18 Maggio 2024 - 07:34

Tuscania (VT). Rossi (M5S): “Sulla possibile apertura della sala giochi il sindaco divaga senza prendere decisioni politiche”

Sulla polemica della possibile apertura sala giochi nel centro di Tuscania, cittadina nella provincia di Viterbo, il Movimento Cinque Stelle locale ha replicato all’intervento dell’amministrazione che, in questi giorni, ha

23 Agosto 2016

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Sulla polemica della possibile apertura sala giochi nel centro di Tuscania, cittadina nella provincia di Viterbo, il Movimento Cinque Stelle locale ha replicato all’intervento dell’amministrazione che, in questi giorni, ha in primo luogo affermato che nessuna domanda di apertura è arrivata, ad oggi, al Comune e che, a causa dei “vuoti” normativi (in particolare regionali), in ogni caso, secondo il parere dei tecnici, (comandante della Polizia Locale e segretaria comunale)  l’amministrazione non avrebbe gli strumenti per opporsi a tale apertura e “rischierebbe l’abuso d’ufficio”.

“Innanzitutto- commenta Fabio Rossi, portavoce del movimento- ci sembra ancora una volta assurdo che chi amministra politicamente una città deleghi anche in questo caso ai tecnici risposte che dovrebbero essere politiche! Nulla, infatti, emerge dalla risposta all’interrogazione in merito a cosa effettivamente ne pensa di questa problematica il primo cittadino che oltretutto ricordiamo è la prima autorità sanitaria locale. Né tantomeno è dato sapersi il pensiero della maggioranza che amministra questo paese al cui interno troviamo pur sempre un medico (l’assessore all’Ambiente Potestio) che dovrebbe tutelare la salute dei propri concittadini e una Delegata ai Servizi Sociali (Camilla Save) che dovrebbe tutelare l’utenza a rischio ludopatia come da normativa regionale e piani d’azione del distretto Asl territorialmente competente”

“Il sindaco- continua il consigliere Rossi- non risponde alle domande poste nell’interrogazione, divaga con questioni non attinenti, si limita a riportare un parere della Segretaria Comunale ed una relazione del Comandante della Polizia Locale, senza prendere decisioni politiche in merito alla questione; rinuncia (in base ai pareri citati) ad intraprendere qualsivoglia iniziativa, probabilmente per motivi economici tutti da dimostrare; disconosce documenti e regolamenti pubblicati nel sito ufficiale del Comune di Tuscania; ammette che è a conoscenza dell’imminente apertura di un esercizio, senza che uffici e responsabili politici ne siano stati interessati”.

“La tesi a dir poco traballante del Sindaco- prosegue- poggia su un’unica sentenza di un Tribunale Amministrativo di altra regione, che non è attinente al caso di Tuscania e che è superata da più recenti sentenze del Consiglio di Stato e della Corte Costituzionale. Sulla potestà dei Comuni a intervenire, con regolamenti e con ordinanze, sull’ubicazione, sulle condizioni di funzionamento e sugli orari dei vari punti di gioco c’è ormai un’amplissima antologia di casi (almeno 400 in Italia) e un imponente repertorio giurisprudenziale. Per essere più chiari, le più recenti sentenze legittimano le Amministrazioni comunali che pongono dei limiti e delle regole da rispettare, per l’apertura di sale giochi, nel rispetto della salute dei cittadini, della tranquillità sociale, delle norme relative al commercio, del rispetto di aree come i centri storici. Nella risposta il Sindaco sostiene, inoltre, che non esiste normativa che possa consentire una regolamentazione in materia, ma allo stesso tempo disconosce il ‘Regolamento di Polizia Amministrativa’ pubblicato sul sito ufficiale del Comune di Tuscania e la modulistica che deve essere riempita da chi desidera aprire sale giochi. Se questi sono atti che non rispettano le leggi, allora perché si pretende che il cittadino vi si attenga, pena il rigetto delle richieste o le conseguenze penali per il richiedente, relative a dichiarazioni non esatte?”.

Il Consigliere Rossi in particolare, fa riferimento all’art. 43 di Polizia Amministrativa vigente nel comune di Tuscania  “l’apertura ed il trasferimento di sede di sale giochi ed loro esercizio è subordinato al rilascio della licenza da parte del comune in riferimento all’86 TULPS”. E, art. 44 dello stesso regolamento che prevedrebbe “a) una distanza non inferiore a m. 1000  lineari da altra sala giochi già esistente b)a una distanza di m 100 da strutture mediche, scuole luoghi di culto”.

In sostanza, secondo il Movimento, quanto affermato dall’amministrazione ed in particolare dai tecnici (comandante dei vigili e segretaria) non corrisponderebbe a questo regolamento  e il comune “potrebbe” opporsi all’apertura della sala giochi senza rischiare “l’abuso di ufficio”, dato che “esisterebbero incongruenze con tali parametri”. Quindi, sentito un’ulteriore parere tecnico da parte dalla Polizia Municipale, relativo a tale regolamento (polizia amministrativa), non concedere l’86 TULPS.

Oltre a sottolineare queste possibili “Incoerenze formali”, Il Movimento stesso chiede una presa di posizione “politica” della maggioranza che, in attesa di un apposito Regolamento Interno, potrebbe attraverso agire attraverso un’altra soluzione e richiedere dunque un’ordinanza urgente.

“Per questo motivo- affermano- riteniamo ancor più necessario redigere un regolamento ad hoc che contempli la materia nella sua totalità”.

 

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