27 Luglio 2024 - 06:43

Endrizzi (M5S): “Basta aiuti di stato al settore del gioco d’azzardo”

Durante la discussione che si è svolta ieri al Senato per la fiducia alla legge di stabilità, il senatore del M5S Giovanni Endrizzi è intervenuto per ricordare, sul gioco d’azzardo,

20 Dicembre 2014

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Durante la discussione che si è svolta ieri al Senato per la fiducia alla legge di stabilità, il senatore del M5S Giovanni Endrizzi è intervenuto per ricordare, sul gioco d’azzardo, la sanatoria alle sale scommesse che sono collegate con i bookmaker esteri senza licenza e l’anticipo della gara per il Lotto.

“Voglio ricordare – ha detto – l’anticipo della gara sul lotto, che scadrebbe solo nel 2016: un anticipo che viene fatto su una base d’asta di soli 700 milioni, con un aggio portato al 6 per cento – una cifra incredibile – quando nel 2004 la semplice mancata contrattazione sull’aggio ha causato danni erariali per 600 milioni, accertati dalla Corte dei conti.

Queste sono le paroline che noi oggi ci troviamo a discutere. Le ricordo ancora un possibile aiuto di Stato al superenalotto, perché qui si dice che, quando ad un settore del gioco d’azzardo capita di avere perdite di fatturato superiori al 15 per cento annuo nell’arco di un triennio, il Ministro dell’economia e delle finanze dovrà intervenire adottando ogni misura utile di sostegno dell’offerta del gioco, abbassando le tasse, aumentando il jackpot, introducendo nuovi concorsi e cambiando il livello delle puntate. Tutto questo perché? Per alimentare l’offerta di gioco. Uno si aspetta la domanda: a chi stiamo facendo un favore? Qui non c’è scritto, ma è il superenalotto che è in crisi dall’inizio del 2012 e sta perdendo importanti quote di mercato.

Uno dice: ma ci guadagna anche lo Stato. No, non è vero, perché si dice che i provvedimenti adottati ai sensi del presente comma non comportano responsabilità erariali quanto i loro effetti finanziari. In sostanza, si dice che, se lo Stato ci rimette perché riduce le tasse, il Ministro non è responsabile. Capisce?

Allora qui vengono a cadere i teoremi per cui aumentando l’imposta sul gioco d’azzardo, si diminuisce il gettito. Qui è esattamente il contrario: diminuendo le tasse, già si prevede che diminuirà anche il gettito. Ma chi salviamo? Gli amici degli amici. Questo deve finire”.

 

PressGiochi