17 Maggio 2024 - 09:46

Asteriti: “Su pubblicità dei giochi, la normativa non è in grado di assicurare la soglia di prevenzione promessa”

“Abbiamo già denunciato che, nonostante la legge abbia limitato la pubblicità sulle reti generaliste, radio e televisive, il decreto attuativo, con una semplice affermazione, che ha la ragionevolezza di un

08 Settembre 2016

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“Abbiamo già denunciato che, nonostante la legge abbia limitato la pubblicità sulle reti generaliste, radio e televisive, il decreto attuativo, con una semplice affermazione, che ha la ragionevolezza di un pungo battuto sul tavolo, ha ricompreso tutte le emittenti radiofoniche, nazionali e locali, tra i media specializzati, al fine di non applicare ad essi il limite orario.

C’è tuttavia – dichiara l’avv. Osvaldo Asteriti – un altro aspetto di cui tener conto, perché così come formulata la normativa in esame appare ipocrita e inefficace, non in grado di assicurare la soglia di prevenzione promessa, anzi.    Non sono un grande consumatore di televisione e quindi la mia testimonianza, da un verso appare poco probante ma, dall’altro,  ancora più preoccupante, ma sia ieri che oggi, sulla rete ammiraglia del gruppo Mediaset, generalista, pochi minuti prima delle 7 è stata trasmessa la pubblicità di un noto sito di scommesse sportive.

 

Ebbene, qualcuno potrà osservare, dov’è il problema? Prima delle 7 e dopo le 22 su tutte le reti generaliste, è possibile trasmettere pubblicità dell’azzardo liberamente. E’ proprio questo il problema. Alle sette di mattina la televisione viene fruita in maniera massiccia dai ragazzi che si preparano per andare a scuola, che diventano così destinatari di messaggi pubblicitari che dovrebbe essere vietati, proprio in nome della loro tutela.

Non ho dati diretti su quello che accade in prima serata e mi piacerebbe, invece, che venissero rilevati da un osservatorio neutrale o da una associazione che tutela gli interessi dei telespettatori, ma posso immaginare che dopo le 22, su tutte le reti generaliste, si scateni la corsa alla trasmissione di pubblicità dei giochi con vincite in denaro. I questo modo sono tutti contenti: le reti televisive, che non hanno perso le entrate pubblicitarie fornite dall’azzardo, i gestori, che possono continuare a promuovere il loro “prodotto”, anche verso i minori, anche sulle reti generaliste, i politici, che hanno confezionato l’ennesima operazione di bandiera, utilizzando a piene mani il “lievito dei farisei”, gli altri attori del settore, che possono “compiacersi per il primo passo”.    Proprio tutti contenti, forse no. I consumatori, minori e no, hanno poco di cui rallegrarsi, perché con questo sistema, costruito con oculato opportunismo, la pubblicità dell’azzardo continua a invadere le reti televisive e radiofoniche di tutti i tipi, nonostante, o anche grazie alla presenza dei limiti legali, formulati gattopardescamente, in modo che tutto cambi perché niente cambi.

 

Se si vogliono davvero limitarne gli effetti pericolosi e dannosi per la salute delle persone del gioco d’azzardo, occorre intervenire con ben altri mezzi, dotati di vera efficacia e minore ipocrisia. Io cerco di uscire dalla stuolo dei cortigiani interessati e ipocriti e mi riservo l’ingrato compito di urlare “il re è nudo”.

 

PressGiochi