17 Maggio 2024 - 04:09

Regno Unito. Miller (Gambling Commission): “L’internalizzazione comporta dei rischi per i regolatori del gioco d’azzardo”

Il direttore esecutivo della Gambling Commission, Tim Miller, ha evidenziato il pericolo che l’internazionalizzazione rappresenta per i regolatori all’interno dell’industria dei giochi. Intervenendo alla conferenza dell’International Association of Gaming Regulators

16 Settembre 2021

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Il direttore esecutivo della Gambling Commission, Tim Miller, ha evidenziato il pericolo che l’internazionalizzazione rappresenta per i regolatori all’interno dell’industria dei giochi. Intervenendo alla conferenza dell’International Association of Gaming Regulators (IAGR), Miller ha parlato di come la crescita mondiale dell’industria del gioco d’azzardo “aumenta le vecchie sfide e porta con sé nuovi rischi”. Un problema evidenziato da Miller è stata la crescita del settore che avviene ad un ritmo più veloce di quanto i regolatori possano gestire, citando il mercato del Regno Unito come esempio in cui il gioco d’azzardo è un settore che vale 14,1 miliardi di sterline per Gross Gaming Revenue (GGR), mentre il budget del regolatore è di 18 milioni di sterline all’anno.

Miller ha spiegato: “Anche se non sto affermando che un regolatore debba corrispondere alle risorse del regolamentato, dobbiamo almeno essere adeguatamente attrezzati per tenere il passo alla velocità con cui il settore si sta innovando. L’emergere di una serie di giganti del gioco d’azzardo internazionali, con le risorse per portare lunghe e costose sfide legali alle autorità di regolamentazione in più giurisdizioni, mostra quanto l’internazionalizzazione potrebbe ostacolare il nostro lavoro. L’internazionalizzazione aumenta ed evolve i vecchi rischi per i regolatori e comporta anche nuove sfide. Come spesso accade, la risposta ai rischi e ai danni che derivano non sta nel tornare indietro ad un’epoca più semplice, ma nell’essere ancora più aperti al cambiamento e nell’abbracciare le opportunità che derivano da un tale atteggiamento”.

 

 

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