15 Maggio 2024 - 06:19

Mirabelli (Pd) visita Enada Roma: “La nuova legge sarà discussa con gli operatori e senza spinte proibizioniste”

Oggi, durante la terza ed ultima giornata di Enada Roma, in una piccolo incontro con la stampa, il senatore dei democratici Franco Mirabelli ha illustrato i punti cardine operativi del

15 Ottobre 2015

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Oggi, durante la terza ed ultima giornata di Enada Roma, in una piccolo incontro con la stampa, il senatore dei democratici Franco Mirabelli ha illustrato i punti cardine operativi del governo sul gioco.

“In questa fase certezze non ce ne sono- ha dichiarato, – ma le linee generali sono chiare: contrastare le patologie, proibire la pubblicità e combattere il gioco illegale. Dobbiamo costruire una legge che dia una normativa che chiarisca il ruolo dei comuni e delle regioni, che confermi la scelta dello Stato di essere concessionario dei giochi, dopodiché su questo discuteremo insieme, perché non vogliamo ammazzare nessuno, non vogliamo contrastare nessun operatore, faremo questo percorso insieme sapendo che la necessità sia restringere il gioco d’azzardo guardando alla salute pubblica.

 

Abbiamo bisogno di una legge nazionale di riordino su un settore che è stato regolamentato come spot, in questi anni senza di questo gli enti locali hanno svolto un ruolo di supplenza, ora credo che abbiamo bisogno di una norma che, pur riconoscendo il ruolo che possono avere i comuni e le regioni soprattutto riguardo soprattutto la collocazione delle sale da gioco, renda omogenee queste disposizioni su tutta la nazione, per evitare uno squilibrio tra le diverse aree, con comuni che proibiscano il gioco ed altri no. Sulle Awp invece c’è bisogno di un regolamento che riduca gli spazi nei locali pubblici ad esse dedicati.

La nostra norma dovrebbe diminuirle, secondo i nostri calcoli, dai 300 mila a 200 mila, inoltre i gestori dovranno essere responsabilizzati sul controllo del possibile gioco minorile. Secondo i nostri calcoli il numero massimo delle Awp dovrebbe essere all’incirca 7 macchine, di cui una ogni 7 mq. Per combattere il gioco compulsivo con le Awp, dovremmo ragionare con gli operatori, si parla di remoto, ma stiamo ancora valutando i vari interventi per limitare le spese di gioco. Nella proposta di legge si parla di accesso remoto, ma dovremo valutare ancora con attenzione. Sull’idea di ridurre l’uso delle slot negli esercizi pubblici esiste una corrente di pensiero forte. Probabilmente consentire il gioco nei locali pubblici è stato un errore, ma esiste e quindi credo che vada regolamentato meglio e vada ridotta l’offerta”.

 

Sulle polemiche recenti riguardo il servizio delle Iene che attaccava il gioco senza vincita di denaro, Mirabelli è stato molto chiaro. “Non ho visto il servizio- ha continuato- ma ognuno di noi ha portato i figli a giocare e prendere le cose belle che ottenevano con il gioco, francamente creare tra questo e il gioco d’azzardo un’analogia mi sembra complicato, se mai nei locali pubblici servirebbero più giochi d’intrattenimento e meno slot machine. Non esistono flipper, i calciobalilla ci sono solo alle feste dell’Unità e questo non va bene. Aumentarli sarebbe utile, bisogna capire come fare per incentivarlo”.

Durante il discorso è intervenuto il presidente Sapar Raffaele Curcio. “Su tutto il settore c’è bisogno di fare una grande revisione organica includendo gli operatori- ha dichiarato- dato che una grande parte della produzione di alcuni giochi sono scomparsi come ad esempio i biliardi, o molti videogiochi degli anni 70’ è italiana”.

 

“Iniziamo nelle prossime settimane un percorso, ascolteremo tutte le proposte e tutte le idee, non può funzionare il tema che ognuno scarica su qualcun altro il problema, esistono diversi problemi che vanno affrontati- ha replicato Mirabelli- la regolamentazione ci serve in particolare per l’illegalità che, come ci dicono, sta crescendo. Bisogna aumentare i controlli, aumentare le verifiche dei capitali che entrano nel gioco privato e nelle concessionarie, fare norme anti riciclaggio. Bisogna costruire un’autorità che faccia tutte le verifiche necessarie dopodiché il tema del gioco d’azzardo va affrontato e questo non si fa con spinte proibizioniste, perché è vero che esiste un problema drammatico: le patologie legate al gioco, ma non è con un para-proibizionismo che si può risolvere, altrimenti aumenterebbe il gioco illegale”.

 

“La tessera del giocatore – ha concluso il senatore – può essere una soluzione futura per contrastare la possibilità del gioco minorile, ma esistono disposizioni sulla privacy che bisognerà valutare, magari si potrà utilizzare la tessera fiscale per comprendere le generalità del giocatore”.

 

 

PressGiochi