04 Ottobre 2024 - 10:07

Ragioneria dello Stato: 500 milioni l’anno da awp e vlt, cifra tollerabile dal settore operativo

Una riduzione di 500 milioni di euro complessivi di tali risorse pare ragionevole oltre che tollerabile dal settore operativo costituito dai concessionari di gioco e dagli altri loro operatori di filiera.

21 Gennaio 2015

Nel settore del gioco praticato mediante gli apparecchi AWP e VLT le somme disponibili per aggi e compensi, sia in favore dei concessionari sia in favore degli altri operatori di filiera che agiscono nell’ambito delle reti di raccolta che ai concessionari fanno capo, sono costituite dalla risultante della differenza tra le poste di gioco raccolte e le vincite pagate, nonché le imposte ed altri oneri dovuti allo Stato.

Come riporta la relazione tecnica alla legge di Stabilità elaborata dalla Ragioneria di Stato, “Le diverse quote di compenso che ciascun attore delle filiere pretendono si ricavano sempre dalla sottrazione tra l’importo complessivo delle poste di gioco, raccolte durante il gioco praticato con le VLT e le AWP, e le vincite pagate ai giocatori, nonché le imposte ed altri oneri statali versati dai concessionari.

La somma complessiva delle risorse disponibili per aggi e compensi di filiera, in sostanza, è sempre un residuo, costituito da ciò che rimane dopo tale sottrazione. Nel settore delle AWP questa differenza è pari a circa l’11 per cento della relativa raccolta. Per quanto le filiere di raccolta – specie nel sottosettore delle AWP – siano lunghe ed articolate, le risorse che residuano disponibili per aggi e compensi sono pur sempre cospicue.

Ciò spiega perché, in occasione della legge n. 23 del 2014 (art. 14, co. 2, lett. g), Governo e Parlamento abbiano pensato che fosse giunto il momento – nell’attuazione della legge di delegazione – per un intervento di moderazione dell’entità degli aggi e compensi dovuti, anche nel settore della organizzazione e gestione del gioco mediante apparecchi.

Ciò spiega anche perché, dato il particolare momento congiunturale in atto, con la proposta normativa in esame si pensa che sia giusto e possibile, in anticipazione di quanto si effettuerà in attuazione della predetta delega legislativa, fin d’ora procedere ad una riduzione delle risorse – pur sempre statali, alla fine dei conti – da rendere disponibili per gli aggi e i compensi in argomento.

Una riduzione di 500 milioni di euro complessivi di tali risorse pare ragionevole oltre che tollerabile dal settore operativo costituito dai concessionari di gioco e dagli altri loro operatori di filiera. Ciò specie perché tale riduzione abbraccia sia il segmento di gioco praticato mediante VLT sia quello del gioco praticato mediante AWP.

Attualmente la distribuzione remunerativa degli aggi e dei compensi si determina sulla base di libera contrattazione di mercato, fra concessionari e loro operatori di filiera. La disposizione nulla muta da questo punto di vista: al netto del concorso al perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, pari a 500 milioni di euro, i concessionari suddivideranno la differenza, con gli altri loro operatori di filiera, pur sempre sulla base di contratti di diritto privato e, dunque, in logica di mercato.

Unica particolarità in ciò. Attualmente sono, di fatto, gli operatori di filiera a dare al concessionario ciò che è per lui pattuito a titolo di aggio e compenso. Questo perché il denaro disponibile a tal fine viene raccolta dagli operatori di filiera che poi, trattenuto quanto loro spettante, consegnano ai concessionari la differenza che ad essi compete.

In una logica di maggiore coerenza con finalità di trasparenza, certezza dei rapporti e dell’impiego di risorse pur sempre pubbliche – dato che il gioco mediante apparecchi è pur sempre riservato allo Stato e dallo Stato offerto in concessione di gestione ai privati – viene previsto che l’intero ammontare del residuo disponibile per aggi e compensi venga versato dai raccoglitori di filiera ai concessionari, i quali poi lo retrocedono a titolo di compenso fra i diversi attori della filiera sulla base dei contratti di filiera che dovranno essere nuovamente sottoscritti per adeguarne le clausole sui compensi alla minore somma complessiva disponibile a titolo di aggi. Questa inversione garantirà non solo un più ordinato e naturale processo top down di distribuzione dei compensi all’interno delle filiere ma, soprattutto, salvaguarderà il diritto dei concessionari ad una loro quota di compenso a fronte di eventuali resistenze da parte degli operatori di filiera a fronte della minore remuneratività delle attività di settore.

Dal punto di vista degli effetti di finanza pubblica,- conclude la relazione tecnica – la proposta normativa assicura maggiori entrate pari a 500 milioni annui”.

PressGiochi