27 Luglio 2024 - 08:15

Regione Toscana. Palazzo Chigi decide di non impugnare la legge per il contrasto al Gap

Il Consiglio dei Ministri che si è riunito ieri a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi ha deciso la non impugnativa sulla legge della Regione

11 Febbraio 2015

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Il Consiglio dei Ministri che si è riunito ieri a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi ha deciso la non impugnativa sulla legge della Regione Toscana recante “Modifiche alla legge regionale 18 ottobre 2013, n. 57 (Disposizioni per il gioco consapevole e per la prevenzione della ludopatia). Nuove disposizioni per il contrasto della ludopatia”.

La pdl – proposta nella regione Toscana dai consiglieri del Pd Marco Remaschi, Enzo Brogi e Ivan Ferrucci – nasce dall’esigenza di dare risposta ad alcune problematiche sorte durante l’attuazione della legge regionale dell’ottobre 2013, e che riguardano sostanzialmente il suo ambito applicativo. Il testo si compone di otto articoli ed introduce una definizione più ampia di centri scommesse e di spazi per il gioco con vincite in denaro e chiarisce quali siano le strutture obbligate a rispettare una distanza minima. Si interviene, poi, per ragioni di coordinamento formale, sugli articoli riguardanti gli obblighi dei gestori, la formazione e il controllo. L’atto rende quindi la legge regionale più coerente con l’obiettivo che si propone di raggiungere, ovvero la prevenzione al gioco che diventa malattia, coinvolgendo singoli, famiglie, fino a creare problemi sociali, talvolta devastanti.

In sostanza, le nozioni di “sala da gioco”, di “apparecchi per il gioco lecito” e di “spazio per il gioco” si sono rivelate per un verso troppo ampie, per un altro troppo limitative. Si è dunque riformulato la nozione di “spazio per il gioco”, che ha soppresso le precedenti diciture, intendendo nella nuova versione qualsiasi luogo pubblico o aperto al pubblico in cui siano presenti e accessibili le cosiddette newslot e videolotterie. Si è inoltre ampliato anche ai centri scommesse il divieto di aprire spazi per il gioco nel raggio di 500 metri da luoghi considerati sensibili e si modifica il sistema di misurazione della distanza minima, stabilendo, come unità di misura non più il “raggio”, verificatosi di difficile applicazione, bensì il percorso pedonale più breve come già sperimentato nella normativa in materia in altre regioni.

PressGiochi