30 Aprile 2024 - 07:24

Kirghizistan, un nuovo mercato dalle potenzialità tutte da esplorare

Delle 5 repubbliche ex-sovietiche che compongono l’Asia Centrale, il Kirghizistan non è certo né quello più ricco né quello più ambito dal drago cinese, che su questa area ha messo

12 Febbraio 2024

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Delle 5 repubbliche ex-sovietiche che compongono l’Asia Centrale, il Kirghizistan non è certo né quello più ricco né quello più ambito dal drago cinese, che su questa area ha messo mani e piedi da quando la Russia ha ridotto la propria influenza, per via della guerra in Ucraina. Petrolio e gas sono le grandi risorse che si possono attingere in un territorio che – considerando nell’insieme Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan ed Uzbekistan – si estende su circa 4 milioni di kmq. Poi ci sarebbe l’uranio, di cui il Kirghizistan è ricco: un tempo era un minerale prezioso per l’industria bellica dell’URSS, ma oggi è solo causa di problemi ambientali, dato che oggi nel Paese sono presenti oltre 50 siti di raccolta delle scorie radioattive, molti dei quali assolutamente inadeguati.

Eppure, proprio l’Italia – che nella terra dei kirghisi non ha nemmeno un’ambasciata – è uno di quei paesi che sta sostenendo alla grande l’economia nazionale: le nostre esportazioni sono cresciute del 168% nel 2022 e addirittura del 409% nei primi tre mesi del 2023 (45,54 milioni di euro). Come mai? Il merito non è certo di un improvviso boom economico. La verità è che il Kirghizistan è uno di quei paesi che si adopera maggiormente per le triangolazioni economiche con la Russia, così da aggirare il blocco imposto a livello internazionale. Secondo il Financial Times, gli scambi verso la Russia hanno consentito al PIL nazionale di raggiungere nel 2022 la crescita record del 13%.

Questa fase di sviluppo è caratterizzata anche dal rilancio del mercato del gambling, fortemente voluto dal presidente Sayr Japarov, dopo una fase di oscurantismo che aveva toccato dapprima i casino (2012) e poi sale slot, scommesse sportive e igaming (2015); provvedimenti finalizzati – senza riuscirci – a contrastare la presenza della criminalità organizzata nel settore.

Così, nel giugno del 2022, il parlamento ha approvato il disegno di legge che permette agli operatori di aprire casino per soli stranieri di età superiore a 21 anni in hotel e ristoranti, lontano da edifici residenziali, scuole, università, ospedali ecc., nonché di riportare in vita sale slot e bookmaker al dettaglio e altresì di riavviare il gambling online. Inizialmente, le zone speciali per il gioco d’azzardo avrebbero dovuto essere situate solo nella regione di Issyk-Kul (uno dei laghi montuosi più grandi del mondo), ma Japarov ha insistito per consentire i casino in tutto il paese.

La prima licenza di casino è stata rilasciata al Grand Casino LLC il 2 maggio scorso, che ha avviato la propria attività nel Grand Hotel Dragon nella capitale Bishkek, versando un canone annuale di circa 960.000 dollari. La case da gioco situate a Bishkek devono avere almeno 10 tavoli da gioco, mentre quelli altrove devono averne almeno 5. Le sale slot devono contenere almeno 30 macchine. I casinò e le sale slot devono inoltre disporre di un ufficio di cambio valuta autorizzato dalla Banca nazionale del Kirghizistan, nonché di una serie di misure di sicurezza. È vietato l’uso di carte di credito e l’erogazione di prestiti per il gioco, ad eccezione delle slot tradizionali, le quali devono avere un ritorno al giocatore (RTP) di almeno il 75%.

Per quanto riguarda il canale online, le prime licenze sono state concesse, in novembre, a Palmium e Internet Technologies Venice. Per il settore scommesse, hanno richiesto licenza i bookmaker Olimpbet e Ringobet (Trust Game Ltd.), BC 1xBet (Sports Entertainment LLP).

Anche la lotteria nazionale, che rimane in capo a una impresa statale, è sulla rampa di lancio: i diritti per la gestione tecnica e commerciale sono stati assegnati al consorzio di compagnie della Serbia Elbet doo e Axel Capital (società di hedge fund). La data di lancio ufficiale non è stata ancora annunciata. Mel frattempo, sono attive le cosiddette lotterie incentivanti gestite da soggetti giuridici privati che elargiscono premi non in denaro.

Gli operatori interessati al mercato kirghiso dovrebbero studiare attentamente la situazione prima di lanciarsi in investimenti. Le strutture ricettive turistiche sono ancora lontane dagli standard europei. Ma le maggiori preoccupazioni le destano l’elevata inflazione e la diffusa corruzione. Dato che solo i turisti saranno legalmente autorizzati a giocare, è un presupposto sicuro che i casino kirghisi avranno molti visitatori provenienti da paesi in cui il gioco d’azzardo è altamente limitato o completamente proibito, come la confinante Cina. D’altro canto, il divieto ai residenti di visitare stabilimenti fisici e giocare d’azzardo online limita fortemente il bacino dei potenziali utenti, ed è anche molto difficile da applicare, in quanto molti cittadini kirghisi possiedono passaporti di altri paesi e per ora non vi sono altri meccanismi di controllo. Per quanto riguarda gli organizzatori di giochi d’azzardo, la violazione di questa clausola comporterà la privazione della licenza.

Non da ultimo, bisogna considerare questo problema: detto che i casino devono essere situati in ristoranti o alberghi, siccome la maggior parte delle attrazioni del Paese sono siti naturali (laghi, montagne, boschi di noci) che sono per l’appunto lontani da città, ristoranti e hotel, le eventuali imprese interessate dovranno lanciarsi nel rischio di creare strutture totalmente ex-novo in zone che, potenzialmente, siano in grado soddisfare le diverse esigenze dei turisti, e la cosa non è per niente facile.

In definitiva, il mercato del gambling del Kirghizistan ha fatto solo il primo passo verso la legalizzazione; la legislazione è ancora imperfetta, con molte questioni importanti ancora in cantiere. Una su tutte: al momento non ci sono informazioni sulla verifica dei siti web o sul loro blocco, cosicché gli operatori esteri sono ancora liberi di raccogliere gioco sul territorio, aggirando i blocchi che l’Agenzia statale per le comunicazioni avevano a suo tempo imposto di applicare agli internet provider.

 

PressGiochi MAG

Fonte immagine: https://depositphotos.com