02 Maggio 2024 - 02:12

Questione territoriale. Cardia: “Distanziometri inefficaci. Chi interviene sul territorio deve avere una visione complessiva del fenomeno”

“Il territorio negli anni ha cercato di limitare l’offerta di gioco attraverso due strumenti, come distanziometri e limiti orari applicati tuttavia solo a due tipi di giochi: apparecchi da intrattenimento

19 Aprile 2024

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“Il territorio negli anni ha cercato di limitare l’offerta di gioco attraverso due strumenti, come distanziometri e limiti orari applicati tuttavia solo a due tipi di giochi: apparecchi da intrattenimento e scommesse. Questo ha impedito al governo di mettere a bando le nuove concessioni e ha costretto anche la magistratura ad intervenire sulla materia” ha affermato Geronimo Cardia parlando di questione territoriale e di necessità di riordinare la questione per permettere di sistemare il problema in vista del riordino dell’offerta fisica di gioco.

“Il contrasto del gioco va fatta con una strategia globale e non locale perché nei territori ci sono tanti tipi di offerta e non solo slot e scommesse. Pensiamo all’online. Una strategia che non tiene conto di questa visione porta il giocatore a spostare la domanda senza effettivamente contrastare i problemi di gioco. L’utente va tutelato da tutti i giochi e chi interviene sull’offerta deve avere una visione complesiva contemperando tutti gli interessi esistenti”.

“Dopo tanti anni di attesa, finalmente il riordino del gioco pubblico è entrato nella testa della politica. Al centro in questo momento c’è la questione territoriale che richiede tempi più lunghi. E’ tempo di mettere ordine alle norme che si sono succedute dal 2010, distanze e orari ad esempio, affrontando il problema consapevolmente” ha spiegato Cardia durante la Tavola Rotonda “La questione territoriale: alla ricerca di un equilibrio sostenibile” ad IGE.

“Va compreso che il Disturbo da Gioco d’Azzardo deve essere approcciato con una visione globale e non settoriale, non solo quindi su determinate tipologie di gioco ma su tutte. Non tenere conto di questa visione significa non rendere un buon servizio all’utente. L’obiettivo è tutelare l’utente non da UN gioco ma DAI giochi e consentire l piena soddisfazione di tutti gli interessi pubblici (penso al gettito erariale, ai presidi di legalità), per scongiurare effetti indesiderati di ulteriori dannosi spostamenti della domanda di gioco tra giochi pubblici. La necessità è una definitiva soluzione equilibrata, sostenibile, coordinata e omogenea sul territorio”, ha concluso Cardia, autore del libro “Il gioco pubblico in Italia: riordino, questione territoriale e cortocircuiti istituzionali”, pubblicato da Giappichelli e appena uscito in libreria.

A proposito del suo libro, Cardia ha così commentato: “In questo momento così delicato, in cui regolare in un modo o in un altro le diverse questioni significa incidere non solo sugli interessi privati degli operatori ma ancor prima sugli interessi pubblici, il libro fornisce gli strumenti necessari per affrontare consapevolmente la stagione del riordino del comparto tutt’ora in corso. In primo piano ci sono gli interessi pubblici che presuppongono l’esistenza ordinata ed efficace del comparto: tutela dell’utente, legalità, gettito erariale, impresa e occupazione, senza dimenticare equilibrio tra concessioni, stabilità di sistema”.

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