26 Aprile 2024 - 06:39

Cuneo. Ass. Olivero: “Le sale giochi hanno tre anni per adeguarsi alle disposizioni sulle distanze”

Prato: il comune chiude il centro scommesse troppo vicino alla piscina Lainate (Mi). Il Pd presenta mozione per rimuovere le slot dalle proprietà comunali L’interrogazione presentata in Consiglio Comunale dall’esponente

28 Settembre 2017

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Prato: il comune chiude il centro scommesse troppo vicino alla piscina

Lainate (Mi). Il Pd presenta mozione per rimuovere le slot dalle proprietà comunali

L’interrogazione presentata in Consiglio Comunale dall’esponente della Costituente dei Beni Comuni, Luciana Toselli, sulle Slot Machine ha suscitato un interessante dibattito in Consiglio comunale.

La consigliera ha spiegato: “L’interpellanza è nata su sollecitazione di un gruppo di residenti che aveva sollecitato il sindaco a esplicare le funzioni di vigilanza e controllo previste dalla Legge Regionale sulla prevenzione e sul contrasto del gioco d’azzardo patologico”. La consigliera d’opposizione ha poi specificato le situazioni più critiche: “I cittadini hanno dichiarato che nella zona della città indicata (nei pressi del liceo Classico e Scientifico e nei pressi della scuola media di via Sobrero n.d.r.) si riscontra la presenza di sale da gioco con slot machine e con sale scommesse. La collocazione delle sale non rispetta le disposizioni di legge che prevedono una distanza di almeno 500 metri dalle scuole nei centri abitati superiori a 5 mila abitanti. Inoltre la legge prevede un orario di chiusura prestabilito”.

 

Nel dibattito è intervenuta anche l’ex candidata a sindaco per la coalizione Cuneo Città d’Europa, Maria Luisa Martello: “Una sala da gioco si trova dietro la scuola elementare di via Quintino Sella. La scuola è frequentata al mattino dai bambini, mentre nel pomeriggio e alla sera l’edificio viene usato da adulti e ragazzi che usufruiscono della palestra. Non si tratta di 500 metri, ma di attraversare la strada. La piaga del gioco d’azzardo è un emergenza sociale peggiore di alcolismo e tossicodipendenza”.

 

Il battitore libero della destra, Beppe Lauria ha commentato causticamente: “Non nutro speranze in iniziative che funzionerebbero da deterrente. In un paese in cui lo stato fa cassa sul gioco diventa difficile pensare che si possa fare qualcosa. Condivido la lettura della collega Martello. Questo Consiglio ha votato un ordine del giorno sulle ludopatie, ma non è cambiato molto”.

 

“La Giunta avrebbe dovuto emanare un regolamento attuativo, ma non lo ha fatto” ha affermato il capogruppo del Movimento Cinque Stelle, Manuele Isoardi. Il leader del Partito Democratico in Consiglio Comunale, Carmelo Noto, si è limitato a ricordare che un provvedimento era già stato adottato nello scorso mandato, tesi supportata da Luca Paschero di Crescere Insieme che ha aggiunto: “Il sindaco aveva già limitato l’orario di gioco con misure ancora più restrittive rispetto a quelle imposte dalla Regione Piemonte”.

 

All’interrogazione della consigliera Toselli ha risposto l’assessore alle Manifestazioni, Paola Olivero, confermando la tesi di Paschiero: “Nell’ultima parte dello scorso mandato il sindaco aveva emesso un’ordinanza per limitare l’orario di apertura delle sale dalle ore 12 alle ore 24. Per quanto riguarda la Legge Regionale, è vero che vengono imposte delle distanze, ma è altrettanto vero che viene dato un tempo per adeguarsi: i titolari di sale gioco (i casi in questione riguardano questa tipologia di esercenti) hanno tre anni per farlo. Ci sono stati dei controlli da parte della Polizia Municipale, l’impegno è quello di continuare a monitorare la situazione”.

PressGiochi