Il Senato ha introdotto nella legge di Stabilità l’acquisizione all’erario di 500 mln. di euro all’anno provenienti dai compensi altrimenti destinati ai concessionari e agli operatori nel settore degli apparecchi
Il Senato ha introdotto nella legge di Stabilità l’acquisizione all’erario di 500 mln. di euro all’anno provenienti dai compensi altrimenti destinati ai concessionari e agli operatori nel settore degli apparecchi da intrattenimento.
Come si legge nella relazione tecnica elaborata in queste ore alla Camera, le norme anticipano l’intervento di moderazione dell’entità degli aggi e dei compensi dovuti agli operatori previsto dalla delega fiscale (legge 23/2014). Attualmente la distribuzione remunerativa degli aggi e dei compensi si determina sulla base di una libera contrattazione di mercato, fra concessionari e loro operatori di filiera. La proposta in esame non modifica tale meccanismo: i concessionari suddivideranno i ricavi netti – detratti 500 milioni all’anno – con gli altri operatori di filiera sempre sulla base di contratti di diritto privato. Unica particolarità è che, mentre in precedenza erano gli operatori di filiera a dare al concessionario quanto per lui pattuito a titolo di aggio e compenso, in futuro gli stessi operatori, trattenuto quanto loro spettante, consegneranno ai concessionari tutta la differenza. Questi ultimi, a loro volta, retrocederanno le somme necessarie a titolo di compenso fra i diversi attori della filiera sulla base dei contratti che dovranno essere nuovamente sottoscritti per adeguarne le clausole. Dal punto di vista degli effetti di finanza pubblica, le norme assicurano maggiori entrate pari a 500 milioni, che andranno ad incrementare il Fondo per gli interventi strutturali di politica (387 milioni di euro annui) e il Fondo per la riduzione della pressione fiscale (150 milioni di euro annui). La disponibilità di tali somme sarà tuttavia assicurata solo dopo il loro effettivo incasso.
La stessa relazione tecnica osserva che la norma interviene su rapporti negoziali rimessi alla contrattazione fra soggetti privati. Sarebbe utile una valutazione volta ad escludere eventuali contenziosi, tenuto conto che la misura sembrerebbe interessare anche rapporti contrattuali già in essere.
Relativamente alla soppressione delle norme con cui, nel testo licenziato dalla Camera, veniva elevato il prelievo erariale sugli apparecchi da intrattenimento, la relazione tecnica afferma che le valutazioni in ordine ad una rimodulazione del prelievo andranno più propriamente effettuate nell’ambito dell’organico riordino della disciplina in materia di giochi pubblici prevista dalla delega fiscale, ossia fuori da contesti asistematici, occasionali e, come tali, suscettibili di produrre effetti opposti a quelli voluti.
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