27 Luglio 2024 - 03:23

Ferrara. Pubblicizzata sulle plance comunali l’apertura di una nuova sala Vlt. Il M5S protesta

Nonostante che il comune avesse votato all’unanimità la mozione recante “Adozione di misure finalizzate al contrasto del gioco d’azzardo con particolare riferimento alle nuove aperture di sale da gioco e punti da gioco e

09 Marzo 2015

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Nonostante che il comune avesse votato all’unanimità la mozione recante “Adozione di misure finalizzate al contrasto del gioco d’azzardo con particolare riferimento alle nuove aperture di sale da gioco e punti da gioco e all’uso compulsivo delle slot machines” presentata a novembre dal Movimento 5 Stelle, da alcuni giorni a Ferrara sono comparsi questi manifesti, posizionati nelle plance comunali, che pubblicizzano una sala slot.

Per i grillini c’è qualcosa che non torna?!

La mozione firmata in comune da Ilaria Morghen, Federico Balboni e Silvia Mantovani proponeva, tra le altre cose, di limitare l’apertura di nuovi esercizi dedicati all’offerta di gioco d’azzardo, non certo quello di mettere a disposizione gli spazi comunali per promuovere queste attività.

La mozione, che prevedeva la realizzazione di un nuovo regolamento in materia di distribuzione di apparecchi di intrattenimento automatici, semi automatici ed elettronici come definiti dall’Art. 110 del T.U.L.P.S. R.D. 773 del 1931 il cui mandato era stato affidato alla Commissione Comunale Attività produttive è ancora ferma in consiglio.

Tra le proposte del M5S, si chiedeva:

  • affinché, attraverso i propri organi rappresentati nel Governo e nel Parlamento solleciti una revisione della Legge in materia di gioco d’azzardo, mettendo in atto strumenti che ne limitino l’uso, l’apertura di nuovi esercizi o quantomeno le somme procapite, con lo scopo di tutelare i cittadini, ritornando a quella vocazione che deve intravvedere nei cittadini degli esseri umani, e non dei semplici numeri da inserire in un bilancio;
    ● l’Amministrazione Comunale:
    a. intraprenda un percorso informativo di prevenzione rivolto, in particolare, a giovani ed
    anziani;
    b. predisponga un adeguato sostegno a progetti di cura e contrasto del Gioco Patologico;
    c. si adoperi procedendo all’immediata diffusione della vetrofania con il marchio “Slot Free ER” per gli esercizi commerciali, in modo da ridurre i luoghi e le occasioni di gioco, come previsto dalla fase operativa del Piano integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio di dipendenza dal gioco patologico 2014-2016 della Regione Emilia-Romagna, approvato nel marzo scorso all’unanimità dall’Assemblea legislativa. Il Piano (che si richiama ai principi della legge regionale 5 del 2013), ha tra i suoi obiettivi la realizzazione di progetti di prevenzione e sensibilizzazione sul rischio di dipendenza da gioco. Tra i punti qualificanti del Piano c’è il coinvolgimento, in un circuito virtuoso, degli esercizi commerciali (come bar, tabaccherie e circoli ricreativi) che operano sul territorio regionale, per ridurre i luoghi e le occasioni di gioco con le slot machine e i totem per il gioco on line, due tra le modalità più diffuse. Il sudetto slogan, sarà apposto in un cartello con il logo del comune, in modo da far capire chiaramente ai cittadini da che parte si schiera l’Amministrazione.
    d. consenta una pubblicizzazione gratuita del locale in occasione delle manifestazioni promosse e patrocinate dal Comune, agli esercizi commerciali e i circoli privati che rimuoveranno dai propri locali, gli apparecchi per il gioco lecito, previsti dall’articolo 110, comma 6, lettere a) e b) del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza di cui al regio decreto 18 giugno 1941, n. 773, e successive modificazioni, installati precedentemente al 31 dicembre 2013, per i due anni successivi alla rimozione.

    e. verifichi che presso l’Azienda Usl sia stato attivato, come previsto dal piano regionale, un punto sperimentale di accoglienza e valutazione delle persone con problemi di gioco patologico, in rete con associazioni del terzo settore impegnate sul tema. Nella programmazione sociale e sanitaria d’ambito distrettuale, e nello specifico nei programmi attuativi del Piano di zona per la salute e il benessere sociale, i servizi (sociali e sanitari) dovranno individuare ulteriori azioni e interventi da concretizzare insieme, coinvolgendo dove possibile gli organismi del terzo settore e le associazioni di rappresentanza.
    f. la verifica che, come prevede il Piano regionale, entro la fine dell’anno, partiranno corsi obbligatori di formazione rivolti al personale delle sale da gioco, per favorire una responsabilità sociale “diffusa” verso i giocatori più fragili e sui rischi della dipendenza da gioco d’azzardo. Altri corsi di formazione sono rivolti anche al personale sociale e sociosanitario dei Comuni (operatori di Sportelli sociali, Centri per le famiglie) e agli agenti delle Polizie locali per informarli sui rischi del gioco d’azzardo e sui percorsi di cura, in modo da favorire se possibile il riconoscimento precoce del problema e orientare il cittadino verso i servizi di cura.

PressGiochi