Tra le diverse le misure adottate dal Governo all’interno della Legge di Stabilità 2015 in materia di giochi pubblici, è stata introdotta una procedura di regolarizzazione volontaria per tutti i contribuenti che,
Tra le diverse le misure adottate dal Governo all’interno della Legge di Stabilità 2015 in materia di giochi pubblici, è stata introdotta una procedura di regolarizzazione volontaria per tutti i contribuenti che, alla data del 30.10.2014, offrivano scommesse con vincite in denaro in Italia, pur non essendo collegati al totalizzatore nazionale. Una specie di “condono”, cui è necessario aderire entro il 31.01.2015, al fine di regolarizzare la propria posizione, presentando una dichiarazione all’Agenzia dei monopoli e versando 10.000 euro a titolo di emersione. Nel corso di più di dieci anni infatti, in Italia, accanto alla rete dei concessionari di Stato per la raccolta del gioco pubblico si è sviluppata una consistente rete di raccolta del gioco gestita da operatori che sono privi di concessione statale e che, come tali, di fatto esercitano una forte concorrenza nei riguardi dei concessionari statali, tanto più efficace se solo si considera che, a differenza dei primi, i secondi:
A decorrere dal 1º gennaio 2015 ai soggetti, attivi alla data del 30 ottobre 2014, che offrono scommesse con vincite in denaro in Italia, per conto proprio ovvero di soggetti terzi, anche esteri, senza essere collegati al totalizzatore nazionale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, in considerazione del fatto che, in tale caso, il giocatore è l’offerente e che il contratto di gioco è pertanto perfezionato in Italia e conseguentemente regolato secondo la legislazione nazionale, è consentito regolarizzare la propria posizione a certe condizioni.
Le condizioni da rispettare sono le seguenti:
Con la risoluzione n. 1/E del 9 gennaio 2015, l’Agenzia delle Entrate ha predisposto il modello di dichiarazione di impegno (è on line sul sito dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli) ed il codice tributo 5381 da utilizzare per il pagamento dei 10.000 euro
Il codice tributo “5381”, che qualifica il pagamento, va riportato nella “Sezione Accise/Monopoli e altri versamenti non ammessi in compensazione” in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a debito versati”, del modello di pagamento. Gli altri spazi da riempire sono:
i campi “mese” e “anno di riferimento”, che corrispondono a quelli per cui si effettua il pagamento.
Del fallimento (quasi) annunciato di questo condono si è già ampiamente relazionato, in quanto (soprattutto) incapace di fornire “copertura” nei confronti dei distanziometri metrici localmente vigenti, e comunque inidoneo a garantire l’acquisizione della licenza questorile.
In regioni quali l’Emilia Romagna, le Marche, la Campania, la Sicilia, il Veneto, ma anche in alcune province del Piemonte (nonché in tutti gli altri contesti territoriali lontani dagli insediamenti urbani sensibili), invece, la “nascita” di nuove agenzie di scommesse abilitate a ospitare (di conseguenza) slot e VLT può diventare un “boccone” prelibato.
Per chi ? Per tutti quei concessionari che intendono “attutire” la fermezza della filiera a rinegoziare equamente gli accordi economici in ottemperanza alla legge di stabilità”, incamerando a poco prezzo, una location che può garantire flussi e royalties per le scommesse, nonché un gran numero di new slot e VLT già posizionate in locali “gaming hall”.
La “ristrutturazione” del gioco lecito, pertanto, rischia di “ripartire” dall’illegalità condonata, con contestuale “dismissione” di un comparto che, sino ad oggi, ha pagato miliardi di euro di tasse e garantito decine di migliaia di buste paga.
Ad alcuni concessionari detta immagine fa orrore e provoca sdegno, ma per qualcun altro, se alcune indiscrezioni sin qui pervenute troveranno fondamento, si apre la prospettiva di allestire un nuovo piano industriale “a prova di attuazione di legge di stabilità e legge delega”, e, per di più, senza un solo euro di garanzia bancaria prestata, ma unicamente finanziato con il modesto esborso iniziale della “fiche” di 10.000 euro.
Delle evidenze documentali che si dovessero reperire a conferma di questa – a dir poco – non auspicata novità, si fornirà completa informazione.
PressGiochi
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