26 Aprile 2024 - 21:15

Stabilità. Per i giochi, le attese poste sugli emendamenti del Governo

L’Esecutivo la prossima settimana presenterà alcuni emendamenti alla Legge di Stabilità in materia di giochi: sul divieto della pubblicità dell’azzardo, che confermano non sarà totale, sul prelievo fiscale e sui

07 Dicembre 2015

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L’Esecutivo la prossima settimana presenterà alcuni emendamenti alla Legge di Stabilità in materia di giochi: sul divieto della pubblicità dell’azzardo, che confermano non sarà totale, sul prelievo fiscale e sui poteri dei comuni. Lo anticipa il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, che in questi mesi si è occupato di seguire la situazione dei giochi pubblici.

 

Che sia la volta buona che il Governo decida di intervenire sulla questione degli Enti locali di cui sembrava essersi fino ad oggi dimenticato in fase di elaborazione della legge di Stabilità? Vari esponenti Pd e FI in queste settimane hanno presentato – invano – diverse proposte, più o meno risolutive. Da ultimo, l’ex sottosegretario Alberto Giorgetti, che ha seguito la delega ai giochi per due mandati, che aveva proposto di devolvere una quota del preu degli apparecchi a favore dei Comuni per attivare programmi di prevenzione e cura del Gap.

 

Sulla pubblicità, invece, negli ultimi giorni le intenzioni del governo sono trapelate da più parti. Lo stesso sottosegretario all’economia Enrico Zanetti si è espresso favorevolmente per un maggior intervento sulla pubblicità dei giochi d’azzardo giudicando però eccessivo un divieto totale.

 

E sul prelievo, vedremo se si confermerà l’aumento del preu di 2 punti percentuali per le awp e 0,5 per le vlt o se, invece, si deciderà di intraprendere finalmente la strada non sperimentata del prelievo sul margine. Di certo, è che il Governo dovrà prendere una posizione in merito alla norma introdotta lo scorso anno per l’addizionale dei 500 milioni agli apparecchi da gioco e sui quali ora pende l’attesa, per una possibile incostituzionalità, del giudizio della Corte Costituzionale. Sulla questione, questa settimana, si è espresso anche il Consiglio di Stato, che non giudicando l’applicazione della tassa come un danno irreparabile per i ricorrenti ( i concessionari, in questo caso), ha proposto la soluzione di risolvere per il pagamento rifacendosi sulle ‘cauzioni’ dei gestori, così come stabilito dallo schema tipo di convenzione. Soluzione, che però, sembra riaprire un nuovo fronte per possibili contenziosi all’interno della filiera. I concessionari, potranno intervenire con lo storno delle cauzioni – fideiussioni solo sui contratti rinegoziati nel 2015 o su tutti quelli in essere?

 

Quello che di certo un Governo trasparente e responsabile dovrebbe fare è portare una ventata di chiarezza su tutta la linea giochi pubblici, onde evitare di avanzare proposte che potrebbe scatenare una nuova valanga di ricorsi nei tribunali a tutto vantaggio esclusivo dei re del foro.

Proposte che anche se chiedessero sacrifici all’industria del gaming, in termini di quantità dell’offerta, sarebbero sicuramente accolte positivamente dagli operatori se riuscissero a garantire maggior chiarezza normativa e la possibilità, per il futuro, di lavorare, pianificare e investire senza il rischio di vedersi di giorno in giorno cambiar le carte in tavola da uno Stato che sembra essere l’unico vero giocatore d’azzardo rimasto.

 

Cristina Doganini – PressGiochi

 

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