15 Maggio 2024 - 07:19

Riordino giochi. E dopo tante trattative, l’intesa non piace nemmeno alle associazioni no slot

La conclusione dell’intesa per il riordino dei giochi pubblici, in queste prime ore ha creato un iniziale panico tra gli operatori del settore, preoccupati che la validità delle leggi regionali

08 Settembre 2017

Print Friendly, PDF & Email

La conclusione dell’intesa per il riordino dei giochi pubblici, in queste prime ore ha creato un iniziale panico tra gli operatori del settore, preoccupati che la validità delle leggi regionali possano fermare e portare al collasso l’intero comparto del gioco terrestre, tramite apparecchi da intrattenimento.

Posto che, c’è ancora grande confusione sull’intesa approvata, e spetterà poi al decreto del Mef, previsto entro il 31 ottobre, delineare nel dettaglio i criteri di distribuzione del gioco in accordo con le normative locali, l’accordo raggiunto dopo mesi di trattative non piace nemmeno alle associazioni no-slot che l’hanno giudicato come un ‘vantaggio a privati concessionari dello Stato’.

 

Riordino giochi: l’intesa è fatta! Inserite altre due modifiche al testo…

 

“L’intesa sul ‘riordino dell’offerta di gioco in Italia’ raggiunta in Conferenza unificata Stato-Regioni ed enti locali – afferma la Consulta Nazionale Antiusura – in larga parte non è condivisa dalla Consulta nazionale antiusura, dal Cartello ‘Insieme contro l’azzardo’, dalla Caritas nazionale, dalle Associazioni Alea e And, Vita/Slot Mob, dal Movimento No Slot, dal Forum delle famiglie, dell’Agesc e di Agita”.

 

“Sin d’ora – si chiarisce nella nota – rimarchiamo l’inaccettabile reticenza, rinnovata dagli estensori del testo dell’intesa, nel denominare quale ‘gioco d’azzardo’ quell’oggetto che essi indicano con la grottesca espressione ‘gioco pubblico’. È un ‘particolare’ rivelatorio della credibilità che i cittadini potranno dal canto loro attribuire ai decisori pubblici”. Nello stesso tempo, prosegue la nota, “sottoliniamo che le nostre voci critiche, gli argomenti che abbiamo addotti in questi mesi e la perseveranza da noi avuta sono valsi a correggere alcune delle più inqualificabili storture, quale ad esempio la cancellazione delle leggi regionali e i regolamenti comunali in vigore in numerose città d’Italia.

Prossimamente torneremo dunque a valutare, con competenza, con coscienza e con chiarezza, punto per punto il senso e le conseguenze dell’accordo in Conferenza unificata”.

Le associazioni impegnate contro l’azzardo, infatti, a breve si riuniranno per esaminare con precisione analitica le implicazioni istituzionali e sociali dello scenario che si apre ora per “esporre con la consueta linearità i rilievi critici e indicare gli effetti sulla persona, sulla società e sul diritto dei quali si sono assunti la responsabilità quanti hanno oggi sottoscritto l’accordo”. L’auspicio è che “quanti avranno l’incarico di tradurre l’accordo in testo legislativo correggano almeno le più evidenti deviazioni e illegittimità contenute nelle pagine approvate stamane dai rappresentanti delle Regioni e dei comuni”.

 

“Continuerà – afferma il presidente della dalla Consulta nazionale antiusura, mons. Alberto D’Urso – da parte dei membri delle Fondazioni antiusura in Italia, l’ascolto e la vicinanza alle vittime dell’azzardo e dell’usura; sarà intensificato il dialogo con le agenzie educative, in particolare con le famiglie, il mondo della scuola, con le associazioni che combattono l’azzardo e anche con le Istituzioni. L’intesa raggiunta con le Regioni e l’Anci non riguarda certo un ‘gioco pubblico’, ma una pratica di massa di gioco d’azzardo promossa a vantaggio dei privati mediante una concessione dallo Stato”.

“Il mondo delle associazioni – conclude D’Urso – si aspettava ben altro. In questi mesi che precedono una campagna elettorale colpisce il nulla che i sottoscrittori dell’accordo dicono, ad esempio, sulla pubblicità ingannevole e su quanto sia devastante anche nel mondo dello sport la martellante induzione alla scommessa delle mille Agenzie del settore”.

 

PressGiochi

 

Endrizzi (M5S): “Sui giochi, vittoria di facciata; il decreto passi per il Parlamento”

 

Baretta: “La salvaguardia degli investimenti resta un punto fermo dell’intesa”