30 Aprile 2024 - 21:51

Enada Primavera prende il via tra la preoccupazione delle associazioni di settore

Inaugurata questa mattina alla Fiera di Rimini Enada Primavera 2024, la 36ª edizione della manifestazione organizzata da Italian Exhibition Group (IEG) in collaborazione con SAPAR : un appuntamento di riferimento

12 Marzo 2024

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Inaugurata questa mattina alla Fiera di Rimini Enada Primavera 2024, la 36ª edizione della manifestazione organizzata da Italian Exhibition Group (IEG) in collaborazione con SAPAR : un appuntamento di riferimento nel Sud Europa e nell’area mediterranea per l’intera industry del gaming e dell’amusement grazie anche alla contemporaneità con la 6ª edizione di RAS – Rimini Amusement Show, expo dedicato all’intrattenimento senza vincite in denaro.

A dare il benvenuto in fiera ai brand espositori e al pubblico di addetti ai lavori, l’amministratore delegato di IEG Corrado Peraboni, l’assessore al Comune di Rimini Francesca Mattei, il presidente di SAPAR Domenico Distante e Jason Frost, presidente di Euromat, intervenuti sul palco della Vision Arena per la cerimonia inaugurale.

Nel suo intervento, Corrado Peraboni ha ricordato che “IEG si impegna da anni per rendere questa fiera un appuntamento al passo con le evoluzioni del settore e farne un luogo centrale per l’aggiornamento degli operatori. Che tutto questo accada a Enada Primavera crediamo sia un grande risultato e un grande auspicio per il futuro di questa manifestazione”.

Francesca Mattei ha sottolineato come “la città di Rimini promuove un’offerta di intrattenimento consapevole e sicura grazie ad azioni di sensibilizzazione condivise. Enada rappresenta dunque un vero e proprio fiore all’occhiello per l’intero territorio, perché contribuisce a costruire un futuro caratterizzato da forme di divertimento sempre più responsabili”.

Domenico Distante, dopo aver ricordato la figura dello storico ex presidente SAPAR Lorenzo Musicco, da poco scomparso, ha evidenziato: “La rappresentanza delle PMI è da sempre un tema centrale per la nostra attività. Da tanti anni cerchiamo di tutelare tutti e lo facciamo a testa alta, perché siamo i primi a impegnarsi per la legalità nel mondo del gioco”.

Le conclusioni sono state affidate a Jason Frost: “Un appuntamento come Enada soddisfa a pieno le necessità di tutti gli operatori, perché al grande spazio dedicato allo sviluppo del business e alla presentazione delle novità, sa affiancare un dialogo continuo tra professionisti, aziende e istituzioni. Qui si promuove l’innovazione e la responsabilità, futuro del comparto e snodo di ogni piano di azione Euromat”.

La Vision Arena è stata successivamente teatro della cerimonia di premiazione delle start-up e delle aziende dell’Innovation District, realizzata con la main partnership di ANGI.
A conquistare il riconoscimento come miglior start-up tra le cinque in gara è stata Board Game Social Club, per aver creato una piattaforma digitale per il matchmaking, partendo da un reale target di persone che condivide una passione per il gioco da tavolo e con l’idea di farlo crescere creando una vera e propria community di giocatori.
Il premio alla migliore innovazione presentata da un’azienda italiana è stato consegnato ad Alberici, per aver ideato una soluzione, all-in-one, finalizzata a velocizzare il lavoro dei tecnici e a individuare errori, mentre Altenar ha ricevuto da William Nonnis (esperto di blockchain e consulente PNRR alla Presidenza del Consiglio dei Ministri) il premio per la migliore innovazione presentata da un’azienda estera, con la motivazione di aver studiato e realizzato un’ottima soluzione mobile per incrementare le opportunità di vincita dei giocatori fornendo anche dati statistici.

 

E’ seguito il convegno che ha visto allineate le varie associazioni di categoria del settore e la presenza dell’europarlamentare On. Rosella Conte della Lega che ha evidenziato l’importanza dell’informazione tra le istituzioni: “E importante – ha detto – fare rete anche con le istituzioni per affrontare il tema del gioco in maniera informata ed evidenziare il tema dal punto di vista della tutela dell’offerta di gioco”.

“L’Agenzia delle dogane e dei monopoli – ha detto il presidente di Acadi Geronimo Cardia – ha presentato proposte di riordino del settore. Ma da giugno ad oggi il Governo ha dato una accelerazione alla riforma dedicandosi solo al gioco a distanza. Ora, senza indugio, deve portarsi a termine il riordino del territorio: anche la Delega Fiscale ne voleva uno unitario e complessivo per tutto il comparto. E ciò non solo a tutela dell’integrità delle imprese e dei posti di lavoro impegnati nelle filiere del comparto del territorio ma, ancor prima, per la tutela effettiva dell’utente, che si attende un contrasto al Disturbo da gioco d’azzardo coordinato e non settoriale, per il mantenimento dei presidi di legalità sui territori, assicurati per lo più dalla rete generalista del territorio, e per il mantenimento dei livelli di gettito erariale, assicurato in larga parte proprio da quest’ultima”.

Il tema del disallineamento del riordino tra terrestre e online e’ un tema fondamentale. La domanda di gioco si è spostata. Lo scoglio delle regioni e dei comuni che legiferano ci impongono una opera di informazione tra chi interviene sul settore e sul fatto che oltre alle AWP ci sono altri giochi sul territorio. Il dibattito è su come spiegare velocemente alla Conferenza unificata gli effetti che avrà lo spostamento dei giocatori tra vari tipi di gioco. Riordinare l’online finirà per fagocitare la domanda di gioco fisico che occupa 150 mila persone.

Tra gli aspetti positivi del Decreto sull’online – ha affermato Emmanuele Cangianelli EGP Fipe – c’è “il tema della Consulta che richiama il coinvolgimento degli operatori economici sul fenomeno della dipendenza da gioco d’azzardo. Il decreto dà indicazioni per una comunicazione di gioco responsabile realizzata dagli operatori: si tratta di un elemento positivo che ci fa avvicinare all’obiettivo di responsabilizzare gli operatori del retail non solo sul fronte della legalità ma anche su quello della tutela del giocatore. Non allineare il riordino del settore produrrà quelle asimmetrie nell’offerta che creeranno vari svantaggi in filiera con effetti non voluti dal legislatore”.

“La particolare attenzione del Governo nei confronti di una nuova regolamentazione anticipata del gioco online – ha evidenziato Cangianelli – si spiega certamente con l’esplosione di questo canale distributivo e per la presunzione, errata, che esso non sia correlato alla rete fisica. I dati mostrano una realtà diversa, con oltre il 35% delle giocate online, quindi più di 1 su 3, generate da conti attivi presso punti vendita sul territorio. Ancora più ampia è la dimensione delle ricariche in contanti sui conti gioco online. Si tratta di numeri importanti, che vanno considerati anche nell’ottica di prevenire le dipendenze patologiche.

I dati sulle performance economiche e le relative considerazioni chiariscono come la regolamentazione delle diverse reti di punti vendita dei giochi in concessione sia senza dubbio il “pezzo forte” del compito che il Parlamento ha affidato al Governo. Anche perché incide su una filiera di circa 140.000 persone su 150.000 occupati totali nel comparto”.

“Per evitare, dunque, di agire in maniera parziale, l’interlocuzione avviata con il Legislatore si basa su proposte precise. – conclude Cangianelli – Innanzitutto serve una più marcata distinzione tra regole per gioco in punti vendita e gioco online, per garantire meglio i consumatori dalla pervasività di offerte irregolari o illegali, che si insinuano principalmente dai canali online. Per quanto riguarda l’offerta nei punti vendita serve l’aggiornamento delle politiche di prodotto e fiscali del comparto; queste ultime, infatti, mal si conciliano con le nuove dinamiche di consumo. Occorre offrire ritorni in vincite capaci di garantire intrattenimento per tutti i giochi pubblici proposti nei bar, nelle tabaccherie e nelle sale specializzate, con le differenze necessarie per le diverse funzioni di questi luoghi e l’attenzione a non favorire ancora indebiti vantaggi competitivi di prodotti o canali distributivi su altri. Per questo, proponiamo ai regolatori l’aggiornamento delle modalità di prelievo su alcuni giochi e la programmazione di nuove modalità organizzative dell’offerta nei punti fisici, che dovranno puntare sulla digitalizzazione e sul potenziamento delle responsabilità degli esercenti. Quelle descritte sono linee di innovazione improrogabili per riuscire a mantenere il perimetro di legalità conquistato, tutelare i consumatori e consolidare il comparto anche dal punto di vista economico, nell’interesse dell’erario e delle imprese che vogliono continuare ad investire nel sistema concessorio”.

“Il riordino – ha affermato Gennaro Parlati – rappresenta la luce per il futuro del settore dei giochi. I problemi che ci propone il riordino vanno affrontati in maniera coordinata. Il nostro contributo non è stato preso in considerazione e si rischia ora di produrre fenomeni distorsivi”.

Vitaliano Casalone del Centro studi gioco pubblico ha affermato : “Come centro studiamo il decreto cercando di analizzare quale sarà il futuro dei piccoli operatori che non potranno pagare il costo della concessione. I primi venti concessionari occupano il 90% del mercato. Parliamo di una filiera corta a basso costo che non subisce i problemi dovuti ai divieti dei territori che cresce con una percentuale del 20% anno su anno.

Parliamo inoltre di un gioco con una grande offerta, con 2-3mila titoli per concessionario. Si tratta di un mercato grasso per il quale i gruppi di investimento estero sono pronti ad investire.

Ricordiamo che ADM ha una cultura soprattutto per il gioco terrestre, meno per l’ online. Con il riordino si creeranno nuove concessionarie. Un punto di forza del decreto è la legalizzazione del PVR. Mettere insieme le aziende e’ problematico, non si parla solo di governante ma anche di organizzazione strutturale, innovazione tecnologica e tanto altro”.

A chiudere l’evento il presidente di Sapar Domenico Distante che ha ribadito: “In questi mesi non è cambiato nulla. Abbiamo richiesto un riordino generale, ci hanno dato un riordino solo sull’online. Gli operatori sono ancora legati ai divieti imposti dagli enti locali. Serve un intervento. La rete non è tutelata, come associazione abbiamo l’obbligo di garantire il futuro alle aziende associate ma ad oggi dobbiamo constatare che dal punto di vista normativo non siamo tutelati”.

L’esperto commerciale Francesco Scardovi è intervenuto in conclusione parlando della mancanza di regolamentazione relativa all’applicazione Iva per il gioco online. “Oggi – ha ricordato – si applicano al settore le regole del gioco fisico. E’ necessario dare un inquadramento di esenzione anche per i terzi incaricati e per tutti quei piccoli concessionari che vorranno partecipare al nuovo bando”.

PressGiochi