19 Maggio 2024 - 19:43

Riordino gioco fisico. Lollobrigida (ADM): “Regioni partecipino al tavolo tecnico, non deleghino la questione solo alla parte sanitaria”

Durante il seminario pubblico organizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com) con il supporto di IGT, dal titolo “Il settore dei giochi e i nodi regolatori. Il riordino del territorio” che

08 Maggio 2024

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Durante il seminario pubblico organizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com) con il supporto di IGT, dal titolo “Il settore dei giochi e i nodi regolatori. Il riordino del territorio” che si è tenuto questa mattina, è intervenuto anche il direttore dell’Ufficio Giochi di ADM Mario Lollobrigida che ha fornito un prezioso contributo.

Il dirigente ha affermato: “In queste settimane stiamo lavorando al tavolo tecnico convocato dal Mef con gli enti locali per trovare un punto di incontro sul tema del riordino dei giochi fisici concentrandosi su due temi principali: distanze e orari.

Quello delle distanze dai luoghi sensibili, come ADM siamo assolutamente contrari e stiamo facendo una battaglia per limitare in maniera seria il numero delle tipologie dei luoghi da inserire come sensibili. Non dimentichiamo che si può giocare anche all’interno dei luoghi sensibili con i propri smartphone. Spesso sono stati individuati luoghi senza senso, come le caserme.

Finora le regioni – molte – hanno trovato eccezioni e deroghe per rinviare le norme proibitive adottate in attesa del riordino nazionale. Per le regioni che invece, hanno adottato i divieti abbiamo riscontrato una recrudescenza di gioco illegale: come Agenzia insieme alla GdF proprio nei territori interessati scopriamo sale illegali piene di slot non autorizzate. L’illegale sta aumentando.

Se proprio vanno individuate le distanze, i luoghi sensibili devono essere limitati solo a luoghi frequentati da minori a rischio.

Si parla anche del tema della distanza giuridica, adottata in 5 regioni. Queste Regioni hanno previsto la deroga per i rivenditori di generi di monopolio, trattandosi di esercenti concessionari di stato già formati e idonei professionalmente anche a gestire il tema del gioco. Questo principio va esteso, infatti uno dei principi della delega è proprio quello della formazione a cui saranno tenuti tutti gli esercenti e le categorie del gioco: questo è il vero baluardo contro l’accesso foriero di eventuali patologie. Questo potrebbe garantire l’inutilità di individuare le distanze fisiche. La stima dell’individuazione dell’effetto espulsivo delle distanze è del 95-96% sul territorio.

Bene alla compartecipazione del preu con gli enti locali, anche sul tema della condivisione delle entrate dalle sanzioni con i comuni che avrebbero responsabilizzato il territorio. Posto questo non devono essere poste limitazione di carattere distanziale altrimenti non ci sarà gettito né per lo Stato né per gli enti locali.

Dobbiamo considerare che il gioco è una attività d’intrattenimento. Inoltre non abbiamo dati relativi ai giocatori in cura per DGA. Un dato che nessuno ci fornisce. Anche questo aspetto va valutato sul fronte sanitario. C’è tutto un mondo anche dal punto di vista sanitario che va valutato.

Stiamo cercando un accordo sul tavolo ma è necessario che al tavolo partecipino – e finora non è stato così – davvero le regioni nel complesso e non demandino la partecipazione solo alla parte sanitaria e recupero delle dipendenze. I documenti finora circolati sono stati elaborati dalla parte che si occupa del profilo sanitario delle dipendenze.

Il discorso quindi va fatto a 360 gradi, anche dal punto di vista di tutela delle entrate regionali visto quanto richiesto in sede di Conferenza Unificata” ha concluso.

 

Press