Online. Pe, Vestager: “La Commissione sta valutando di intraprendere azioni contro l’Ungheria?”

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In un’interrogazione a risposta scritta l’onorevole danese Vestager chiede alla Commissione se “sia il caso di intraprendere un’azione nei confronti dell’Ungheria dal momento che il quadro giuridico ungherese per il gioco d’azzardo è stato modificato più volte nel corso degli ultimi anni e che la stessa ha adottato misure più severe senza aver notificato tale disposizione in Commissione Europea”.

“I servizi di gioco d’azzardo – scrive in premessa l’onorevole Vestager – non sono soggetti alla normativa comunitaria specifica per settore. Gli Stati membri possono regolamentare le attività di gioco d’azzardo, così come sorvegliare e far applicare i regolamenti di gioco, nei limiti stabiliti dalle norme del trattato sul mercato interno. E’ anche responsabilità degli Stati membri progettare i loro sistemi fiscali e il loro modo di organizzare la raccolta delle tasse, purché lo facciano in modo da non violare il diritto comunitario, come ad esempio le norme sugli aiuti di Stato o delle quattro libertà. Il profilo della concorrenza può, per esempio, esistere se uno Stato membro applica un trattamento fiscale diverso a determinate imprese rispetto ad altre che si trovano in una situazione fattuale e giuridica analoga alla luce dell’obiettivo fiscale, a meno che tale discriminazione sia giustificata dalla logica del sistema fiscale”.

“La Commissione – chiede l’onorevole – è consapevole del fatto che il quadro giuridico ungherese per il gioco d’azzardo è stato modificato più volte nel corso degli ultimi anni, di recente nel 2014 e nel 2015, di introdurre un monopolio di Stato per il funzionamento di scommesse sportive e ippiche online, mentre i giochi di casinò online possono essere offerti solo da operatori di casinò terrestri con licenza ungherese. Nel mese di settembre 2016, l’Ungheria ha anche riferito di aver adottato misure più severe, come il blocco dei pagamenti, senza previa notifica ai sensi della direttiva (UE) 2015/1535. Nel corso del 2014 e il 2015, la Commissione ha emesso un parere circostanziato su emendamenti legislativi notificati dall’Ungheria ai sensi della direttiva (UE) 2015/1535, così come le richieste di informazioni attraverso la procedura UE-Pilot relative alla compatibilità con il diritto dell’Unione. La Commissione sta attualmente valutando se sia il caso di intraprendere qualsiasi azione in questa fase”.

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