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Spagna introduce una fiscalità speciale per attirare gli operatori del gioco online

In Spagna, e in particolare a Ceuta e Melilla, il piano messo in atto dal precedente governo per creare una fiscalità speciale per le città autonome e attirare le compagnie

31 Ottobre 2018

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In Spagna, e in particolare a Ceuta e Melilla, il piano messo in atto dal precedente governo per creare una fiscalità speciale per le città autonome e attirare le compagnie del gioco da Gibilterra sembra non ancora pienamente efficace.

Gli operatori di licenze per il gioco d’azzardo online in Spagna devono aver sede nell’UE. Ecco perché molti di loro hanno deciso di stabilirsi a Gibilterra, dove pagano basse tasse. Tuttavia, l’uscita del Regno Unito dall’UE costringerà queste imprese a lasciare Gibilterra e cercare un’altra enclave nell’UE.

Per catturare queste società, il precedente governo ha convertito Ceuta e Melilla in un territorio con una bassa tassazione per il gioco d’azzardo attraverso un cambiamento normativo incorporato nella legge di Bilancio 2018.

Il problema è che le compagnie del settore di Gibilterra stanno già facendo le valigie, ma non per andare nelle città autonome, ma a Malta.

Fonti vicine agli operatori sottolineano che, per il momento, il credito fiscale di Ceuta e Melilla non ha successo perché Malta non offre solo tasse basse, ma anche un ambiente di sviluppatori di software di eccellenza.

Il gioco online fino al 2017 pagava il 25% del margine operativo, cioè della differenza tra i ricavi e i premi distribuiti. Il Bilancio 2018 ha ridotto questa tassa al 20%, ma ha anche incluso un bonus del 50% per Ceuta e Melilla, dove la tassa sul gioco è ora del 10%. La misura mira ad attirare operatori di Gibilterra.

In Spagna, ci sono 54 operatori con licenze di gioco online. A gestirlo e concederlo è lo Stato centrale, a differenza del gioco terrestre, gestito dalle comunità autonome. Dal 2011 sono stati avviati tre bandi di gara per concedere licenze, i primi due di un mese. Il terzo bando si chiuderà a dicembre.

 

Tra gli operatori online ci sono aziende spagnole come Cirsa o Codere, ma il business è dominato da stranieri, tra cui 888, Bwin, Betway, Betfair, Willian Hill o Pokerstars. Quasi tutti sono stabiliti a Gibilterra. L’avvocato di DLA Piper specializzata in giochi online in Spagna, Paula González de Castejón, afferma che è ancora presto per concludere che le agevolazioni fiscali a Ceuta e Melilla hanno fallito. “È una misura molto interessante e che ha suscitato molto interesse nel settore, ma dovranno essere valutate altre questioni come i costi di trasferimento di personale qualificato e manageriale”, afferma.

Di fronte a queste città, Malta è la rivale da battere per “tradizione imprenditoriale”. Lì “è facile trovare personale qualificato e consulenti”, dice. Naturalmente, il regime fiscale maltese “è molto attraente” per gli operatori online, aggiunge.

Al momento, l’approvazione del Bilancio del 2018 non ha causato alcun effetto nei confronti di Ceuta e Melilla nel settore dei giochi online. Secondo Axesor, in queste due città sono state create 36 società tra luglio e settembre, solo una di queste nella categoria delle attività di gioco d’azzardo e scommesse. Nessuna società con sede in Spagna ha comunicato il cambio di domicilio aziendale in favore di queste enclavi. Altre fonti affermano che Binserpa Inversiones è il nome della sola nuova società di giochi a Ceuta e Melilla in questo periodo.

Secondo la Direzione generale per il regolamento del gioco d’azzardo, nel 2017 l’attività online ha movimentato 13.673 milioni, il 22% in più. Gli importi effettivi giocati ammontano a 666 milioni, il 30% in più.

 

PressGiochi