Scommesse: per il Tar Sicilia, la parentela con soggetti legati alla criminalità non legittima il diniego alla licenza di polizia

A Palermo, il gestore di un punto di raccolta scommesse Goldbet ha ottenuto dal tribunale amministrativo regionale della Sicilia l’annullamento del provvedimento con il quale il Questore aveva negato il rilascio della licenza di pubblica sicurezza.

Tale provvedimento era stato motivato con riferimento alla sussistenza di seri dubbi in ordine alla reale titolarità della licenza essendosi ipotizzata una gestione occulta o, comunque, una forte ingerenza da parte del suocero (del gestore, ndr) ritenuto persona controindicata a causa dei suoi trascorsi giudiziari.

Tuttavia per il giudice tale frequentazione non è sufficiente a motivare il provvedimento questorile.

Come spiega il Tar, “i legami di natura parenterale, in sé considerati, non possono essere ritenuti idonei a supportare autonomamente un’informativa negativa, assumendo rilievo qualora emerga una concreta verosimiglianza dell’ipotesi di controllo o di condizionamento sull’impresa da parte del soggetto unito da tali legami al responsabile o all’amministratore della impresa, ovvero risulti sussistente un intreccio di interessi economici e familiari, dai quali sia possibile desumere la sussistenza dell’oggettivo pericolo che rapporti di collaborazione intercorsi a vario titolo tra soggetti inseriti nello stesso contesto familiare costituiscano strumenti volti a diluire e mascherare l’infiltrazione mafiosa nell’impresa considerata”.

Non solo. Per il giudice “non è stata data dimostrazione dell’effettiva ingerenza nella gestione, in quanto si è fatto riferimento: la frequentazione, che è dovuta al rapporto di parentela con la moglie, alla quale non si può chiedere di troncare i rapporti affettivi con la famiglia di origine solo perché alcuni componenti sono stati raggiunti da provvedimenti giudiziari”.

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