03 Maggio 2024 - 03:05

Avv. Sambaldi (Oss. Eurispes): “Nella gestione del gioco, lo Stato deve fissare una cornice regolatoria chiara”

“Il divieto assoluto delle attività di gioco in caso di mancato rispetto delle distanze, come previsto dalla legge Puglia, ha risvolti draconiani che contrastano con il criterio del bilanciamento fra

27 Ottobre 2018

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“Il divieto assoluto delle attività di gioco in caso di mancato rispetto delle distanze, come previsto dalla legge Puglia, ha risvolti draconiani che contrastano con il criterio del bilanciamento fra principi fondamentali”.

Lo afferma l’avv. Chiara Sambaldi, direttori dell’Osservatorio Eurispes ‘L’Italia in Gioco’, a margine della presentazione della ricerca “Gioco legale e dipendenze in Puglia” che si è tenuta questa mattina a Bari.

 

“Il Rapporto – afferma – fotografa l’orientamento del giudice amministrativo pugliese che è consolidato nel ritenere legittima l’applicazione concreta della legge regionale Puglia. Dall’analisi emergono profili di legittimità costituzionale della legge Puglia ancora non sufficientemente esplorati in ordine alla ragionevolezza e proporzionalità delle restrizioni alle attività di impresa. La Corte Costituzionale nel 2017 si è pronunciata sulla competenza della Regione ad introdurre misure a tutela della salute pubblica ma non sulla legittimità degli effetti della misura del distanziometro.

 

Da quando il legislatore nazionale ha preso atto della dipendenza da gioco, dal 2012 ad oggi si registra uno stato di inoperatività della legislazione nazionale finalizzata a regolamentare la materia. Non hanno avuto attuazione le disposizioni del Decreto Balduzzi del 2012, quelle contenute nella legge delega del 2014 (decreto di riordino), quelle di cui alla legge di stabilità per il 2016 (mancata attuazione dell’intesa siglata in conferenza unificata). Lo Stato ha attinto al settore per recuperare importanti risorse finanziarie ma non lo ha disciplinato e le Regioni hanno sopperito all’inerzia con effetti evidentemente non previsti e non voluti.

 

L’attuale scenario, fatta eccezione per il divieto totale di pubblicità introdotto dal Governo Conte, sembra registrare il paradosso che in questa materia la tutela della salute pubblica non è più riconducibile alla competenza concorrente Stato/Regione ma è appannaggio della sola competenza regionale. Lo Stato si deve riappropriare della competenza esclusiva in materia di gestione e regolamentazione del comparto e fissare i principi fondamentali e una cornice chiara ed uniforme all’interno della quale le Regioni possano emanare provvedimenti locali a tutela della salute dei propri cittadini. 

 

E’ apprezzabile che le Regioni adottino un atteggiamento prudenziale in attesa di un intervento organico del legislatore nazionale ma ogni regione compresa la Puglia dovrebbe disporre che gli enti locali siano tenuti a svolgere attività istruttorie che attestino lo stato fattuale in cui operano le attività di impresa. 

 

Il fatto che la tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza rientri tra le competenze esclusive dello Stato non significa che, a livello locale, si debbano trascurare totalmente egli effetti che i provvedimenti adottati possono avere sul territorio e sulle potenzialità espansive delle attività illegali.

Deve aprirsi – conclude l’avvocato Sambaldi – una fase di responsabilità improntata alla leale collaborazione, principio richiamato alcuni giorni fa dal Presidente della Repubblica durante l’assemblea annuale dell’ANCI”.

 

 

PressGiochi