso discorso quando al gioco d’azzardo si avvicinano le persone anziane che hanno un allentamento delle loro facoltà.   Diversi sono state le azioni contro l’azzardo. Il manifesto, ai quali stanno aderendo autonomamente molti comuni, ultimi tra questi Pistoia e Perugia, la petizione per una legge popolare che sta ferma alla Camera. Da queste proposte è nata una riflessione alla quale hanno aderito associazioni e partiti che è diventata un vero e proprio movimento culturale. Altro momento importante quando la regione Lombardia ha finanziato nel 2016 diversi progetti di contrasto all’azzardo con 3 milioni, non una cifra importante, ma i comuni li hanno usati e si è iniziato ad attivare una serie di attività, di informazione e prevenzione e soprattutto di mappatura del territorio. Dalla mappatura si è compreso che l’azzardo si non è diffuso in maniera omogenea, ma si concentra in alcune zone. Ad esempio a Milano nel centro storico, un luogo ricco e in costante mutamento c’è poca diffusione, mentre aumenta nelle direttrici verso le periferie dove i locali che prendono le slot non vengono stimolati a rinnovare l’offerta. Alcuni licenziano le persone che vendono il cibo e lasciano le slot, il degrado urbanistico di questa situazione è enorme, se aggiungiamo che a questo si aggiunge la criminalità, la questione diventa veramente sensibile”.

 

 

“Con Anci e Mettiamoci in Gioco- ha concluso la segretaria di Legautonomie- stiamo chiedendo una normativa nazionale che non spazi via tutte le normative regionali e i regolamenti dei comuni, che garantisca anche i comuni più piccoli e agisca anche sui sindaci non sensibili a questo problema, che li obblighi ad agire, quindi uguale per tutti, ma che appunto tenga conto delle azioni che sono già state fatte a livello locale”.

 

PressGiochi