02 Maggio 2024 - 19:09

Gioco online. Bieńkowska (UE): “Stati membri liberi di regolamentare le proprie attività di gioco”

“A condizione che l’acquisto di valuta virtuale su Internet nei giochi online sia considerato come gioco d’azzardo, non esiste una normativa sul gioco dell’UE specifica per settore. Gli Stati membri

18 Gennaio 2018

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“A condizione che l’acquisto di valuta virtuale su Internet nei giochi online sia considerato come gioco d’azzardo, non esiste una normativa sul gioco dell’UE specifica per settore. Gli Stati membri sono liberi di regolamentare le attività di gioco d’azzardo in linea con le norme sul mercato interno stabilite dal trattato e interpretate dalla Corte di giustizia dell’UE”.

Torna a ribadirlo il commissario al Mercato Interno Elzbieta Bieńkowska rispondendo all’interrogazione sull’uso di acquisti di giochi online da parte di minori.

“Inoltre, – spiega – la Commissione, nella sua raccomandazione sui principi per la tutela dei consumatori e dei giocatori dei servizi di gioco d’azzardo online e per la prevenzione dei minori, invita gli Stati membri ad adottare determinate misure in materia di protezione dei minori, come i controlli di verifica dell’età, assicurando che la pubblicità del gioco d’azzardo online non danneggi i minori.

Le autorità nazionali preposte alla rete di cooperazione per la tutela dei consumatori hanno condotto un’azione congiunta nel 2014 per garantire una migliore protezione nel campo degli acquisti in-app nei giochi online per bambini. Ai maggiori operatori del settore è stato chiesto di garantire che i giochi non contengano esortazioni dirette ai bambini di acquistare oggetti o persuadere un adulto a comprare oggetti per loro e che i consumatori siano adeguatamente informati sulle modalità di pagamento.

La direttiva sulle pratiche commerciali sleali vieta pratiche commerciali sleali contrarie ai requisiti di diligenza professionale ed è suscettibile di falsare materialmente il comportamento economico di un consumatore medio. La direttiva stabilisce inoltre che laddove tali pratiche commerciali riguardino determinati gruppi di consumatori vulnerabili identificabili, ad esempio a causa della loro età, essi dovrebbero essere valutati dal punto di vista del membro medio di tale gruppo. Una delle pratiche elencate nell’elenco nero nell’allegato I è diretta esortazione ai bambini”.

 

 

PressGiochi