03 Maggio 2024 - 20:18

Imposta su “Bingo a distanza”, i codici per sanzioni e interessi

Richiesti dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ente competente per la riscossione del tributo, consentono di riscuotere le somme aggiuntive dovute per i versamenti effettuati con ritardo

21 Dicembre 2023

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Debutto per i codici tributo “5499”, “5500”, “5501” e “5502”. Istituiti con la risoluzione n. 72 di ieri, 20 dicembre 2023, devono essere utilizzati per versare, con il modello “F24 Accise”, le sanzioni e gli interessi dovuti per il ritardato versamento delle somme dovute dai gestori per il gioco del Bingo a distanza di pertinenza dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, e della Regione Sicilia.

Il Bingo a distanza è soggetto all’imposta unica prevista dal Dlgs n. 504/1998 pari al 20% delle somme che, in base al regolamento di gioco, non risultano restituite al giocatore. Con la risoluzione n. 117/2016, sono stati istituiti, tra l’altro, i codici tributo per il versamento del tributo tramite il modello “F24 Accise”.

I quattro codici arrivati oggi su richiesta delle Dogane, consentono la riscossione delle sanzioni e degli interessi per il ritardato versamento dell’imposta in argomento.
Eccoli nel dettaglio:

  • 5499” denominato “Sanzione per ritardato versamento dell’imposta unica sul bingo a distanza – Articolo 31, comma 2, decreto legge 124/2019”
  • 5500” denominato “Sanzione per ritardato versamento dell’imposta unica sul bingo a distanza di competenza della regione Sicilia – Articolo 31, comma 2 decreto legge 124/2019”
  • 5501” denominato “Interessi per ritardato versamento dell’imposta unica sul bingo a distanza – Articolo 31, comma 2, decreto legge 124/2019”
  • 5502” denominato “Interessi per ritardato versamento dell’imposta unica sul bingo a distanza di competenza della regione Sicilia – Articolo 31, comma 2, decreto legge 124/2019”.

Il loro spazio – riporta fiscooggi.it – è nella “Sezione Accise/Monopoli e altri versamenti non ammessi in compensazione” del modello “F24 Accise”, in corrispondenza della colonna “importi a debito versati”, indicando:

  • nel campo “ente”, la lettera “M”
  • nel campo “provincia”, nessun valore
  • nel campo “codice identificativo”, il codice della concessione
  • nel campo “mese”, il mese di riferimento per cui si effettua il pagamento, nel formato “MM”;
  • nel campo “anno di riferimento”, l’anno d’imposta per cui si effettua il pagamento, nel formato “AAAA”.

Nessun valore, infine, nei campi “rateazione”, “codice atto” e “codice ufficio”.

PressGiochi

Fonte immagine: https://depositphotos.com