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Terracina. Bucci (SPI/CGIL): “La Regione apra un punto di ascolto contro la ludopatia anche nella nostra città”

Lo SPI/CGIL Lega di Terracina-Fondi torna a chiedere un regolamento sul gioco d’azzardo. Lo fa attraverso un comunicato diramato dal segretario nazionale Lino Bucci. “La Regione Lazio, – afferma Bucci –

02 Agosto 2016

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Lo SPI/CGIL Lega di Terracina-Fondi torna a chiedere un regolamento sul gioco d’azzardo. Lo fa attraverso un comunicato diramato dal segretario nazionale Lino Bucci.

“La Regione Lazio, – afferma Bucci – onde porre un freno alla ludopatia ha stanziato un milione di euro per l’apertura di 51 punti di ascolto e di accoglienza rivolto a coloro che sono vittime del gioco d’azzardo. Mentre registriamo con moderata soddisfazione quanto disposto dobbiamo comunque esternare la nostra amarezza sul fatto che la città di Terracina, città con oltre 40.000 abitanti, sia stata  esclusa dall’elenco dei comuni coinvolti in dette aperture. Occorre tenere ben presente che già risulta difficilissimo indirizzare un ludopatico in un centro della propria città per essere curato figuriamoci se lo stesso deve percorrere oltre 30 Km. per essere ascoltato. A nostro avviso sarebbe stato più opportuno investire una somma superiore in modo tale da allargare il numero degli sportelli.

A tal proposito stiamo preparando una lettera che consegneremo personalmente all’assessore regionale alla Sanità, Visini, affinché si faccia parte dirigente nel rivedere la decisione.

Riteniamo altresì importante che un’Amministrazione Comunale la quale intende tutelare la salute e la qualità di vita dei propri cittadini deve necessariamente adoperarsi nella prevenzione e nell’informazione del fenomeno.

A tal proposito in data 21 luglio lo SPI/CGIL Lega di Terracina – Fondi ha depositato nuovamente all’Ufficio Protocollo del Comune di Terracina una lettera, indirizzata al sindaco Procaccini, all’assessore ai Servizi Sociali, Tintari, e al presidente del Consiglio comunale, Gianfranco Sciscione, con la quale chiede l’approvazione di un Regolamento Comunale per le sale giochi e giochi illeciti così come tanti amministrazioni hanno fatto (vedi Comune di Formia).

 

Un regolamento che preveda:

L’apertura di sale giochi ad una distanza di metri 1.000 da luoghi sensibili quali: istituti scolastici e universitari, impianti sportivi e centri parrocchiali, giardini e parchi pubblici, ospedale;

il divieto di apertura di sale giochi ad una congrua distanza da sportelli bancari, postali o bancomat nonché agenzie di prestito, pegno o attività in cui si eserciti l’acquisto di materiale prezioso;

l’impedimento di apertura di sale giochi negli immobili di proprietà o in gestione all’Amministrazione Comunale;

che ai titolari dei pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande che rinunciano e/o dismettano apparecchi da intrattenimento con vincita in denaro possano essere concesse agevolazioni fiscali;

l’inserimento tassativo di orari di aperture e chiusure sia delle sale giochi autorizzate che delle apparecchiature da gioco così come previsto dalle norme del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS).

 

Inoltre concordare con le Forze dell’Ordine un controllo ferreo sull’età di coloro che frequentano dette sale.

 

Ma tutto ciò basta ad arginare il fenomeno? La nostra risposta – conclude Bucci – è sicuramente negativa se non si lavora in sinergia con Scuole, Associazioni, Sindacati, ASL ed Amministrazione Comunale sulla prevenzione incontrando sull’argomento giovani, meno giovani ed anziani con professionisti del settore, giornalisti e politici, così come da qualche anno purtroppo in solitaria, stiamo facendo noi dello SPI/CGIL Lega di Terracina/Fondi”.

 

 

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