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Sul Milleproroghe piovono 1.100 emendamenti: bocciata la proposta Di Maio per l’aumento del Preu

Sono state presentate circa 1.100 proposte emendative al decreto del Milleproroghe, il provvedimento dedicato ad accogliere tutte quelle correzioni ai provvedimenti non ancora attuati nella loro interezza, o per rivedere

23 Gennaio 2015

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Sono state presentate circa 1.100 proposte emendative al decreto del Milleproroghe, il provvedimento dedicato ad accogliere tutte quelle correzioni ai provvedimenti non ancora attuati nella loro interezza, o per rivedere alcune disposizioni che non hanno ancora trovato l’efficacia sperata.

Durante la riunione di ieri alla Camera si è ricordato che ai fini del vaglio di ammissibilità delle proposte emendative, la materia deve essere valutata con riferimento ai singoli oggetti e alla specifica problematica affrontata dall’intervento normativo. I cosiddetti decreti «milleproroghe» «sebbene attengano ad ambiti materiali diversi ed eterogenei, devono obbedire alla ratio unitaria di intervenire con urgenza sulla scadenza di termini il cui decorso sarebbe dannoso per interessi ritenuti rilevanti dal Governo e dal Parlamento». Per questo sono da considerarsi ammissibili solo gli emendamenti recanti proroga di termini previsti da disposizioni di rango legislativo ovvero emendamenti strettamente attinenti o consequenziali a disposizioni previste nel testo del decreto-legge.

Alla luce dei richiamati criteri, sono pertanto stati considerarsi inammissibili numerose proposte emendative che non recano né proroghe di termini né disposizioni strettamente connesse o consequenziali a quelle contenute nel testo del decreto-legge. Tra queste anche l’emendamento del presidente Luigi Di Maio che introduceva norme per la modifica del prelievo erariale unico sui giochi per il finanziamento di misure perequative per il personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco. Il vice presidente della Camera chiedeva in particolare “la modifica della misura del prelievo erariale unico, la percentuale dell’ammontare complessivo delle giocate destinate a montepremi ovvero a vincite in denaro, nonché la percentuale del compenso per le attività di gestione o dei punti vendita, al fine di assicurare, anche con riferimento ai rapporti negoziali in essere alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto-legge, maggiori entrate in misura non inferiore a 400 milioni di euro per l’anno 2015. Nell’ambito di tali misure può essere disposto l’incremento entro il limite dell’1 per cento del prelievo erariale unico sugli apparecchi da intrattenimento di cui all’articolo 110, comma 6, lettere a) e b)”.

Respinti anche i due emendamenti presentati dall’onorevole Maria Iacono (Pd) e Tommaso Currò (Misto) che ugualmente chiedevano di aumentare il preu degli apparecchi da gioco -per 400 milioni – per finanziare ulteriori inserimenti nelle graduatorie ad esaurimento degli insegnanti.

PressGiochi