17 Maggio 2024 - 00:58

Curcio (Sapar) a PressGiochi: “Su sostituzione apparecchi, istituire subito tavolo di confronto con i Monopoli per definire linee di concertazione”

“È ormai chiaro che quello della ludopatia è solo un paravento per concentrare il gioco in mano a pochi grandi operatori, a scapito di migliaia di aziende e centinaia di

25 Gennaio 2016

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“È ormai chiaro che quello della ludopatia è solo un paravento per concentrare il gioco in mano a pochi grandi operatori, a scapito di migliaia di aziende e centinaia di migliaia di lavoratori.

Negli ultimi anni il ruolo delle aziende di gestione in questo settore è stato fondamentale per affermare il gioco legale, consolidarlo e portarlo ai livelli di oggi. E come lo è stato fino a questo momento, dovrà esserlo in futuro: non si può chiedere ad una filiera importante continui investimenti per poi dire ora il settore può fare a meno di voi”.

Con queste parole il presidente della Sapar, Raffaele Curcio, ci spiega il punto di vista dell’associazione che da oltre 50 anni rappresenta i gestori di apparecchi da intrattenimento italiani di fronte all’ennesimo intervento normativo, quello della Stabilità 2016, che rischia di minare la filiera del gioco pubblico e soprattutto il ruolo del gestore attraverso interventi che inaspriscono il prelievo, prima, e modellano, poi, un sistema di offerta più concentrata.

 

 

Che tipo di azioni state intraprendendo contro l’applicazione immediata del preu al 17,5%? Che tipo di risposte avete avuto dalle istituzioni e quale strategia consigliate agli operatori?

La tassazione di oltre il 70% del cassetto è insostenibile per le imprese: lo dicevamo un anno fa e lo ribadiamo anche ora, dopo averlo ripetuto per tutto il 2015. Ci troviamo costretti ad impugnare nuovamente la legge per evitare l’inevitabile chiusura delle attività di migliaia di lavoratori onesti.

Soprattutto in merito alle tempistiche di sostituzione e/o aggiornamento degli apparecchi, necessarie per la sostenibilità della filiera, è quanto mai necessario istituire un tavolo di confronto per definire congiuntamente delle linee di concertazione con il governo e l’Amministrazione dei Monopoli.

Inoltre – ricorda Curcio a PressGiochi – abbiamo inviato urgenti richieste d’incontro al presidente del consiglio dei Ministri Matteo Renzi, al ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, e tutti i rappresentanti della politica con i quali abbiamo avuto dei colloqui interlocutori in questo ultimo periodo.

 

 

Come prosegue, invece, la vostra azione legale relativamente alla tassa dei 500 milioni e alle richieste dei concessionari? I gestori che non hanno pagato quanto richiesto devono continuare a non pagare?

Sono state avviate tutte le possibili azioni legali  avverso la legge di stabilità 2016 a tutela delle aziende di settore e dell’occupazione. Rimane altresì invariata la massima concentrazione e l’attenzione per proseguire l’iter legislativo avviato lo scorso anno avverso la legge di stabilità 2015. Difenderemo fino allo stremo le aziende di settore ed i livelli occupazionali contro una norma scellerata che ha lo  scopo di cancellare solo le aziende di gestione. Ci batteremo fino alla fine per difendere il nostro diritto di fare libera impresa.

 

Come crede si comporterà l’amministrazione dei Monopoli nei confronti degli operatori segnalati?

Credo che la norma del 2015 sia stata concepita male ed attuata peggio, sia da ADM che dai Concessionari; le segnalazioni sono arrivate all’Amministrazione in maniera confusa, parziale e sicuramente con molte sperequazioni. Penso che l’ADM debba valutare molto approfonditamente la situazione per poi, come atto dovuto, denunciare la Filiera, atto importante e grave, alla luce di una remissione da parte del TAR alla Corte Costituzionale.

 

 

Come potrebbe inserirsi la figura del gestore nel nuovo modello di mercato che verrà delineandosi con l’introduzione delle awp remote?

Su questo punto, che ritengo fondamentale, vorrei essere chiaro: il ruolo delle aziende di gestione in questo settore è stato fondamentale per affermare il gioco legale, consolidarlo e portarlo ai livelli di oggi.

E come lo è stato fino a questo momento, dovrà esserlo in futuro: non si può chiedere ad una filiera importante continui investimenti per poi dire ora il settore può fare a meno di voi. Le aziende hanno una loro dignità, sono cresciute in professionalità e qualità, hanno elevato i livelli occupazionali e presidiato il territorio, portato ingenti risorse all’erario; passare come il capro espiatorio del gioco patologico è inaccettabile, di conseguenza anche su questo deve essere ristabilita chiarezza e responsabilità dei ruoli, sia da parte dello Stato che dei concessionari di rete.

 

Come giudica la politica intrapresa dal governo Renzi in materia di giochi? 

Evidentemente la legge di Stabilità dello scorso anno non ha fatto riflettere la classe politica che ha riproposto una normativa i cui soli effetti saranno disastrosi per il settore. Errare è umano ma perseverare è diabolico.

A questo punto, se prima avevamo dei dubbi, ora è evidente che ci sia la volontà, attraverso un disegno strumentale ormai chiaro a tutti, di azzerare la filiera degli apparecchi. Si sta distruggendo un settore economico per devolvere solo una minima parte degli introiti alla cura dei consumatori, i quali non giocano solo alle slot ma anche a tutti gli altri giochi. È chiaro quindi che quello della ludopatia è solo un paravento per concentrare il gioco in mano a pochi grandi operatori, a scapito di migliaia di aziende e centinaia di migliaia di lavoratori.

 

Cristina Doganini – PressGiochi