29 Aprile 2024 - 09:44

Gioco online: dal nuovo bando lo Stato conta di incassare 460 mln di euro

Eliminato il numero massimo di autorizzazioni rilasciabili, lo Stato stima di rilasciare 50 concessioni

18 Dicembre 2023

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Tra costo delle concessioni, i canoni annuali e istituzione dell’albo per i punti vendita ricarica, lo Stato conta di incassare 460 milioni tra il 2024 e il 2025.

Si supera il limite di 40 concessioni massimo, tanto che il Mef conta che nel nuovo mercato del gioco a distanza ci saranno ben 50 concessionari.

Riordino giochi online, confermato il costo di 7 mln per concessione. Ecco il testo

Il decreto sul gioco online oggi in discussione nel preconsiglio dei Ministri prevede il versamento da parte delle società assegnatarie delle concessioni di un corrispettivo una tantum di importo pari a 7 Mln di euro alla luce della durata novennale della concessione e dell’enorme incremento della raccolta e del margine per i concessionari.

Rispetto alla previsione di cui all’articolo 1, comma 127, della legge n. 160/2019, l’importo dell’una tantum è stato quasi triplicato in linea con l’andamento della raccolta del gioco a distanza che, fra il 2019 e il 2022, è cresciuto del 100% e che, nel 2023, fa registrare un’ulteriore crescita stimata, per fine 2023, di un ulteriore 30% rispetto al 2019, passando da una raccolta di 36,4 Ml€ del 2019 ad una raccolta stimata per il 2023 di circa 83,5 Ml€, con stime di ulteriore crescita anche per gli anni a seguire.

Nella valutazione sull’importo si è tenuto conto, altresì, della eliminazione del numero massimo di concessioni rilasciabili.

Si stima che la remuneratività della concessione sia tale da compensare l’aumento dell’una tantum, in misura tale da consentire il rilascio di circa 50 concessioni con conseguenti versamenti all’Erario pari a circa 350 milioni di euro (50 per 7 milioni), di cui circa 200 milioni nell’anno 2024 e 150 milioni nel primo semestre dell’anno 2025.

All’importo una tantum previsto dall’articolo 6, comma 5, lettera p), deve aggiungersi la rideterminazione del canone di concessione annuale previsto dal successivo comma 6, lettera n).

Considerata l’incidenza dell’importo complessivo dell’una tantum e del canone sul compenso annuale corrisposto ai concessionari e parametrandolo all’incidenza che assume attualmente sulle altre concessioni del gioco pubblico, è stato previsto un canone pari al 3 % annuo.

Per quanto riguarda il gettito derivante dal canone di concessione, utilizzando come base di calcolo i compensi percepiti dai concessionari per l’anno 2022, pari in totale a circa 2.860 Ml€ e applicando un aumento prudenziale del 20% (in linea con l’aumento della raccolta), si può ipotizzare, a decorrere dal 2025, un introito annuo derivante da canone di concessione pari a circa 100 milioni di euro.

 

Altra norma che genera gettito immediato e diretto è presente all’articolo 13 che prevede l’istituzione di un albo per la registrazione dei punti vendita ricariche (di seguito indicati P.V.R).

L’iscrizione all’Albo è subordinata al pagamento di un importo annuale pari a 200 euro per il primo anno e a 150 euro per gli anni successivi.

Le entrate derivanti da tale articolo sono attualmente stimabili sulla base del possibile numero dei soggetti che sottoscriveranno appositi accordi commerciali con i concessionari per lo svolgimento dell’attività di P.V.R..

Si stima, infatti, sulla base della situazione attuale che tali punti di vendita potrebbero attestarsi intorno alle 30.000 unità, per un introito per il 2024 pari a 6 milioni di euro e pari a 4,5 milioni di euro per ciascuno degli anni successivi.

PressGiochi

Fonte immagine: https://depositphotos.com/