17 Maggio 2024 - 12:35

Mantova. Il coordinamento No-Slot chiede di uniformare fasce orarie di gioco

Barazza (Comuni Marca Trevigiana): “Il nostro manifesto dei sindaci contro la ludopatia” Uniformare le fasce orarie per l’utilizzo delle slot machine nei Comuni della provincia per sconfiggere il fenomeno del

22 Febbraio 2017

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Barazza (Comuni Marca Trevigiana): “Il nostro manifesto dei sindaci contro la ludopatia”

Uniformare le fasce orarie per l’utilizzo delle slot machine nei Comuni della provincia per sconfiggere il fenomeno del pendolarismo del gioco. Questo è l’appello lanciato dal coordinamento No-Slot ai sindaci del mantovano: bene gli eventi e le serate di sensibilizzazione sul tema gioco d’azzardo, ma ora serve un passo in più. Il problema, infatti, è che le regole sul tema variano a distanza di pochi chilometri. Ad un giocatore incallito, residente in un Comune dove sono in vigore limitazioni e fasce orarie, basta spesso spostarsi di poche centinaia di metri e superare il confine comunale per poter giocare con tranquillità, e a qualsiasi ora, in un locale del paese vicino. Paese dove magari una regolamentazione è totalmente assente.
Il coordinamento aveva provato a dare una scossa con una lettera inviata nel gennaio del 2016 a tutti e 69 i Comuni della provincia. Nella missiva veniva citata l’esperienza di undici Comuni della pianura bolognese: orari di accensione delle macchinette uguali per tutti, slot tassativamente spente nel resto della giornata e multe salate per i trasgressori. «La disciplina degli orari delle sale da gioco – si legge nella lettera – non è infatti volta a tutelare in via primaria l’ordine pubblico, ma la salute ed il benessere psichico e socio-economico dei cittadini». In coda, la volontà di trovare soluzioni condivise. Peccato che le risposte siano state quasi inesistenti. «Su 69 ci hanno risposto in 4 o 5 – spiega la portavoce Giuseppina Nosè -. Peraltro, a noi risulta che i Comuni in provincia che hanno stabilito fasce orarie siano solo Mantova, Bagnolo San Vito, San Giorgio, Marmirolo, Gonzaga e San Giovanni del Dosso».
La speranza del coordinamento è che altri seguano l’esempio. All’appello mancano altri Comuni importanti. «Viadana e Castiglione hanno fatto scelte di attenzione sul tema delle distanze delle sale slot dai luoghi sensibili. Non hanno, però, risposto alla nostra lettera sull’introduzione delle fasce orarie».
A frenare molti, secondo la Nosè, la querelle che vede da una parte il Comune di Mantova e dall’altra i giganti delle slot machine.
Una battaglia legale che ha visto ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato in serie negli ultimi mesi. «La recente sentenza del Tar sfavorevole al Comune di Mantova per la questione dell’ordinanza di chiusura della sala giochi di via Acerbi sta scoraggiando molti. Siamo in attesa della decisione del Consiglio di Stato.
Posso immaginare che gli amministratori locali temano ricorsi e beghe legali, ma noi continueremo ad informare e a sensibilizzare sui rischi e le ricadute che il gioco d’azzardo comporta. Un obbligo, in particolare, verso le nuove generazioni».

PressGiochi