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Bolzano. La Commissione legislativa respinge nuove regole sulle slot. Per il Consiglio dei Comuni, distanze di 500 mt non conformi con l’ordinamento giuridico

Riunita oggi sotto la presidenza di Christian Tschurtschenthaler, la 3a commissione legislativa del Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano ha respinto le nuove regole sugli apparecchi da gioco proposte dal

08 Giugno 2015

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Riunita oggi sotto la presidenza di Christian Tschurtschenthaler, la 3a commissione legislativa del Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano ha respinto le nuove regole sugli apparecchi da gioco proposte dal consigliere provinciale Andreas Poder.

 

Come PressGiochi può anticipare, il dlp recante “Disposizioni su giochi leciti e misure contro la dipendenza dal gioco”, presentato da Pöder, ha ricevuto parere negativo con 2 sì, 4 no e 1 astensione.

 

Ad astenersi, proprio il consigliere Dieter Steger, padre del disegno di legge che ha portato nel 2010 Bolzano ad essere la prima provincia a legiferare in maniera decisa sul gioco patologico con il benestare della stessa Corte Costituzionale. La legge Steger ha introdotto nel 2010 le prime misure efficaci per limitare l’apertura di sale e l’installazione di apparecchi da gioco, come per esempio l’imposizione della distanza di 300 m da certi tipi di strutture definite sensibili.

 

Il disegno di legge provinciale proposto a marzo da Pöder Andreas mira ad estendere le misure contro la dipendenza dal gioco d’azzardo. Si propone, infatti, che il raggio di 300 m arrivi a 500 m, come già previsto da una legge simile in Lombardia. Tra le misure fiscali proposte, aumenta l’aliquota dell’IRAP per gli esercizi che offrono apparecchi da gioco e abolisce tutte le riduzioni di detta aliquota attualmente previste: queste risorse servono a finanziare misure per combattere e superare la dipendenza patologica dal Gioco; si prevede invece una riduzione temporanea dell’IRAP per gli esercizi di somministrazione di pasti e/o bevande nonché per gli esercizi di trattenimento che dimostrino di aver rimosso gli apparecchi da gioco già installati e non ne installino di nuovi.

 

Sul disegno di legge è recentemente intervenuto anche il Consiglio dei Comuni che aveva preso in carico il dlp ad aprile esprimendo parere negativo. Per il Consiglio dei Comuni l’estensione del distanziometro da 300 a 500 metri “provocherà per la gran parte dei comuni della provincia di Bolzano un divieto per tutto il territorio comunale di poter installare apparecchi da gioco, divieto non conforme all’ordinamento giuridico. L’utilizzo di misure fiscali per combattere il fenomeno della dipendenza da gioco per il Consiglio dei Comuni non sembra una scelta giusta. Inoltre la disciplina di cui all’art. 2 è complicata, aumenta la burocrazia ed è difficilmente attuabile”.

Con la decisione di oggi della Commissione legislativa, perde terreno anche la proposta dell’assessore al Lavoro Martha Stoker che in queste settimane aveva annunciato la volontà di allargare le zone considerate sensibili per tutelare interamente il territorio di Bolzano, impedendo che allo scadere, le licenze di sale giochi e slot potessero essere rinnovate.

 

Diffusione degli apparecchi da gioco a Bolzano – Secondo una rilevazione sull’offerta di gioco d’azzardo pubblicata nel marzo 2015 e a cui hanno partecipato 109 Comuni su 116, nei Comuni esaminati si trovano in tutto 1.045 apparecchi da gioco in 220 diverse sale. La distribuzione degli apparecchi nei diversi Comuni è molto differenziata. Naturalmente ai primi posti in termini assoluti si trovano i centri maggiori, prime fra tutti le città di Merano (317 apparecchi), Brunico (100) e Bressanone (78). Non sono disponibili dati sul numero di apparecchi nel Comune di Bolzano. Anche in termini relativi (apparecchi per migliaio di abitanti) il primato spetta a Merano, seguita da alcuni Comuni medi e piccoli (Egna, Corvara, Prato, Varna e Nalles). Mediamente, ogni mille abitanti ci sono 2,7 apparecchi da gioco. La densità degli apparecchi varia fra 8 a Merano ed Egna, e zero nei Comuni che ne sono privi. Complessivamente fra i Comuni esaminati, 38 (prevalentemente rurali, sono del tutto privi di apparecchi). Una buona metà – 56 dei 107 Comuni esaminati –ha preso negli ultimi quattro anni delle misure per limitare l’offerta di giochi d’azzardo. Le misure prese più frequentemente sono la suddivisione del territorio in zone e l’ingiunzione ai gestori di rimuovere gli apparecchi. Così in tre quarti dei Comuni attivatisi in questo senso negli ultimi quattro anni, si sono avuti risultati concreti, cioè la rimozione di alcuni apparecchi o addirittura di tutti.

 

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Cristina Doganini – PressGiochi

 

 

 

 

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