03 Maggio 2024 - 07:21

Binary Options e il settore dei giochi. Di Stefano Sbordoni

In un articolo pubblicato su Forbes/Investing qualche anno fa (27 luglio 2010) veniva analizzato il mercato delle binary options. L’autore – mal disposto verso questo fenomeno – chiosava dicendo:   “If

17 Settembre 2015

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In un articolo pubblicato su Forbes/Investing qualche anno fa (27 luglio 2010) veniva analizzato il mercato delle binary options. L’autore – mal disposto verso questo fenomeno – chiosava dicendo:   “If people want to gamble, that’s their choice. But let’s not confuse that with investing” (“Se la gente vuol scommettere, è una sua scelta. Ma non lo confondiamo con l’investimento”). Ma che cosa sono le opzioni binarie o “binary options”? Possono essere definite come strumenti finanziari o sono solo una scommessa, quindi rientrano nel gambling?

 

Le BO – afferma il prof. Stefano Sbordoni – prendono il proprio nome dal fatto che l’esito dell’investimento, se si ritengono servizi finanziari, ha due soli possibili risultati: previsione corretta o incorretta, bianco o nero, sì o no, insomma la terza soluzione non c’è. La teoria delle opzioni binarie è stata sviluppata dal professor Sanford J. Grossman della Pennsylvania University che ha costruito raffinati modelli matematici e probabilistici. Tuttavia si tratta di uno strumento caratterizzato da pochi elementi che sono: un asset sottostante, un valore, una scadenza, una previsione ed un rendimento. Esistono poi diverse tipologie di opzioni binarie: opzioni alto/basso (in cui il trader, alla scadenza dell’opzione binaria deve dire se l’asset, quindi il prezzo, sarà maggiore o minore rispetto a quello iniziale), opzioni di intervallo (in cui il trader deve decidere se l’asset si trova all’interno di un intervallo di prezzo), opzioni di comparazione (in cui due asset vengono messi a confronto e il trader deve scegliere quale tra questi due asset avrà migliori performance, questa tipologia di opzioni è molto interessante perché consente di mettere a confronto aziende dello stesso settore).

 

Dal punto di vista squisitamente tecnico le opzioni binarie sono generalmente considerate come strumenti finanziari ed in particolare contratti derivati. Sulla riconducibilità delle opzioni binarie nel novero degli strumenti finanziari si sono pronunciate in data 28 marzo 2012 la Commissione Europea e successivamente in data 2 luglio 2012 la Consob (comunicazione di carattere generale n. DTC/DIN/DIS 12055030 del 2 luglio 2012). Con la richiamata comunicazione la Consob rilevava che: “…i Servizi della Commissione Europea, in risposta a specifico quesito circa la natura delle opzioni binarie, hanno chiarito che le stesse, “quali contratti derivati regolati in contanti, appaiono riconducibili alla definizione di strumenti finanziari. Di conseguenza, le società che offrono servizi e attività di investimento in opzioni binarie dovrebbero essere autorizzate come imprese di investimento [ovvero banche] ai sensi della MiFID”. Come indicato dai Servizi della Commissione Europea, le opzioni binarie, contratti derivati regolati in contanti, rientrano nel novero degli strumenti finanziari di cui all’Allegato 1, sez. C della direttiva 2004/39/Ce (“MiFID”): di conseguenza, tutti i soggetti che intendono prestare servizi di investimento aventi ad oggetto opzioni binarie verso il pubblico (italiano) devono essere dotati della necessaria autorizzazione rilasciata dalle competenti Autorità…”.

 

In questo contesto comunitario vale menzionare anche la pronuncia del Tribunale di Rotterdam che ha accolto il ricorso intentato da un broker  – Optieclub – che si era visto negare la licenza dall’Autoriteit Financiële Markten (di seguito AFM). Secondo l’AFM (la Consob olandese), questi prodotti sarebbero in realtà delle vere e proprie scommesse, per commercializzare le quali quindi servirebbe una licenza di gioco. Per l’autorità olandese, infatti, le binary options sono in sostanza delle opzioni sul valore di un determinato indice, con due risultati – sì o no – ed in sostanza chi le acquista gioca sul fatto che l’indice in questione supererà o meno un determinato valore. Ma per il giudice l’AFM, negando la licenza, ha violato la direttiva sugli strumenti finanziari.

 

Le binary option non sono scommesse quindi per il Tribunale di Rotterdam l’ente di controllo sui mercati finanziari (nel caso di specie l’AFM) non poteva negare la licenza a un broker che offre questo prodotto, asserendo che sia troppo simile a un gioco d’azzardo. E’ evidente che la classificazione delle opzioni binarie non è di pronta soluzione, come tutti i prodotti che nascono senza alcuna regolamentazione, poi difficilmente inquadrabili dal punto di vista giuridico. Per il momento alla luce di quanto stabilito dalla Commissione Europea con la risposta del 2012, le opzioni binarie sono da annoverare tra gli strumenti finanziari e quindi, almeno in Italia, sono sotto il controllo della Consob.

 

Ma cosa succede quando il mercato finanziario assume altre vesti ed interagisce con il mercato puro del gambling? Forse nell’era del palinsesto libero, che dovrebbe sostituire definitivamente dal 1 gennaio 2016 quello forse troppo “ingessato” di ADM, potremmo vedere binary options anche nel settore del gaming, tenendo conto che generalmente queste maturano l’esito in sessanta secondi e che quindi sarà necessario verificare se gli operatori del settore siano pronti ad accettare questa ulteriore sfida.

 

PressGiochi