01 Maggio 2024 - 07:55

Decreto Sicurezza, Gualzetti (Con. Antiusura): “Non sufficiente a tutelare dal gioco d’azzardo”

“Cercheremo di portare all’attenzione il tema dell’usura e del gioco d’azzardo, non solo aiutando le persone ma soprattutto invitando le istituzioni di tutelarle. Chiederemo a Stato, regioni, enti locali di

09 Aprile 2019

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“Cercheremo di portare all’attenzione il tema dell’usura e del gioco d’azzardo, non solo aiutando le persone ma soprattutto invitando le istituzioni di tutelarle. Chiederemo a Stato, regioni, enti locali di fare ciò che possono per aiutarle – così Luciano Gualzetti, vicepresidente della Consulta Nazionale Antiusura, al Sermig di Torino.

 

Ad organizzare l’evento, che vede al tavolo associazioni, autorità civili, questori, docenti, sociologi e il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, è la Consulta Nazionale Antiusura “Giovanni Paolo II”, in collaborazione con la Fondazione Antiusura “San Matteo”, sotto il patrocinio della Regione Piemonte.

 

“Le nuove norme introdotte nel Decreto Sicurezza possono essere utili, ma chiediamo allo Stato soprattutto di stare vicino a chi fa fatica a difendersi da solo di fronte all’infiltrazione della criminalità organizzata che al Nord sta prendendo il controllo delle imprese e delle istituzioni. I dati dicono che circa 700 mila persone sono giocatori problematici, molti di questi sono minori” ha detto il vicepresidente Gualzetti. Il suo monito è ad una riforma complessiva del comparto dello Stato per mettere al primo posto non il guadagno ma il benessere delle persone e delle comunità.

 

“Oggi – spiega – vogliamo fare il punto rivendicare quello che diciamo sempre: tenere alta l’attenzione sul tema, avviare insieme una riforma complessiva del comparto, che deve fare lo Stato, che purtroppo si trova in una posizione ambigua. Infatti, è lui il concessionario di tutte queste aziende che poi lucrano sul gioco d’azzardo, da un lato lo promuove, dall’altro si trova a curare – anche perché c’è una responsabilità sanitaria, di salute – molte delle persone che finiscono nel gioco d’azzardo.

La Chiesa da sempre ha essenzialmente questo compito: educare a una vita piena, a una vita che non si affida a surrogati, che possono essere la droga, il gioco, la fortuna o tanti altri aspetti che sembrano apparentemente dare delle risposte ma alla lunga, invece, provocano degenerazioni o addirittura il buttare via la propria vita, le proprie relazioni, i propri amori… Quindi tutto questo sicuramente attiene a questa attenzione educativa che la Caritas e la Consulta promuovono ogni volta che incontrano una persona, una famiglia che è vittima di situazioni di forte indebitamento e quindi si torna sempre alle radici, all’uso del denaro, a che cosa si affida, in termini di importanza di valore, la propria vita e da questo punto di vista c’è una grande responsabilità. Però ci sono responsabilità economiche, ci sono responsabilità anche collettive che lo Stato incarna e quindi queste responsabilità non possono essere delegate solo alla scuola, alla Chiesa ma devono essere prese in pienezza da parte di coloro che queste responsabilità possono assumerle e metterle in campo, in termini di regolazione dei vari interessi.

Bisogna lavorare molto per dire i reali dati, esporre i reali dati, fare emergere che cosa veramente sta succedendo e perché e in qualche modo convincersi tutti che bisogna mettere al primo posto non l’interesse economico ma il benessere delle comunità e delle persone: Questo è quello che cerchiamo di promuovere”.

 

PressGiochi