17 Maggio 2024 - 06:28

Slot. Sapar deposita ricorso contro riduzione numero apparecchi

Sapar, l’associazione che rappresenta gli operatori di apparecchi da intrattenimento, ha depositato il ricorso al Tribunale Amministrativo contro la riduzione del numero delle slot sul territorio. La misure è prevista

02 Novembre 2017

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Sapar, l’associazione che rappresenta gli operatori di apparecchi da intrattenimento, ha depositato il ricorso al Tribunale Amministrativo contro la riduzione del numero delle slot sul territorio. La misure è prevista dall’articolo 6-bis del decreto-legge 24 aprile 2017 n. 50, ‘convertito, con modificazioni e integrazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, e stabilisce che la riduzione del numero dei nulla osta di esercizio relativi alle Awp “è attuata, secondo le modalità indicate con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze da emanare entro il 31 luglio 2017” (D.M. 25 luglio 2017).
La disposizione prevede, inoltre, che la riduzione debba avvenire nei seguenti termini: a) alla data del 31 dicembre 2017 il numero complessivo dei nulla osta di esercizio non può essere superiore a 345.000; b) alla data del 30 aprile 2018 il numero complessivo dei nulla osta di esercizio non può essere superiore a 265.000. Il comma 2 dello stesso art. 6-bis stabilisce che i concessionari della rete telematica debbono procedere, entro 31 dicembre 2017, alla riduzione di almeno il 15 per cento del numero di nulla osta attivi ad essi riferibili alla data del 31 dicembre 2016 e alla riduzione sino al numero di 265.000, entro la data del 30 aprile 2018, in proporzione al numero dei nulla osta a ciascuno di essi riferibili alla data del 31 dicembre 2016. In questo modo al 30 aprile 2018 il numero totale degli apparecchi sarà pari al 30% di quelli che erano attivi al 31 luglio 2015, come indicato dalla legge n. 208 del 2016.
L’associazione evidenzia che la disposta riduzione delle slot rappresenta un danno per le società di gestione che negli anni hanno sostenuto i costi , non solo per l’acquisto degli apparecchi, ma anche per il loro adeguamento e l’aggiornamento imposti dalla norma di riferimento. Danni che non sono mai stati considerati dal legislatore che invece ha sottolineato come una analoga misura per le Vlt, per le quali il concessionario sostiene un costo per il rilascio della concessione, avrebbe esposto lo stato ad una richiesta di risarcimento.

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