13 Dicembre 2024 - 00:59

Chi attaccherà il duopolio Apollo – Flutter in Italia?

Nonostante tutto, il mercato italiano è sempre sotto l’occhio dei gran players internazionali. Soprattutto ora, che aleggiano i bandi per il rinnovo di svariate concessioni. Se guardiamo lo scenario europeo,

22 Novembre 2024

Nonostante tutto, il mercato italiano è sempre sotto l’occhio dei gran players internazionali. Soprattutto ora, che aleggiano i bandi per il rinnovo di svariate concessioni. Se guardiamo lo scenario europeo, del resto, non ci sono molti altri posti in cui andare a investire.

Non certo la Francia, dominata dalla FdJ, che anzi ambisce a diventare un “campione europeo del gioco” con l’acquisizione di Kindred e non disdegnerebbe di competere per l’ottenimento della concessione del Lotto italiano.

Non certo la Germania, dove di problemi regolatori ce ne sono quanti e più dell’Italia, dove imperversano l’illegalità e la crescita dei giocatori patologici (ma i dati forniti dal GGL sono fortemente avversati dall’industria), dove le aliquote fiscali elevate, le normative inutilmente restrittive sulle slot (come le velocità minime di rotazione, per non parlare della necessità di avere giochi certificati per ogni singolo operatore) stanno frenando il mercato. Forse solo a 2026 inoltrato di potrà vedere un po’ di luce. Intanto, il Gruppo Gauselmann si sta, per così dire, rigenerando: il cambio al vertice (Paul Gauselmann ha deciso di andare in pensione) e il completamento del rebranding in Merkur possono essere visti come una strategia di grande rilancio piuttosto che come i prodromi di una vendita in grande stile.

Men che meno la Gran Bretagna, roccaforte praticamente inespugnabile per chiunque, che seppur stia attraversando un momento difficile per via degli adeguamenti normativi, soprattutto sul fronte online, rimane il fulcro del gambling europeo.

Forse qualche opportunità in più può esserci in Spagna. Il Gruppo Codere viaggia sempre sul filo del rasoio, poiché è ancora alle prese con la ristrutturazione del debito e sta lavorando per migliorare i risultati finanziari del primo semestre del 2024; buone performance di Codere Online che rappresentano un segnale positivo. Il Gruppo Cirsa (Cirsa Enterprises per la precisione), essendo dal 2018 nelle mani di un private equity del calibro di Blackstone, viaggia sicuramente in acque più tranquille, tanto che a fine maggio si erano diffuse voci di una sua trasformazione in public company, con l’affidamento ad alcune banche d’investimento del compito di progettare un’offerta pubblica che valuterà Cirsa 5 miliardi di euro. E’ vero che da allora non si è più mossa paglia – in quanto, secondo fonti interne, le condizioni del mercato non sono attualmente adatte per realizzare questa operazione – d’altra parte, le attività per l’ingresso in borsa proseguono sottotraccia. Intanto, i positivi risultati finanziari nel primo semestre e l’acquisto del pacchetto di maggioranza di Apuesta in Perù, testimoniano che Cirsa è ancora viva e vegeta e che, magari, il futuro ingresso nel mercato azionario la renderà un boccone molto appetibile.

Ed eccoci all’Italia. Nel grande gioco delle acquisizioni, il nuovo scenario che si è creato è il duopolio Apollo Management-Flutter. Da un lato, il private equity americano detiene la maggioranza del pacchetto azionario Lottomatica ed ha recentemente acquisito da IGT le attività Gaming & Digital ed Everi Holdings. Dall’altro, il gruppo irlandese vanta fra i suoi brand la prestigiosa accoppiata Sisal-Snai, con quest’ultima che ha rappresentato il grande colpo dell’estate 2024, con probabile chiusura entro il secondo trimestre del 2025. Apparentemente, entro i nostri confini, non c’è rivale che tenga, anche se la Novomatic, ergo, Admirag Gaming Network, che si è fusa con HBG Connex (la chiusura definitiva è stata annunciata nel marzo scorso) merita sempre un occhio di riguardo. La holding austriaca, che insieme a Bet365 è l’unica azienda top di proprietà privata, gode di ottima salute. Entro i propri confini si conferma la seconda azienda come brand value dietro alla Red Bull (scusate se è poco): 3,75 miliardi di euro, per una crescita fra il 2022 e il 2023 dell’8,7%, che è anche il tasso più alto rispetto a tutte le altre compagnie nazionali. La sua capacità di spaziare sull’orizzonte del gambling a 360°, sia nella tecnologia che nei servizi, e la sua struttura d’avanguardia la rendono una sorta di vulcano in continua ebollizione, che può eruttare la propria lava ovunque. In Italia è presente dal lontano 2007, perciò ormai conosce a menadito le dinamiche di mercato e tutti i suoi players. Perciò, come ha annunciato qualche mese fa il CEO di Novomatic Italia, Markus Buechele, è arrivato il momento di mirare molto più in alto: “Il nostro gruppo si propone come partner dello Stato per tutte le concessioni e bandi in arrivo, dal Lotto alle scommesse, dall’online al Bingo, ecc.”

Poi, siamo molto curiosi di vedere cosa farà Allwyn: per ora, la società con sede nella Rep. Ceca – nota sia per aver partecipato al bando dei Giochi Numerici, sia per aver vinto la gara per la gestione della National Lottery in UK – si ‘accontenta’ di confermare la partecipazione azionaria in Lottoitalia (joint venture con IGT Lottery) in vista dell’ormai prossimo bando di gara per il Lotto. Viste le scadenze 2028 per la concessione Lotterie Istantanee e 2030 per Superenalotto e affini, Allwyn potrebbe intanto gettarsi sul bando online e, magari attraverso delle acquisizioni, su quello ancora indefinito degli apparecchi da gioco.

In questo quadro così magmatico, qualcuno pensa che Entain resterà a guardare? Il titolare di marchi importantissimi quali Eurobet, Bwin, Gioco Digitale e Partypoker ha un’anima prettamente online, e nonostante abbia ancora diversi nodi da sciogliere sul piano finanziario, potrebbe andare a caccia di qualche acquisizione, come è nel suo stile. Qualcosa ha fatto trapelare Stella David, nuova presidentessa Entain dopo essere stata CEO ad interim (ruolo rilevato in luglio da Gavin Isaacs), forte delle buone performance del gruppo nel 1H24. Ma i possibili piani di espansione non dovrebbero riguardare il settore retail, attualmente limitato a UK e Irlanda.

 

Marco Cerigioni – PressGiochi MAG