02 Maggio 2024 - 20:50

Campania: a rischio gioco d’azzardo i ragazzi tra gli 11 e i 13 anni

Statistiche alla mano, il dato relativo ai giovani giocatori in Campania è decisamente allarmante, soprattutto considerando in che modo la realtà del gioco d’azzardo è cambiata con la diffusione del

17 Novembre 2015

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Statistiche alla mano, il dato relativo ai giovani giocatori in Campania è decisamente allarmante, soprattutto considerando in che modo la realtà del gioco d’azzardo è cambiata con la diffusione del gioco online: poker e calcio scommesse tra i giochi più quotati, non da meno le slot machine ed i gratta e vinci.

Patrizia Ragone, fondatrice e presidente dell’associazione “Rossella donna di quadri”, presenta i dati ottenuti da una serie di questionari sottoposti agli studenti delle scuole medie del territorio.

 

La fascia d’età più colpita e su cui è necessario intervenire maggiormente, risulta quella compresa tra gli 11 e i 13 anni. Fra i questionari in anonimato diffusi nel corso dei numerosi incontri con gli allievi di vari istituti della Campania, è emerso che su un totale di 4.084 alunni, ben 1756 – dunque poco meno della metà degli intervistati – sono i giovanissimi giocatori d’azzardo che hanno precocemente sperimentato il mondo della scommessa, divisi tra i 1054 di sesso maschile contro i 702 di sesso femminile.

«Quando sono andata per la prima volta in una scuola media a presentare il progetto portato avanti dalla mia associazione – ha raccontato – pensavo di trovarmi di fronte a una realtà ben differente. Quello che ho visto mi ha lasciato senza parole, ragazzi di 11 anni fortemente legati al mondo del gioco, spesso già dipendenti ma assolutamente disinformati sulle conseguenze a cui si va incontro. Allo stesso tempo, sono rimasta colpita dall’entusiasmo e dall’interesse con cui hanno accolto il progetto, che si pone come unico obiettivo la sensibilizzazione rispetto a una tematica di cui qui ancora si parla troppo poco».

La famiglia gioca infatti un ruolo centrale “Se in una famiglia è consuetudine giocare, le possibilità che anche i figli si avvicino al gioco aumentano inevitabilmente”.

Fuori dalle mura domestiche è senza dubbio la figura del docente scolastico, con l’appoggio della scuola, a dover intervenire con l’informazione per arginare la precoce dipendenza da gioco: se dieci anni fa l’azzardo era considerato quasi un argomento tabù tra i giovani, oggi, vista la diffusione del fenomeno, è diventato doveroso parlarne raccogliendo le testimonianze di chi ne è rimasto vittima del gioco. Fondamentale dunque anche il ruolo delle associazioni amiche presenti sul territorio; a Salerno la onlus Logos ha attivato un centro di ascolto “Stop azzardo” con uno sportello aperto al pubblico ogni pomeriggio.

 

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