03 Maggio 2024 - 10:30

Esport. Avv. Sbordoni: “Al settore non serve una norma bavaglio, ma delle regole semplici come accade a Malta”

“Sono profondamente contrario alla norma, quando si rischia di imbavagliare con una legge primaria una determinata attività. Si è fatto prima un accostamento tra esport e gioco d’azzardo, ma questo

09 Maggio 2023

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“Sono profondamente contrario alla norma, quando si rischia di imbavagliare con una legge primaria una determinata attività.

Si è fatto prima un accostamento tra esport e gioco d’azzardo, ma questo accostamento non c’è ed è frutto per ignoranza. Non c’è questa comunanza tra esport e gambling. Quando il fenomeno è nuovo viene infilato in settori che già si conoscono e regolamentano. Lo si fa sicuramente con buona fede, ma quel mondo non ha nulla a che vedere con questo”.

Ad affermarlo intervenendo al convegno che si tiene questa mattina alla Camera dei deputati sugli eSport, è l’avv. Stefano Sbordoni.

“L’eSport – afferma il legale – si regolamenta con il gioco pubblico per cercare di evitare le devianze. C’è un’assenza di regola che quindi spinge a far riferimento ad altri tipi di gaming per trovare spunti e agganci.

Tuttavia questa assenza di regolamento richiede di comprende alle autorità come controllare che non si verifichino problemi. Oggi chi svolge questa attività a terra deve far riferimento alle norme che regolano i concorsi e le manifestazioni a premio.

Entrami sono promesse di beni al pubblico per favorire la vendita di determinati prodotti. Considerate che in questo ambito dobbiamo andare a spingere ed infilare gli esport. Non certo una operazione semplice, anzi contraddittoria.

Non vorrei sfociasse in una legge primaria. Nell’ambito di questa norma si escludono i premi in denaro. Si stabilisce che la partecipazione è gratuita. Si stabiliscono le sanzioni quando questi concorsi vengono realizzati per effettuare altro. Il controllo è del MISE trattandosi di attività imprenditoriale commerciale.

Le aziende grazie alla legge 430/2001 possono organizzare manifestazioni a premio.

Le esclusioni hanno delle eccezioni: si escludono le manifestazioni sportive in genere purché non vengano promessi agli spettatori dei premi. Una esclusione che va valutata, attraverso un’opera certosina di messa a rassegna delle possibilità che la legge permette.

Esiste una gradualità di norme, come quelle secondarie, che potrebbe portare i regolatori ad arrivare ad una regola, non una norma. A Malta è abbastanza semplice richiedere l’autorizzazione per svolgere un torneo. Non c’è una legge, ma ci sono delle regole semplici. Un esempio che potremmo seguire anche in Italia.

Ultima novità è stata San Marino che estende il suo piccolo varando una norma sugli eSport prima degli altri”.