03 Maggio 2024 - 07:35

Sisal: una “vecchia signora” col fascino da top model

Il 27 settembre è stato proprio il giorno dei compleanni eccellenti: Totti (40), Jovanotti (50) e la Sisal (70), citati in ordine sparso, senza che qualcuno voglia vederci una classifica

28 Settembre 2016

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Il 27 settembre è stato proprio il giorno dei compleanni eccellenti: Totti (40), Jovanotti (50) e la Sisal (70), citati in ordine sparso, senza che qualcuno voglia vederci una classifica occulta. Non essendo stati invitati alle feste dei primi due, ci siamo perlomeno goduti quella del terzo. Un vernissage elegantemente sobrio ed elegantemente partecipato, svoltosi in una raffinata residenza in faccia al Quirinale, che certo si distacca di molto dalle fragorose celebrazioni a cui ci avevano abituati i grandi (e meno grandi) di settore.

 

Anche questo è un segno dei tempi: il gaming è inviso ai più, quindi meglio moderare i toni, avranno pensato in Sisal. Forse troppo, aggiungiamo noi, perché rispetto a tutte le altre consorelle può vantarsi di essere davvero parte della storia dell’Italia Repubblicana.

In tema di ricorrenze, lo special guest Marino Bartoletti ha ricordato che quest’anno i 70 anni li hanno compiuti la Repubblica stessa, il Totocalcio e la Vespa, “tre cose che in modo diverso hanno rimesso in moto il nostro Paese dopo la guerra”. E per quanto la Sisal sia stata ben presto scippata (per mano del Coni) della creatura inventata da Geo Molo in un campo profughi svizzero, finendo poi col ripiegare sul Totip, ad essa spetta tutto il merito di aver trovato il congegno ideale per finanziare lo sport italiano, dalla ricostruzione degli stadi all’invio degli atleti alle Olimpiadi di Londra del ’48.

 

 

petronepressgiochiOggi, alla guida della holding milanese di nascita, ma ormai finita per intero nella pancia del colosso CVC Capital Partners, c’è un manager del calibro di Emilio Petrone, di cui ci piace molto l’equilibrio e la saggezza. L’AD ha insistito molto, durante la convention, sul fattore umano, con sincere e ripetute dediche ai circa 1800 dipendenti di cui si avvale. E davvero non è un fatto usuale. “Il nostro valore più importante?  L’attaccamento alla società civile, al settore e ai consumatori”. Petrone rifugge la logica dello spot a sensazione. E così, invece di snocciolare cifre e grafici, ha preferito indirizzare i riflettori sull’archivio storico recentemente creato in Sisal, nato anche con il contributo di tante anonime ma preziose figure che hanno servito la Società nel corso dei decenni. Neanche questo è un fatto usuale.

 

Ancora, ha sottolineato con misurato orgoglio che “abbiamo tanti giovani under 30 e il 42% del personale è composto da donne. Al nostro interno abbiamo attirato talenti; all’inizio non è stato facile, perché non avevamo capacità attrattiva; adesso invece siamo visti come scuola di management e le grandi aziende internazionali ce li portano via, i nostri migliori”.

 

Molto sommessamente, l’AD ha fatto anche una panoramica sulle numerose iniziative di solidarietà sostenute da Sisal, fra cui, da ultimo, il progetto Liberi Nantes per l’integrazione degli immigrati attraverso lo sport. Niente “pubblicità pelosa”, ma un’autentica mission a vantaggio dei più bisognosi.

 

Ed eccoci alla domanda topica: cosa ha significato per Sisal l’acquisto da parte di un fondo internazionale? Petrone è serafico: “Abbiamo ottenuto un miliardo di euro; soldi che serviranno per sviluppare ulteriormente la società e creare nuovi posti di lavoro. Senza investimenti esteri non potremmo crescere”.

 

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In perfetta complementarietà con l’intervento di Petrone sono state le parole del Presidente Augusto Fantozzi – sì, proprio lui, l’ex ministro delle finanze e del bilancio dei governi Dini e Prodi I – che ha spaziato sui grandi temi al centro dei dibattiti sul gaming. “Ogni volta che si parla di gioco – ha detto – viene in mente la criminalità organizzata. Ma non è così. E’ un’occasione di svago ed è un’importante fonte di entrata per lo Stato. Nel nostro ruolo, noi dobbiamo essere una mano affidabile della pubblica amministrazione e questo significa due cose: osservare scrupolosamente la legge e prestare attenzione al problema della ludopatia. Grazie al gioco, lo Stato incassa 8/9 miliardi all’anno, e di questi poco più di uno vengono dalla Sisal. Nonostante ciò siamo sempre fra l’incudine e il martello; è una posizione scomoda, dalla quale si può uscire solo incrementando le misure di cautela per il giocatore. Più di questo non possiamo fare”.

 

Tanto Fantozzi quanto Petrone applaudono la normativa italiana, al punto da dire che è diventata un benchmark (per i profani, un punto di riferimento).

 

barettapressgiochiForse è stato un segno di rispetto nei confronti del Sottosegretario Baretta, il quale però non ha raccolto l’assist preferendo affermare che alle spalle del successo del gaming italiano c’è l’egregio lavoro dell’Amministrazione, anche in chiave di lotta alla criminalità. “Ora abbiamo dato spazio al consolidamento del gioco legale, che ha portato a risultati economici eccellenti. In alcuni casi, però, si è esagerato un po’; il gioco si è diffuso così tanto da generare confusione. Il lotto, che è un gioco d’azzardo a tutti gli effetti, era considerato parte della vita quotidiana. Sono state le slot e le Vlt a cambiare la percezione dei cittadini!”.

Che ci vogliamo fare, il dente batte dove la lingua duole (e non il contrario, come usualmente si dice)!

 

Siparietto di chiusura con Guendalina Sartori, una delle famose “cicciottelle” del tiro con l’arco alle Olimpiadi di Rio. Ragazza solare, intelligente, bella più dentro che fuori e capace di regalarci una grande lezione di vita: come si ricorderà, il direttore del giornale che battezzò così goffamente il trio delle arciere che sfiorò clamorosamente il podio, venne licenziato in tronco. Tornate a casa, Guendalina e socie, invece di metterci il carico si sono recate alla redazione del giornale per caldeggiare il reintegro del direttore. Che dopo la “pace” è stato “graziato” e ha ripreso regolarmente il suo posto. Brava Guendalina; questo è il vero spirito olimpico! E brava Sisal, per avercela fatta conoscere!

 

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