17 Maggio 2024 - 03:54

Partite Iva: nel terzo trimestre nascono 110 nuove attività nel settore gaming

Nel terzo trimestre del 2021 sono state aperte 107.024 nuove partite Iva ed in confronto al corrispondente periodo dello scorso anno si registra un incremento dell’1,4%.   Sono state 44

10 Novembre 2021

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Nel terzo trimestre del 2021 sono state aperte 107.024 nuove partite Iva ed in confronto al corrispondente periodo dello scorso anno si registra un incremento dell’1,4%.

 

Sono state 44 a luglio, 22 ad agosto e 44 a settembre, le nuove attività connesse al settore delle lotterie, scommesse e case da gioco che hanno preso il via in Italia nel terzo trimestre. Se luglio segnava un -29,03% rispetto a luglio 2020, agosto ha registrato il -4,35% e settembre addirittura il simbolico -30,16% rispetto al 2020.

Nel complesso, nel terzo trimestre 2021 sono state aperte 110 nuove partite Iva nel settore gaming, rispetto alle 107 aperte nel secondo trimestre dell’anno. Numeri molto lontani a quelli che si potevano segnalare qualche anno fa.

 

Tornando ad analizzare le partite iva a livello generale, l’Osservatorio presso il Mef segnala che la distribuzione per natura giuridica mostra che il 66,2% delle nuove aperture di partita Iva è stato operato da persone fisiche, il 20,2% da società di capitali, il 2,7% da società di persone; la quota dei “non residenti” ed “altre forme giuridiche” rappresenta complessivamente quasi l’11% del totale delle nuove aperture. L’aumento generale delle aperture rispetto al terzo trimestre del 2020, è dovuto unicamente ai soggetti non residenti (+180%), fenomeno legato alle vendite di beni e servizi online, mentre tutte le altre forme giuridiche accusano cali: persone fisiche -5,5%, società di capitali -5,9% e società di persone -8,2%.

Riguardo alla ripartizione territoriale, il 49,2% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 20,3% al Centro e il 29,7% al Sud e Isole. Il confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente evidenzia andamenti alquanto difformi. I principali incrementi di avviamenti sono avvenuti al Nord: Friuli V.G. (+34,1%), Lombardia (+29,8%) e Veneto (+13,5%), mentre quasi tutte le Regioni centro-meridionali evidenziano flessioni: Calabria (-15,2%), Basilicata (-14,7%) e Umbria (-13,9%).

In base alla classificazione per settore produttivo, il commercio registra sempre il maggior numero di avviamenti di partite Iva con il 25,1% del totale, seguito dalle attività professionali (16,5%) e dalle costruzioni (10,7%). Rispetto al terzo trimestre del 2020, tra i settori principali i maggiori aumenti si notano nel commercio (+17%), nelle attività immobiliari (+15,1%) e nelle attività professionali (+10,3%). Le diminuzioni più rilevanti si registrano nell’agricoltura (-18,4%), nell’alloggio e ristorazione (-16,7% settori maggiormente colpiti dall’incertezza dovuta alla crisi Covid) e nella sanità (-14%).

Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione di genere mostra una sostanziale stabilità: (maschi al 62,5%). Il 48,8% delle nuove aperture è stato avviato da giovani fino a 35 anni ed il 30,6% da soggetti appartenenti alla fascia dai 36 ai 50 anni. In confronto al corrispondente periodo dello scorso anno tutte le classi mostrano un calo di avviamenti: dal -6,2% delle due classi più giovani al -1,8% della più anziana.

Analizzando il Paese di nascita degli avvianti, si evidenzia che il 20,2% delle aperture è operato da un soggetto nato all’estero.

Nel periodo in esame 46.550 soggetti hanno aderito al regime forfetario, pari al 43,5% del totale delle nuove aperture, con un decremento del 3,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

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